Irsap e Consorzi Asi: la liquidazione è alle porte
Il Commissario ad acta: “L’approvazione della norma della Finanziaria voluta dall’Assessore Turano consentirà di mettere ordine in una materia problematica”
Sono passati appena quattro mesi dall’insediamento all’Irsap del nuovo commissario ad acta, Giovanni Perino. Nonostante ciò, la vicenda relativa alla liquidazione dei consorzi Asi e alla vendita degli immobili in capo ai due commissari liquidatori volge ad una positiva conclusione e si va verso la cancellazione di annose situazioni debitorie. Non sono stati ancora definiti, nel dettaglio, i termini per l’insediamento dei commissari liquidatori, ma si tratta di un’inezia rispetto al tema che aveva provocato non pochi malumori nell’opposizione. Il merito va, indubbiamente, al lavoro continuo e puntuale dell’assessore regionale per le Attività produttive, Mimmo Turano e al commissario ad acta dell’Istituto Regionale per le Attività Produttive.
“Grazie alla modifica voluta dall’assessore Turano, l’approvazione della norma dà seguito ad un’azione di governo che vuole finalmente mettere ordine su una materia che aveva sollevato rallentamenti e problematiche – dice il Commissario ad acta Irsap, Giovanni Perino –. La liquidazione dei consorzi Asi e la vendita degli immobili in capo ai due commissari liquidatori consentirà, di fatto, di eliminare situazioni debitorie accumulate negli anni e a restituire all’ente Irsap la sua funzione principale, ovvero fare la pianificazione territoriale, la programmazione e l’aggiornamento dei piani regolatori, la infrastrutturazione (l’ultima risale agli anni’80) e la pianificazione delle opere pubbliche, e quindi operare per lo sviluppo concreto delle attività produttive piuttosto che per la manutenzione e gestione delle strade. – spiega Perino – Un altro aspetto molto importante e nuovo rispetto al passato è che i commissari liquidatori dovranno provvedere a trasferire ai Comuni le strade ad uso pubblico e le relative pertinenze, elemento questo rilevante perché eviterà, in futuro, rimpalli di competenze e confusione rispetto alla gestione e manutenzione di strade e infrastrutture, che pur essendo state costruite dai Consorzi Asi, sono ormai contigui alla restante viabilità comunale, e quindi al servizio dell’utenza cittadina. Le imprese insediate nelle aree industriali – chiarisce Perino – sono costrette a subire una doppia imposizione fiscale, costituita dal pagamento di servizi (quali manutenzione stradale, illuminazione, pulizia e altro, peraltro di qualità scadente, quando effettuati) richiesto dall’IRSAP, quando in realtà questi servizi dovrebbero essere assicurati dai Comuni che incamerano l’IMU e gli altri tributi locali Tari e Tasi pagati dalle stesse imprese”.
I due commissari che dovrebbero prendere in mano la situazione dei Consorzi Asi in Sicilia e liquidare il patrimonio dell’isola divisa in due aree, occidentale e orientale, sono sostanzialmente frutto dell’emendamento contenuto nel collegato alla Finanziaria regionale presentato dall’assessore regionale per le Attività produttive, Mimmo Turano, e approvato dall’Ars, già in vigore, che di fatto modifica l’articolo 19 della Legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8 , ovvero la legge istitutiva dell’Irsap in sostituzione dei consorzi Asi: la modifica ha, infatti, previsto la cessazione degli incarichi degli 11 commissari nei consorzi (uno per ogni zona industriale) e viaggia sulla nomina di due commissari liquidatori, che saranno scelti fra soggetti di comprovata professionalità in relazione alle funzioni da svolgere, uno per la Sicilia occidentale e quindi per la liquidazione dei Consorzi di Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Gela e uno per la Sicilia orientale ovvero per la liquidazione dei Consorzi di Catania, Enna, Siracusa, Ragusa, Calatino di Caltagirone e Messina. L’emendamento approvato dall’Ars corregge la vecchia normativa che imponeva la scelta dei commissari tra dirigenti e personale dell’Irsap e delle stesse Asi in contrasto anche con la Legge regionale 8/2017.
