In ospedale come in trincea: più vigilanza e divieto di accesso per gli accompagnatori dei pazienti
E il Ministro Grillo annuncia un disegno di legge per inasprire le pene degli aggressori
“Abbiamo immaginato misure ancora più stringenti proprio per il pronto soccorso del Vittorio Emanuele di Catania come il divieto d’accesso anche per gli accompagnatori del paziente in visita. È un atto che potrà risultare impopolare, ma oramai la riteniamo l’unica strada utile per fronteggiare questa recrudescenza di episodi violenti. Ringrazio il prefetto di Catania per la sensibilità mostrata al tema e sono grato alle forze di polizia che hanno stabilito di incentivare il servizio di pattugliamento nell’area del Vittorio Emanuele“.
Lo ha detto all’ANSA l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Silvana Riccio dopo il tentativo di aggressione nei confronti di una medico del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele.
Al vertice, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, hanno preso parte anche i commissari delle aziende ospedaliere catanesi ed il neo assessore comunale alla Sanità, Giuseppe Arcidiacono.
Poco prima della riunione del comitato, Razza ha anche effettuato un sopralluogo a sorpresa al pronto soccorso del Vittorio Emanuele, incontrando i medici e gli operatori sanitari in servizio nella struttura e dichiarando, al termine, di aver potuto comprendere la situazione di disagio in cui versa la struttura.
Alla luce dell’ennesimo caso di violenza registrato nel nosocomio etneo, il Ministro alla Salute, Giulia Grillo, ha annunciato la presentazione di un disegno di legge per inasprire le pene nei confronti di chi aggredisce un operatore sanitario. Si punta anche a rafforzare la vigilanza negli ospedali e nelle strutture sanitarie più a rischio.