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Maltempo, dalla siccità alle alluvioni: danni incalcolabili e preoccupazione per la semina
Coldiretti Sicilia: "i cambiamenti climatici impongono nuove infrastrutture"
(25 ottobre 2021 – Maltempo – danni)
Dalla siccità all’alluvione. Ieri nella piana di Catania, in due ore, sono caduti oltre 300 millimetri di acqua, trasformando le strade in fiumi. Sempre ieri, durante un fortissimo temporale, il nucleo Saf (speleo alpino fluviale) dei vigili del fuoco di Trapani e la squadra di Alcamo hanno salvato 4 uomini rimasti improvvisamente intrappolati dal rigonfiamento del fiume caldo che attraversa le Terme Segestane sul versante del Comune di Castellammare del Golfo. Dopo 2 ore, i malcapitati, 2 uomini di nazionalità tedesca, uno ecuadoregno e il quarto italiano, sono stati tratti in salvo pochi minuti prima di essere travolti dalla furia dell’acqua, dai vigili del fuoco che hanno utilizzato tecniche specialistiche SAF di calata e risalita.
Coldiretti Sicilia fa una stima dei danni provocati dal maltempo che ha colpito tutta la Regione, in particolar modo la zona di Scordia e Palagonia. “Irraggiungibili le aziende agricole letteralmente sommerse dalla pioggia che ha coperto soprattutto gli ortaggi. Bloccata la raccolta delle olive e c’è preoccupazione per la semina in quanto i terreni, soprattutto nella Sicilia orientale, sono completamente allagati. Agrumi letteralmente sradicati dalla furia dell’acqua, muri crollati, recinzioni divelte. Si tratta dell’ennesima prova di quanto i cambiamenti climatici impongano nuove infrastrutture dove l’ammodernamento di tutto il sistema indispensabile – aggiunge Coldiretti Sicilia -. Continua senza sosta anche il peggioramento della viabilità con le strade zeppe di buchi che rendono pericoloso e difficoltoso il trasporto dei prodotti. Violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su un Paese come l’Italia in cui si contano fino ad ora nel 2021 ben sei nubifragi al giorno che a causa della cementificazione e dall’abbandono mettono in pericolo i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti – conclude Coldiretti Sicilia.