Emergenza Covid-19, più tamponi più contagi: è il trend in atto in provincia di Ragusa
Atteso oggi l’esito del test eseguito sui 49 migranti ospiti dell’hot spot di Pozzallo e giunti da Porto Empedocle: erano 50, uno di loro, un ragazzo di 15 anni, risultò positivo subito dopo l’arrivo
(21 aprile 2020)
Più tamponi, più contagi. O meglio, più tamponi finalmente esaminati e più contagi. E’ quanto sta accadendo in provincia di Ragusa, tra le province meno colpite dell’intera Italia, molto al di sotto della media siciliana: per una morte nella provincia iblea, ne sono avvenute 2,4 nell’isola dove, a sua volta, il rapporto è di 1 a 10 rispetto alla media nazionale dei decessi.
E così c’è una certa apprensione a Ragusa, sia pure nella consapevolezza che finalmente i test vengono eseguiti.
Infatti ieri sono risultati 5 i nuovi positivi al Covid19 nel Ragusano e tra questi un’anziana di Vittoria, ospite di una casa di riposo, ed un uomo residente ad Acate. La donna, per via delle sue condizioni, è stata trasferita in ambulanza all’ospedale Maggiore di Modica, frattanto l’Azienda sanitaria provinciale ha disposto 90 tamponi al personale e agli ospiti. Altri trenta tamponi sono stati eseguiti tra i contatti dei nuovi quattro positivi riscontrati in provincia di Ragusa.
Oggi invece è atteso l’esito dei tamponi sui 49 migranti che si trovano in quarantena nell’hot spot di Pozzallo, arrivati da Lampedusa dopo che il 6 aprile erano sbarcati nell’isola con un barchino di fortuna. Durante questo trasferimento un migrante 15enne egiziano risultò positivo e si trova in isolamento nell’hot spot di Pozzallo. Ma sulla celerità dei test è scoppiata una polemica, e il deputato all’Ars del Pd, Nello Dipasquale, ha presentato un’interrogazione parlamentare.
“In Sicilia erano stati autorizzati, inizialmente, solo due laboratori – scrive Dipasquale – abilitati all’esame dei tamponi, uno per l’area orientale e uno per l’area occidentale, presso i Policlinici di Catania e di Palermo. Anche in queste ore, nelle quali le analisi dei tamponi sono state allargate ai laboratori di alcune Aziende Sanitarie Provinciali, si riscontrano ritardi nell’approvvigionamento del reagente, con effetti sulle procedure di analisi e sui tempi degli esiti”.
“A questo punto è utile conoscere i dati relativi al numero dei tamponi processati nelle singole strutture pubbliche e nei singoli laboratori privati, con la specifica della differenza dei relativi costi fra strutture pubbliche e private. Si chiede altresì di conoscere i criteri sulle base dei quali le Asp individuano la necessità di rivolgersi ai laboratori privati, e con quali criteri avviene la scelta del privato. Al fine di fare massima chiarezza” Dipasquale chiede risposta scritta che provvederà ad inviare alle Procure della Repubblica delle nove province dell’isola per l’opportuna verifica”.