Da Sanremo alla BMG: brilla la stella di Lorenzo Vizzini
Il cantautore ragusano ha annunciato ieri l'inizio della nuova avventura con la celebre etichetta discografica. E di Mahmood dice: "E' un artista con una lunga gavetta alle spalle, un autore che stimo molto"
(12 febbraio 2019)
“Sono molto felice di entrare a far parte di BMG Italy. Adesso si ritorna a scrivere, più forte di prima”.
Con una foto e poche righe sui social, il cantautore ragusano Lorenzo Vizzini ha annunciato ieri l’inizio della nuova avventura professionale con la celebre etichetta discografica. Al suo fianco Martina Giannitrapani e Dino Stewart, ai quali l’artista ibleo rivolge i suoi ringraziamenti. “Ho sempre stimato BMG, ancora prima che cominciasse questa collaborazione – commenta in esclusiva a Ialmo – perché è una realtà storica della discografia e dell’editoria, che ha dato più volte dimostrazione di essere un esempio di coraggio ed innovazione. Quando ho sentito del loro interesse, ne sono stato molto contento. Mi piace il loro metodo di lavoro e la squadra di autori che ci collabora, è un onore esserne parte. Spero che potranno nascere tante nuove canzoni, insieme”.
Un riconoscimento prestigioso a poche ore dalla fine dell’avventura sanremese, vissuta in qualità di autore, e giusto coronamento di una carriera iniziata quando era solo un bambino, l’enfant prodige della televisione italiana.
Portano la sua firma, infatti, i brani che hanno portato sul palco dell’Ariston Arisa, che ha chiuso in ottava posizione con “Mi sento bene”, e Anna Tatangelo, 22esima con “Le nostre anime di notte”. Un inno alla vita e alle cose semplici che sono, in realtà, le più importanti, la prima, con le musiche di Matteo Buzzanca e Alessandra Flora; più introspettiva e profonda la seconda, dedicata a chi, lungo il cammino dell’esistenza, ha avuto la fortuna di incontrarsi ma non la forza di tenersi, e allora ecco che “allontanarsi non è mai la fine, se si ha il coraggio di ricominciare…”
Lorenzo, partiamo proprio dal Festival. Felice dei risultati?
Sanremo è un simbolo della nostra tradizione. La classifica per me conta veramente poco, mi sembra più ad uso e consumo televisivo e folkloristico. Anzi, se dipendesse da me la abolirei. Per me i risultati si vedono alla lunga: se fra un anno le canzoni saranno ricordate, significa che sarà andata bene. In ogni caso, sono felice per Mahmood, è un artista che, nonostante sia giovanissimo, ha una lunga gavetta alle spalle, oltre che un autore che stimo molto. Mi fa piacere che negli ultimi anni sia stato dato il giusto riconoscimento a progetti nuovi, ma con una storia e una professionalità solide dietro. E poi gli ultimi vincitori vengono tutti dall’autorato, e questo non può che farmi piacere.
Arisa: contento della sua performance e del modo in cui ha fatto suo il tuo brano?
Arisa per me è stata straordinaria. Ha dato il meglio di sé, nonostante non stesse al meglio l’ultima sera, con grande stile. Il brano per me lo ha interpretato molto bene, tecnicamente è una canzone molto difficile da cantare, lei è riuscita a trasmettere tanta emozione. E’ un brano che può cantare solo lei, sia musicalmente, sia come testo. Con Rosalba ci siamo conosciuti qualche anno fa, in occasione di un suo duetto nell’ultimo disco di Tricarico, che ho prodotto insieme a Iacopo Pinna. Ci siamo incontrati più volte ed abbiamo parlato molto, prima che nascesse questo brano. Appena è arrivata la musica di Matteo Buzzanca ed Alessandra Flora, ho scritto questo testo, che poi abbiamo rivisto insieme.
Anna Tatangelo, grinta e passione. “Le nostre anime di notte” quanto dice di lei e di te?
Ho ricevuto tanti bei messaggi su questo brano, alcuni di persone che si riflettevano nel racconto della canzone, avendo vissuto la stessa esperienza. E’ una storia che ho scritto immedesimandomi in qualcosa che ho vissuto in terza persona, dai racconti di alcune persone a me vicine, ma senza averla mai mandata. Quando ho sentito che Anna stava cercando una canzone per il suo nuovo disco, ho pensato subito che sarebbe stata giusta per lei. Alla fine dell’avventura eravamo entrambi soddisfatti. Per me, ha fatto un ottimo cammino. Al di là della classifica, ha interpretato il brano con precisione, eleganza, emozione ed intensità.
Il cantante per il quale ti piacerebbe scrivere?
Esagero? Tutti. Mi piacerebbe scrivere su tutti i fronti. Dal punk alla trap, dall’elettronica al jazz. Quello che più mi piace del mio lavoro è poter scrivere per mondi diversi tra di loro, esplorare linguaggi distanti, musicalmente e nei testi. Può sembrarti strano, ma mi preoccupo quando la mia firma diventa riconoscibile. Il mio sogno fra 50 anni è poter sentire le canzoni che ho scritto in una playlist e trovarci musica di tutti i generi.
C’è una canzone già pronta nel cassetto che ti piacerebbe sentire interpretare?
Sì, ce ne sono diverse che ancora non ho inviato a nessun interprete e che mi piacciono particolarmente.
Lorenzo cantante, invece, lo riascolteremo?
Sì, molto probabilmente. Quella è più l’ora di ricreazione, una specie di luna park personale. Me la vivo in completa anarchia. Potrei fare uscire 25 canzoni domani stesso oppure non pubblicare niente per i prossimi trent’anni. Quindi, non so quando ma sicuramente uscirà qualcosa.
Così giovane e con così tanti progetti già realizzati e in fase di concretizzazione. Ma qual è l’augurio che vuoi fare a te stesso per il futuro?
Professionalmente, spero di scrivere ed esplorare territori diversi, come dicevo prima. E poi viaggiare tanto, conoscere persone straordinarie, godere di piccoli e grandi piaceri e fare cose per cui vale la pena vivere.
Valentina Frasca