Il cielo di dicembre è davvero magico, con la cometa di Natale e le Geminidi
Lo sciame meteorico brillerà fino a venerdì, e stanotte ci sarà il picco. La cometa, invece, è già visibile ad occhio nudo, ma domenica sarà alla minima distanza dalla terra
(13 dicembre 2018)
Condizioni meteo permettendo, questa sera tutti nuovamente con il naso all’insù perché arrivano le Geminidi, ossia le stelle cadenti d’inverno. Come ogni anno, questi frammenti si avvicinano al Pianeta Terra a dicembre e, bruciando a contatto con la sua atmosfera, danno vita ad uno spettacolo imperdibile. E’ già da lunedì 10 che lo sciame meteorico brilla sulle nostre teste, e continuerà fino a venerdì 15 dicembre, ma il picco è atteso proprio per la notte tra il 13 e 14, questa notte, e verso le 2 dovrebbe esserci il culmine.
Lo sciame, che arriva a picchi di 100 meteore all’ora, è paragonabile per quantità e brillantezza, a quello delle stelle cadenti di agosto, le Perseidi, e sarà facile vederlo (ripetiamo, meteo permettendo) anche perché la luna crescente, arrivata intorno al 30% di luminosità, non darà fastidio. Per osservarlo al meglio, ovviamente, è consigliabile allontanarsi dai grandi centri abitati, raggiungendo zone dove il cielo notturno è più visibile.
Le Geminidi devono il loro nome alla costellazione dei Gemelli, da cui sembrano avere origine, e sono facilmente riconoscibili perché bruciano lasciando strisce luminose sui toni del giallo. Secondo le ultime ricerche, questi frammenti sono destinati a sparire nel giro di un centinaio d’anni, e con essi il fenomeno delle stelle cadenti invernali.
Come detto, si tratta di uno sciame meteorico, perché sono ciò che resta di “Fetonte”, un asteroide (o forse una cometa estinta) la cui orbita intreccia periodicamente quelle dei pianeti Mercurio, Venere, Marte e della Terra.
E proprio alle stelle cadenti, Google ha dedicato oggi uno speciale Doodle.
Le Geminidi, però, non sono l’unico spettacolo che il cielo ci regala in questo mese di dicembre: è arrivata, infatti, anche la cometa di Natale. La 46P/Wirtanen (questo il nome scientifico dovuto all’astronomo che l’ha scoperta nel 1948, Carl A. Wirtaten) è adesso visibile pure ad occhio nudo, meteo permettendo e in luoghi senza luce artificiale. La cometa ha un diametro di 1,2 chilometri, ma, a causa dell’allineamento con la Terra, non sarà possibile vedere la sua coda luminosa.
Secondo gli esperti, il vero incontro è in programma domenica 16 dicembre, quando la cometa raggiungerà la distanza minima dalla Terra, brillerà infatti a 11,6 milioni di chilometri e sarà l’incontro più ravvicinato di una cometa con il nostro pianeta degli ultimi anni. Quindi inizierà ad allontanarsi nuovamente, per tornare a vagare nello spazio profondo.
Valentina Frasca