Degrado a Macconi, la Cgil: “Reprimere i comportamenti fraudolenti e a volte criminali”
Lo dichiara il segretario, Peppe Scifo, che aggiunge: “La prima cosa da fare è una ricognizione sulle condizioni ambientali del litorale che da Gela arriva fino a Scoglitti“
(4 settembre 2020)
“La Cgil di Ragusa considera positivo l’interesse del Ministro per l’ambiente sulla questione del degrado ambientale a Macconi, perché finalmente il Governo nazionale è coinvolto in una problematica locale ma di enorme portata”.
Lo dichiara il segretario, Peppe Scifo, che aggiunge: “La prima cosa da fare è una ricognizione sulle condizioni ambientali del litorale che da Gela arriva fino a Scoglitti. Occorre partire dalla comprensione dell’entità del danno e rendere anche le comunità locali coscienti del problema. Va parallelamente avviata una discussione sulla soluzione strutturale al problema del ciclo dei rifiuti nelle campagne, compresa la necessità di reprimere i comportamenti fraudolenti e a volte criminali da parte di singoli e di spregiudicati organizzati. C’è necessità di discutere di ciclo dei rifiuti nelle campagne a partire dalla consapevolezza che non è più sostenibile la situazione in cui versa l’intero territorio della fascia trasformata inondato di rifiuti e discariche.
È necessario, anzi indispensabile vista l’entità del problema, il coinvolgimento del Governo centrale ma occorre chiamare attorno ad un tavolo i Sindaci, il Iibero Consorzio e la Regione. Occorre rivedere, ad esempio, i piani di raccolta dei rifiuti a livello Comunale dove non è possibile continuare a guardare al solo tessuto urbano tralasciando il fatto che ogni giorno migliaia di donne e uomini lavorano nelle campagne producendo rifiuti esattamente come chiunque vive e lavora in città.
Per questo è importante discutere a livello di aree territoriali con i Comuni interessati in termini distrettuali. C’è inoltre bisogno di affrontare il problema del ciclo dei rifiuti produttivi delle aziende agricole, rispetto al quale occorre pensare ad un sistema di conferimento e raccolta dei prodotti di larghissimo consumo da parte delle aziende. Questo impegno riguarda le istituzioni ai vari livelli e le parti sociali interessate ai settori produttivi coinvolti. Siamo consapevoli che il futuro del nostro territorio, compreso il modello produttivo, dipende dalla qualità ambientale che a partire dalla sanificazione delle tantissime aree inquinante. Serve al futuro della nostra comunità e serve soprattutto al futuro delle nostre attività nel campo dell’agroalimentare”.