In sintesi, per lo svolgimento delle attività i commissari liquidatori, se debitamente autorizzati, potranno avvalersi, successivamente alla stipula di appositi accordi fra le pubbliche amministrazioni interessate, di personale in servizio presso la Regione e di personale in servizio presso gli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10. La modifica normativa impone, inoltre, ai commissari liquidatori di trasmettere con cadenza semestrale una relazione dettagliata sull’attività svolta agli assessori regionali per le Attività produttive, e all’Economia per i controlli contabili, a garanzia di un più efficace controllo sulla gestione della liquidazione da parte della Regione.
Inutile negare come e quanto l’ente stia vivendo un momento di difficoltà economica dovuta ai tagli imposti dalla Regione. “Nel bilancio di previsione 2018-2020 della Regione siciliana – spiega Giovanni Perino – lo stanziamento riguardante il contributo Irsap è stato ridotto ad 8.581.000 per il 2018 e a 9.043.343 per il 2019, somme che risultano insufficienti a garantire le ordinarie spese di funzionamento dell’Ente. Perché l’ente possa funzionare non si può prescindere da un apporto economico finanziario pari a 16milioni l’anno”. Un dato certo e incontrovertibile riguarda il mancato accreditamento delle somme di cui all’articolo 1 della Legge regionale 16/2017 pari a 3 milioni e 900 mila euro (somma quest’ultima che a tutt’oggi, nel corrente esercizio finanziario, non è stata apostata nel capitolo di competenza, secondo quanto comunica lo stesso Dipartimento delle Attività produttive). Un fatto che ha determinato evidenti difficoltà nella definizione del bilancio di previsione 2018-2020 e il pagamento degli stipendi di agosto per i circa 220 dipendenti.
Il tema della vendita relativa al Patrimonio Immobiliare Regionale degli ex Consorzi Asi è molto meno complicata di quanto possa apparire ai non addetti ai lavori. In soldoni, ai due neo commissari liquidatori dei Consorzi ASI spetterà il compito di procedere alla vendita di tutto il patrimonio immobiliare, che conta 264 capannoni e 1.750.00 metri quadrati di terreni, con evidenza pubblica e fino alla liquidazione. La chiusura delle procedure di vendita pendenti del patrimonio immobiliare dei consorzi ASI in liquidazione alle imprese assegnatarie insediate nelle aree industriali, fatte le dovute richieste al Genio civile competente territoriale per area per l’aggiornamento delle stime degli immobili (come prevede la legge) permetterà alla Regione di monetizzare il patrimonio immobiliare (264 fra rustici industriali, terreni e lotti) ed esaurire le attività pendenti dei consorzi Asi in liquidazione.
Un patrimonio che, ad oggi, comprende 264 immobili (fra capannoni, rustici industriali, terreni, edifici, centro polifunzionali) nelle 11 zone industriali (33 agglomerati ATTIVI) (aggiornamento fermo al maggio 2017) dell’Isola per un totale di 1.750.000 metri quadri di terreno per un valore complessivo stimato che arriva a 500 milioni di euro. Complessivamente le aree industriali su cui ha competenza l’IRSAP hanno un’estensione di 11.597 ettari di cui 7.617 destinati a insediamenti produttivi già occupati da circa 2.200 aziende, mentre sui restanti 3.980 ettari sono sistemate infrastrutture comuni (soprattutto viarie) e le aree occupate dai Centri servizio, ovvero gli uffici gestionali in cui l’IRSAP fornisce anche nelle sedi distaccate servizi alle imprese.
Nel dettaglio la dote immobiliare dell’Ente è così suddivisa fra 11 aree: 45 ASI Palermo (8 agglomerati: comprende l’area di Brancaccio, Carini, Lercara Friddi e Termini Imerese); 26 ASI Agrigento (3 agglomerati: comprende Favara, Aragona, Castel Termini, Ravanusa); 18 ASI Gela (3 agglomerati); 21 ASI Caltanissetta (4 agglomerati: comprende San Cataldo); 15 ASI Siracusa (comprende Priolo-Melilli, Priolo G., Augusta, Lentini); 7 ASI Ragusa (5 agglomerati: comprende Ragusa e Modica Pozzallo); 10 ASI Trapani (3 agglomerati); 6 ASI Enna (Dittaino); 62 ASI Messina (7 agglomerati: comprende Milazzo e S.P. Patti); 25 ASI Caltagirone (CT) (7 agglomerati: comprende Santamaria Poggiarelli); 29 ASI Catania (3 agglomerati: comprende Catania, Belpasso e Scordia).
Cristina Lombardo