Distruzione boschi, Legambiente: spostare risorse della Siracusa-Gela per la riforestazione
Legambiente Sicilia lancia alcune proposte per recuperare il patrimonio boschivo dell'Isola
(19 agosto 2021)
“È una catastrofe, un territorio distrutto, un panorama spettrale. L’incendio a Calaforno
oltre ai danni alle aziende, che sono enormi, ha prodotto un danno non quantificabile
all’ambiente. Il micidiale mix fra temperature elevate per così tanto tempo, il vento e la
mano criminale oltre le politiche inadeguate, stanno distruggendo il nostro futuro e il
patrimonio boschivo della nostra provincia. Non bastano forestali, volontari e mezzi aerei,
il governo deve inviare i nuclei investigativi dei carabinieri forestali. La situazione
peggiora di anno in anno ( sono trascorsi appena 4 anni da quando è stata distrutta dal
fuoco la pineta di Chiaramonte), sia per l’aumento delle temperature dovute ai
cambiamenti climatici, sia per i troppi delinquenti che appiccano indisturbati il fuoco.
Come nel caso degli allevatori di Buccheri arrestati per aver appiccato il fuoco per avere
più pascoli. Ci deve fare riflettere il fatto che da una parte vi è l’aumento di pastori e degli
allevatori che vengono da altre province limitrofe che praticano l’allevamento allo stato
brado principalmente nei territori di Monterosso e Giarratana e dall’altra l’aumento degli
incendi negli stessi territori. Come ci deve fare riflettere il fatto che dove l’allevamento è
stabulato o semi stabulato e dove c’è l’ossatura della zootecnia iblea non ci sono incendi
o sono rari. Lo scorso novembre, quindi ampiamente in anticipo, Legambiente Sicilia ha
presentato un primo documento contenente proposte, che ha inviato a tutte le istituzioni
regionali, per adottare alcune misure urgenti, in risposta alle devastazioni di questi anni.
Ma nulla di tutto questo, che Legambiente Sicilia ritiene alla base della prevenzione degli
incendi, è stato fatto. Ormai per quest’anno bisogna limitare i danni ma occorre pensare
sin da ora al 2022. Ma ricostruire ciò che è stato distrutto è assolutamente insufficiente.
Con le temperature che aumenteranno e con le piogge che scarseggeranno a causa dei
cambiamenti climatici occorre un grande investimento in opere di forestazione, anche
urbana, spostando risorse da opere che consumano nuovo suolo come l’autostrada
Modica-Gela e impattanti sull’ambiente. L’obiettivo minimo dovrà essere la
piantumazione di 1.000.000 di piante in provincia di Ragusa entro il 2030. Nel frattempo
si dovrà proteggere il patrimonio boschivo esistente con i seguenti interventi: rendere
obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale sostenibile, sia come condizione
per l’utilizzo della manodopera che per l’accesso ai fondi pubblici; introdurre il divieto
tutto l’anno della bruciatura in pieno campo delle stoppie e della vegetazione naturale;
estendere il divieto di pascolo per 10 anni su tutte le aree con vegetazione naturale e
agraria percorse dal fuoco; disporre la decadenza per 10 anni da ogni beneficio
finanziario per le aziende agricole, forestali e pastorali la cui superficie nell’anno è stata
interessata dal fuoco per una percentuale superiore al 5% della superficie aziendale; nei
comprensori a rilevanza turistica, la chiusura per 5 anni ad ogni attività di fruizione e del
tempo libero delle aree percorse dal fuoco ricadenti all’interno di parchi, riserve naturali e
demani forestali.