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I problemi dell’agricoltura in un incontro tra l’on. Ragusa e i rappresentanti degli agricoltori

"Un agricoltore non può lavorare per produrre debiti ed ecco perché è necessario che possa essere garantito un reddito allo stesso" - dichiara l'on. Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars

(28 novembre 2019)

L’on. Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars, ha convocato in audizione i rappresentanti del comitato indipendente agricoltori riuniti per affrontare assieme a loro, e ai componenti della commissione, le numerose problematiche riguardanti le imprese agricole siciliane. Alla riunione ha partecipato il delegato dell’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera, il capo di gabinetto Piero Sciortino. Il comitato era rappresentato da Comiso Gioia che ha messo in rilievo tutte le questioni ancora irrisolte. “La problematica è molto seria e la conosciamo in maniera approfondita – sottolinea l’on. Ragusa – ma la sforzo di tutti, adesso, deve essere quello di trovare una soluzione concreta e il più possibile condivisa. Nell’ambito orticolo, così come in quello cerealicolo e agrumicolo, il guaio più evidente è che l’imprenditore agricolo non riesce a rientrare dalle spese effettuate. I debiti fatti non vengono coperti dagli introiti. E’ un sopravvivere non certo un potere programmare il futuro. E quando l’imprenditore agricolo issa bandiera bianca, allora è la fine per la produzione siciliana d’eccellenza. Un agricoltore non può lavorare per produrre debiti ed ecco perché è necessario che possa essere garantito un reddito allo stesso”. Su questo fronte sono state numerose le proposte esaminate, a cominciare da quella concernente l’attivazione di un osservatorio sull’equità dei prezzi. “Esiste – sottolinea l’on. Ragusa – una legge in Sicilia, la Lr n.19 del 2014, istitutiva dell’osservatorio di equità e giustizia nelle filiere agricole e alimentari. Ecco perché ci impegneremo a collaborare con l’assessore Bandiera, che ringraziamo sempre per la sua disponibilità, affinché questo osservatorio possa svolgere concretamente la propria attività e inizi un percorso destinato a tutelare le filiere agricole”.

Tra i compiti che l’osservatorio è chiamato a svolgere: la vigilanza sul rispetto degli accordi di filiera; l’individuazione delle prassi commerciali scorrette con particolare riferimento ai ritardi nei pagamenti e all’imposizione della forza contrattuale sotto la minaccia della cancellazione dalla lista dei fornitori; l’individuazione dell’illegalità dei sistemi di transazione delle produzioni agricole; l’individuazione dell’uso improprio a fini pubblicitari dell’immagine e dei valori dell’agricoltura siciliana. L’organismo in questione ha una valenza regionale. Ma in questo percorso dovrà essere coinvolto anche il ministro per le Politiche agricole sino ad arrivare alla comunità europea che ha fornito un chiaro indirizzo in proposito con la direttiva Ue 633 dell’aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare.

“Sono indicate, quindicommenta l’on. Ragusa tutta una serie di misure che consentirebbero di attenuare le problematiche del comparto. Misure che da sole, ovviamente, non possono essere completamente risolutive. Ma tutto questo già rappresenterebbe un primo passo in avanti da tenere assolutamente in considerazione per eliminare i problemi che attanagliano il comparto ormai da anni. Abbiamo avviato un percorso rispetto a cui non abbandoneremo più la presa. Un percorso che, tutti insieme, con forza, tenacia e convinzione, dobbiamo portare avanti perché l’agricoltura siciliana deve essere tutelata al meglio”.

Comunicato stampa

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