L’omicidio di Gianna Nobile: Salvatore Lo Presti sconterà la pena ai domiciliari
E' malato di cuore, e non è quindi compatibile con il sistema carcerario. Si tratta del bidello che, il 15 giugno 2013, uccise a colpi di pistola la docente di religione, nella segreteria della scuola Pappalardo di Vittoria
(25 gennaio 2019)
E’ malato di cuore, ha già subito un intervento chirurgico nell’Unità Operativa di Cardiochirurgia del policlinico “Vittorio Emanuele” e non è quindi compatibile con il sistema carcerario. Finisce così, nemmeno sei anni dopo, la detenzione ad Augusta di Salvatore Lo Presti, il bidello che il 15 giugno del 2013 entrò nell’istituto comprensivo Pappalardo di Vittoria, dove aveva lavorato per anni e che stava per lasciare per andare in pensione, con l’obiettivo di sparare. Non è mai stato chiarito se volesse uccidere proprio la professoressa Gianna Nobile, con la quale i rapporti erano tesi visto che la docente di religione aveva sottoscritto una petizione per chiedere il trasferimento del bidello, giudicato pericoloso e non mentalmente stabile, al punto che in diverse occasioni aveva minacciato anche i ragazzi e mostrato loro delle armi. Fatto sta che proprio alle sue spalle ha scaricato sei colpi, centrandola cinque volte.
Amatissima da tutti, alunni e colleghi, quella mattina la professoressa Nobile si trovava in segreteria per puro caso. L’anno scolastico era finito, a scuola c’erano solo i ragazzi di terza media che dovevano sostenere gli esami e lei doveva firmare delle carte prima di concedersi le sue vacanze estive. Da quella scuola non è più uscita sulle sue gambe. Un’ambulanza ha tentato una corsa disperata verso il Guzzardi, dov’è spirata in tarda mattinata lasciando un marito, due figli, un nipotino in arrivo e una città sotto shock.
Per quel delitto, Lo Presti è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, ma adesso andrà agli arresti domiciliari. Il magistrato dell’Ufficio di Sorveglianza di Siracusa, Alessandra Gigli, infatti, ha accolto la richiesta del suo avvocato, Giovanni Mangione.
Valentina Frasca