L’assegnazione dei box al mercato ortofrutticolo di Vittoria: c’è il bando e la commissione sarà esterna
La decisione è stata presa per evitare minacce e condizionamenti. Nel corso dell'incontro odierno si è parlato anche di scioglimento del Comune, dissesto ed evasione fiscale. Quindi un appello ai commercianti: "Aiutateci ad illuminare la città"
(5 dicembre 2018)
E’ una matassa difficile da sbrogliare quella dell’assegnazione dei box del mercato ortofrutticolo di Vittoria. 74 strutture in tutto, di cui sei chiuse da tempo, che già due commissioni, negli anni scorsi, hanno cercato di sbloccare e riassegnare, prima di arrendersi davanti alle minacce e alle intimidazioni. Da qui la decisione dei Commissari Straordinari del Comune di Vittoria di creare una nuova commissione composta esclusivamente da professionalità non locali. L’annuncio è arrivato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa durante la quale è stato reso noto che per la struttura mercatale di contrada Fanello entra in vigore un nuovo regolamento, che prevede controlli decisamente più incisivi affinché solo chi vi lavora effettivamente e ha tutte le carte in regola possa accedervi. Il Prefetto Filippo Dispenza, affiancato da Gaetano D’Erba e Giancarlo Dionisi, ha parlato di “luoghi di una bellezza struggente, che non devono più soffrire a causa dei condizionamenti della mafia e della criminalità”.
“Dal nuovo regolamento – fa sapere Dispenza – deriverà il bando per l’assegnazione dei 74 box, che è già pronto e sarà pubblicato non appena la commissione sarà al completo. Alcuni nomi dei componenti sono già sicuri, ma li renderemo noti non appena li avremo tutti. A quel punto saranno comunicati anche i requisiti per partecipare al bando per i box e i termini entro cui presentare domanda. La commissione, composta esclusivamente da membri esterni di alto livello etico e professionale, esaminerà tutto e speriamo entro i primi mesi del 2019 di assegnarli. Ai commissionari storici di Fanello voglio dire, comunque, di stare tranquilli. Ci siamo già incontrati diverse volte e, se hanno sempre operato in maniera onesta, non hanno nulla da temere perché potranno partecipare alla gara per il rinnovo delle concessioni e partire con un punteggio maggiore”.
Nonostante l’assegnazione dei box non rientrasse nel codice degli appalti, la triade prefettizia ha voluto chiamare in causa l’Anac e il suo presidente, Raffaele Cantone, sottoscrivendo un accordo per la vigilanza collaborativa. “L’abbiamo voluto fare – ha aggiunto il Prefetto – per evitare le infiltrazioni criminali e le azioni corruttive a vantaggio delle imprese oneste, e perché vorremmo che passasse il messaggio che l’applicazione della legge garantisce lo sviluppo economico e sociale e porta benessere e ricchezza”.
Bocciata senza possibilità di appello anche l’idea della giunta dell’ex sindaco Giovanni Moscato di spostare in centro il comando di Polizia Municipale che ha sede proprio a Fanello. “Era un’idea scellerata che abbiamo stoppato – ha detto Dispenza, aggiungendo – la Polizia Municipale resta dov’è perché è un presidio di legalità. Alla sicurezza in città si penserà diversamente, ogni giorno disponiamo controlli e chi dice che il centro è abbandonato fa sciacallaggio. Io stesso ho chiesto a Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza interventi continui, e mi sembra che ci siano”.
Infine, una condanna netta nei confronti di chi pensa che lo scioglimento del comune sia stato un abuso da parte del Governo: “Legga bene le carte e guardi quello che sta accadendo. Ci sono indagini in corso e non possiamo dire molto, ma abbiamo chiesto e ottenuto delle interdittive antimafia nei confronti di alcune imprese che avevano appalti col comune direttamente o tramite sue partecipate, anche fallite”.
A sentirli parlare, i Commissari, l’impressione è quella che “la tana del bianconiglio” sia molto più profonda di quanto appaia e che molte altre verità verranno a galla nel corso del tempo, man mano che le indagini e i procedimenti giudiziari fanno il proprio corso. La situazione a Palazzo Iacono, insomma, è davvero difficile, e a questo si aggiunga anche il fatto che le casse sono vuote. “La cosa più semplice sarebbe dichiarare il dissesto, ma, di concerto con il Ministero dell’Interno che ci sta già aiutando molto, stiamo cercando di evitarlo, per non gravare ulteriormente sulle tasche dei già martoriati cittadini. Purtroppo – continua Dispenza – in questa città c’è stata per anni una fortissima evasione fiscale, tra le più alte nel Sud Italia, e ci sono debiti fuori bilancio davvero pesanti. Per questo motivo, tra le altre cose, vorremmo procedere quanto prima alla pubblicazione di un bando per assegnare ad un’agenzia seria la riscossione dei tributi. Nel frattempo chiediamo pazienza e comprensione alla città, perché si penserà solo a garantire i servizi essenziali e a fare economia dove possibile, come il buon padre di famiglia”.
Rientra in quest’ottica, infatti, anche l’appello che i tre commissari, in chiusura di conferenza stampa, hanno voluto lanciare ai commercianti vittoriesi: “Purtroppo non possiamo pensare noi alle luminarie natalizie, chiediamo a voi una mano per rendere più bella la città”.
Valentina Frasca