La Consulta ha deciso: addio all’elezione diretta nelle ex Province siciliane
Resta in vigore il vecchio testo che prevede l'elezione di secondo grado
La Corte costituzionale boccia il ritorno al voto per le ex Province siciliane. Per l’esattezza la Consulta ha bocciato la norma votata dall’Assemblea regionale nel 2017 che prevedeva l’elezione diretta di presidente, giunta e consiglio delle ex Province, oggi liberi consorzi. La legge era stata impugnata dall’ex premier Gentiloni.
Resta, quindi, in vigore il vecchio testo che prevede l’elezione di secondo grado tra sindaci e consiglieri comunali senza alcun compenso aggiuntivo.
La scelta dei giudici non convince il presidente della Regione Nello Musumeci. “La decisione della Consulta mi sorprende. In un momento in cui la gente si allontana dalle Istituzioni, l’elezione diretta del presidente della Provincia avrebbe rappresentato un pieno coinvolgimento del cittadino elettore. Un presidente di provincia eletto dal popolo – ha proseguito – avrebbe avuto una maggiore legittimazione, invece ancora una volta si continua a dare forza alla rappresentanza degli apparati di partito condannando il cittadino a un ruolo passivo e tenendolo lontano dai seri e veri processi decisionali“.
“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale è necessario ed urgente recepire in Sicilia la legge Delrio ed uscire dalla gestione commissariale delle ex Province, che si protrae da troppi anni, procedendo alle elezioni di secondo livello degli organi. È importante che in Sicilia i Liberi Consorzi di Comuni e le Città Metropolitane possano esercitare pienamente e democraticamente le proprie funzioni al servizio del territorio” ha commentato, invece, Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars.
Giampiero Cannella