Furti di sabbia al “Maccone bianco”: danno irreparabile all’unico polmone verde del paesaggio costiero ispicese
Reiterati e devastanti prelievi di sabbia dall'area boschiva protetta sita a ridosso della litoranea di Santa Maria del Focallo
(31 agosto 2022 – Furti di sabbia al “Maccone bianco”: danno irreparabile all’unico polmone verde del paesaggio costiero ispicese)
Il Circolo “SIKELION LEGAMBIENTE di ISPICA” informa che lo scorso 29 agosto, alle ore 17, ha svolto un flash mob all’ingresso dell’area forestale del “Maccone Bianco”, adiacente alla S.P. Pozzallo-Marza, per sensibilizzare opinione pubblica ed enti preposti alla tutela sui reiterati e devastanti prelievi di sabbia dal “Maccone”, area boschiva protetta sita a ridosso della litoranea di Santa Maria del Focallo. Nonostante le reiterate denunce di questo circolo, già a partire dal 2018, l’attività estrattiva abusiva non si è arrestata, ed anzi continua in assenza di qualsiasi controllo ed attività repressiva. Tutto ciò rischia di arrecare un danno irreparabile all’unico polmone verde del paesaggio costiero ispicese, già seriamente in pericolo a causa della massiccia erosione e dei preannunciati interventi di gestione delle nostre spiagge. Il circolo ha effettuato un percorso che ha consentito di vedere da vicino il grande danno ambientale arrecato dal furto della sabbia inoltre ci si è resi conto del degrado ambientale causato da discariche di materiali più diversi, da inerti e rifiuti vari, ma bisogna, altresì, segnalare anche il rifiuto di pacciamatura, plastica delle serre a seguito dell’attività produttiva serricola adiacente, nonché la presenza di grandi tronchi d’albero tagliati. Una porzione di territorio fuori dal controllo da parte delle autorità e degli enti preposti alla
salvaguardia. Lungo il percorso si constata la presenza di una transenna con lo stemma del comune di Ispica che viene accostata alla scritta proprietà privata, a dissuadere l’accesso presso l’area di maggior danno, di furto della sabbia e di degrado. Un danno oltre alla beffa che vede l’abuso dello stemma della città fare scudo alla vergogna più totale.
“Chiediamo che il Comune di Ispica – si legge nella nota del Circolo “SIKELION LEGAMBIENTE di ISPICA” – si faccia parte attiva affinché la legalità, con il controllo del territorio, faccia luce su questa porzione di territorio che viene eroso dall’interno, tutto ciò in un’area di grande pregio, sperperando un bene inestimabile e limitato quale la sabbia. L’area è sottoposta a vincolo idrogeologico e sulla quale sono stati investiti soldi pubblici per trasformarla in una grande area verde che contribuisce alla qualità dell’ambiente. Il furto della sabbia e il degrado che ha portato con sé, è a scopo di lucro a favore di chi non teme di sperperare un bene di tutti, che purtroppo nello scarso senso civico di tutti noi, viene considerato di nessuno. Un furto perpetrato nel tempo, non fermato e non perseguito.
“Tutta la città è a conoscenza di ciò che succede ma non ne ha la consapevolezza forse perché non vede con i propri occhi lo scempio che si perpetua da troppi anni. Oggi disvelando la continuazione dello sfacelo in cui perversa questa parte di territorio, e non volendo essere complici dei delinquenti che provocano tale sfacelo, se girassimo lo sguardo e il nostro interesse da un’altra parte, ce ne assumiamo la responsabilità, per noi e per le generazioni future”. Conclude: “Ringraziamo i partecipanti che ci aiuteranno a portare avanti questo impegno”.