Ma che cosa sta succedendo a Vittoria? Il “male di vivere” e la seconda aggressione omofoba
Un pugno di ragazzini facinorosi non può tenere sotto scacco una città, facendola balzare agli onori della cronaca nazionale un giorno si e uno no. I vittoriesi sapranno reagire e isolarli?
(19 dicembre 2018)
Ma che cosa sta succedendo a Vittoria? E’ la prima cosa che viene da chiedersi alla luce della seconda aggressione, nel giro di poche ore, a sfondo omofobo, dopo quella ai danni del 20enne Francesco Tommasi. Lunedì sera si era concluso, da circa un’ora, l’incontro con la Commissione Prefettizia del Comune di Vittoria, presieduta da sua eccellenza il dottor Filippo Dispenza, quando una delegazione di Arcigay Ragusa, con in testa il presidente Marco Igor Garofalo, è finita nel mirino di un gruppo di bulli che al grido di “I froci, i froci” li hanno avvicinati e derisi prima di cominciare a rompere bottiglie di vetro. Il tutto è stato immortalato in un video che sta facendo il giro d’Italia mettendo in luce, ancora una volta, il lato peggiore della città.
Vittoria senza pace, massacrata, infiltrata, mafiosa e commissariata, Vittoria che cerca di reagire e affida la sua voglia di riscatto al coraggio e alle capacità imprenditoriali dei suoi giovani, quelli che sono rimasti. Vittoria che, al mattino, quando il sole non è ancora sorto, si anima e si fa effervescente, per far girare l’economia. Vittoria città dell’accoglienza e dell’integrazione, Vittoria città omofoba e aggressiva. Caleidoscopica, dai mille volti, chiamata a isolare e condannare questa gentaglia senza alcun rispetto per il prossimo, che sia di un altro colore o con una diversa sessualità. Eppure, l’incontro con il Prefetto Dispenza era andato più che bene. Nel corso del confronto, era stata “ripercorsa la vicenda di venerdì scorso che ha visto coinvolto Francesco Tommasi”, e Dispenza aveva ascoltato e accolto le istanze di Arcigay, “facendosi promotore di alcune manifestazioni culturali e sociali che, nelle prossime settimane, verranno organizzate nel comune ipparino”.
Pochi minuti, pochi metri, e la nuova aggressione, in Via Cavour. “Da 100 mt di distanza, un gruppo di bulli vedendoci iniziano a urlare ‘I froci i froci’– racconta il dirigente locale nonché Consigliere Nazionale Arcigay – Alla nostra indifferenza e al consiglio a non reagire e ripararci nel negozio di scarpe ad angolo con via Firenze, il gruppo di teppisti si innervosisce e si sente che gli altri del branco dicono “a questi li dobbiamo fracassare pure”.
“Ma non facciamo in tempo a entrare – racconta Valentino Fiammetta, altro ragazzo coinvolto nell’aggressione – che ci lanciano (stile fresbee) una bottiglia di birra da 66 cl piena e non faccio in tempo a scansarci che colpisce al collo il presidente dell’Arcigay”.
Scatta la chiamata alle forze dell’ordine, perché è chiaro che la situazione rischia di degenerare. In pochi minuti arrivano sul posto Polizia e Carabinieri che identificano tutti e invitano i rappresentanti della delegazione a presentare denuncia, cosa che effettivamente è stata fatta, ieri pomeriggio.
“Non sono affatto arrabbiato, né incollerito con i ragazzi che ci hanno aggredito – il commento di Garofalo – è la Comunità Civile che deve farsi carico dei disagi che vivono questi ragazzi, poiché le loro famiglie sono distanti da loro. Non è concepibile che ragazzini di dodici o quattordici anni, assumano atteggiamenti di vita che, spesso, molti adulti nemmeno hanno”.
Al Prefetto Filippo Dispenza l’amaro, ma fondamentale, compito di ribadire la propria condanna nei confronti dell’omofobia, dopo questa seconda, assurda aggressione. “Torno ad esprimere il mio sdegno per tali inqualificabili aggressioni, frutto di sottocultura e di assoluta mancanza di rispetto, educazione e civiltà, e voglio manifestare la mia solidarietà alle giovani vittime, che bene hanno fatto a denunciare tutto alle forze dell’ordine che, ne sono certo, faranno quanto prima piena luce sull’accaduto”. Quindi un messaggio alla città tutta: “A Vittoria lo Stato è presente, e tutte le istituzioni che lo rappresentano lavorano quotidianamente per garantire sicurezza e legalità. Non esistono zone franche e nessuno ha alzato bandiera bianca di fronte alla barbarie di pochi, che viene combattuta senza se e senza ma”.
Sabato a mezzanotte Piazza del Popolo si animerà con un flash mob, e sarà importante esserci. Le luci di Natale illuminano il cuore della città e cercano di creare un’atmosfera serena e conviviale, ma è chiaro che qualcosa non va, che c’è una rabbia sottile, un odio malcelato, un malessere diffuso che rischia di esplodere da un momento all’altro, una sorta di “male di vivere” che alimenta pensieri cupi, sentimenti e istinti negativi. La storia travagliata e macchiata di sangue di questa città ci insegna che i vittoriesi sanno reagire e rialzarsi, e sabato hanno l’occasione di farlo ancora, di dimostrare che un pugno di ragazzini facinorosi non può tenere sotto scacco una città, facendola balzare agli onori della cronaca nazionale un giorno si e uno no. Le forze dell’ordine stanno indagando, è questione di ore e poi si potrebbe arrivare all’individuazione dei bulli, ma non è questo il punto.
Che cosa sta succedendo a Vittoria? Qualunque cosa sia, sta solo ai suoi abitanti avere uno scatto d’orgoglio, dire basta e invertire la rotta.
Valentina Frasca