L’ANPI di Ragusa ricorda il 79° anniversario della morte di Antonio Brancati, giovane ispicese ucciso dalle forze fasciste e tedesche
“Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all'Italia, nostra amabile e martoriata Patria”
(23 marzo 2023 – L’ANPI di Ragusa ricorda il 79° anniversario della morte di Antonio Brancati, giovane ispicese catturato e fucilate dalle forze fasciste e tedesche)
L’ANPI di Ragusa ricorda il 79° anniversario della morte del giovane ispicese Antonio Brancati, che era nato a Catania il 21 dicembre 1920. Giovane studente universitario, allievo ufficiale di Fanteria, venne catturato il 22 marzo del 1944 sul Monte Bottigli, nel corso di un rastrellamento di forze tedesche e fasciste che lo sorpresero assieme ad altri dieci compagni nella capanna in cui dormivano. “Processati” il 22 marzo 1944 nella scuola di Maiano Lavacchio – Grosseto – da un tribunale misto tedesco e fascista, vennero immediatamente fucilati sul posto.
Alla cerimonia di commemorazione, organizzata a Maiano Lavacchio, presenti Giovanni Brancati e il figlio Simone, nipoti del martire della resistenza, anche nella qualità di soci della costituenda sezione ANPI di Ispica.
Di seguito la lettera che Antonio scrisse ai genitori prima di essere fucilato e che è contenuta nel libro:
“Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”.
Carissimi genitori,
non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l’Italia.
Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all’Italia, nostra amabile e martoriata Patria.
Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti.
Se muoio, muoio innocente.
Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo.
Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa.
Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata.
Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l’amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata.
Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo.
Ricordatevi sempre di me.
Un forte bacione
AntonioSappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo.
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