“Impropri certi accostamenti che mi riguardano”
Per il senatore Scilipoti prima è necessario portare il Paese fuori dal tunnel pandemia e aiutare l'economia, poi dare al Paese un degno sistema elettorale e andare al voto
(23 gennaio 2021)
“In trasmissioni televisive ed anche sulla carta stampata, sento e leggo accostamenti tra il sottoscritto e altri parlamentari che ultimamente con il loro cambio di opinione o partito, hanno contribuito alla fiducia del governo. Trovo questi accostamenti inappropriati. Qualcuno è arrivato a parlare di Scilipoti airlines in modo irridente. Con ponderatezza, ma decisione, dico basta a questo tiro al bersaglio, anzi bisognerebbe dire la verità sul sottoscritto che è stato sempre coerente e lineare, indagato e trovato innocente. Prima di tutto perché, rispetto al tempo della mia decisione, sono cambiate decisamente le condizioni storiche. Inoltre, con tutto il rispetto che si deve alle persone, non sono accostabile per pregresso e traiettoria professionale a parlamentari noti più che altro per uscite stravaganti che per produttività come sono stato io. Resto dell’idea che il parlamentare abbia il diritto e persino il dovere di cambiare idea senza vincolo di mandato quando ne sia convinto per il bene comune e non per il suo “particolare”. Continuo a dire che questo è il momento della responsabilità e che il Paese non può permettersi turbolenze e una prova elettorale. Prima si porti il Paese fuori dal tunnel pandemia, si faccia svolgere la campagna vaccinale, si aiuti l’ economia, si dia al Paese un degno sistema elettorale e solo dopo si vada al voto. Mi preme precisare a chi fustiga con illazioni e sospetti i parlamentari che hanno mutato idea: se hanno elementi per dimostrare fatti illeciti, vadano alle competenti autorità, altrimenti rispettino la libertà di coscienza e tacciano”: lo dice in una nota il Senatore di Forza Italia e Presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò.
Non sono dello stesso parere. Il voto subito, dopo di che con un esecutivo in grado di lavorare le cose si mettono a posto. Ora come ora è solo un tirare a campare, e basta. Per due anni, per di più. Alla fine dei quali l’Italia diventerà una espressione geografica e nulla più.