Giuseppe Spadola, da docente universitario negli Usa a candidato sindaco di Pozzallo: ecco perchè/VIDEO
Giuseppe Spadola è un ingegnere, docente universitario e autore di testi scientifici. Adesso ha deciso di candidarsi a sindaco di Pozzallo e in questa intervista spiega le ragioni
Giuseppe Spadola è nato a Pozzallo e dopo un’esperienza professionale importante all’estero ha deciso di scendere in campo per le prossime amministrative. Nell’intervista che segue si presenta e spiega le ragioni della sua scelta:
Ingegnere, docente universitario esperto di ambiente e sicurezza sul lavoro con un passato di amministratore comunale e autore di libri di caratura internazionale. Questo è Giuseppe Spadola candidato sindaco per la città Pozzallo. Nei giorni scorsi Spadola ha aperto ufficialmente la propria campagna elettorale presentando la lista Liberiamo Pozzallo. Con lui abbiamo realizzato un’intervista, si parla della sua esperienza professionale, ma soprattutto della sua idea della Pozzallo che verrà.
Giuseppe Spadola, partiamo dal punto principale: perché ha deciso di candidarsi?
«Sono nato a Pozzallo ed questa la città che amo. Capisco però che questa da sola non può essere una condizione sufficiente per chiedere ai cittadini di darmi il loro consenso. È certamente una condizione necessaria, ma non sufficiente. È evidente, quindi, che alla base di questa mia scelta ci siano motivazioni più profonde che mi hanno spinto a lasciare gli Stati Uniti D’America dove insegnavo chimica e fisica nel sistema universitario americano. Il mio principale desiderio è quello di dare un contributo perché questa mia città possa conoscere una fase di cambiamento. Ritengo che, da un punto di vista democratico e morale, a Pozzallo ci sia una questione pesante, un blocco totale. Io penso di poter interpretare il cambiamento e sono rientrato proprio per provare a dare una mano alla mia città ed ai miei cittadini».
Lei vanta un curriculum professionale certamente importante, ma ha avuto esperienze anche da amministratore…..
«Sono stato assessore a Pozzallo tra il 1990 e il 1992. Conosco molto bene le tematiche ambientali che vive questo paese e che, purtroppo, nel frattempo si sono anche aggravate, prova ne è la questione dell’impianto di biogas autorizzato in contrada Zimmardo-Bellamagna. Io conosco profondamente il settore dell’ambientalismo siciliano essendo stato a Pozzallo il primo Segretario del circolo della Lega Per L’Ambiente dalla quale poi mi sono dimesso per motivi di incompatibilità dato che poi fui chiamato a ricoprire il ruolo di assessore all’Ecologia e all’Urbanistica del Comune. In quei due anni feci delle battaglie importanti per l’ambiente e la salute perché, va chiarito, che le due cose sono sempre correlate.
Nel 1996, poi, sono stato anche candidato alle regionali con il mio grande amico Peppe Drago – che devo dire mi manca davvero tanto – e dal 1997 in poi, invece, sono sparito dall’agone politico per dedicarmi alla professione. Gli ultimi 10 anni li ho trascorsi negli USA dove ho insegnato chimica e fisica al College di St Petersbug in Florida. Come professionista, nell’ambito dell’ingegneria, ho anche scritto tre libri essendo specializzato nel campo della sicurezza sul lavoro. Due di questi libri sono stati distribuiti dall’allora Provincia di Ragusa nelle scuole, mentre l’altro è sul rischio chimico ed è stato riconosciuto di grande interesse tanto da essere tutt’oggi conservato al Getty Research Institute di Los Angeles».
Di programmi avremo modo di parlarne, ma cosa pensa di come è stata amministrata questa città e qual è la sua visione…
«La prima cosa che bisogna fare è sbloccare la democrazia, l’attuale sindaco ha una longevità politica che è durata già più di quella di Andreotti. Al di là della durata, bisogna dire che il sindaco uscente, il mio amico Roberto Ammatuna, negli ultimi 25 anni, per 15 ha ricoperto il ruolo di primo cittadino e, quando non ha fatto il sindaco, è stato deputato regionale. I risultati, però, da un punto di vita amministrativo, a mio avviso sono stati disastrosi. Oggi quindi mi sento nelle condizioni di poter scendere in campo per servire questa città che ha profondamente bisogno di un cambio di passo»