Covid, variante nigeriana su un giovane fuggito da hotspot (Pozzallo?)
Il SAP: perchè non portare tutti nelle navi quarantena?
(23 marzo 2021)
Sono tre i casi di variante nigeriana scoperti in Sicilia: 1 a Messina e 2 al Policlinico di Palermo. Il primo caso di variante nigeriana è stato individuato nel laboratorio di microbiologia molecolare del Policlinico di Messina su un minore di 16 anni originario della Guinea. Il ragazzo si era allontanato da una struttura – ma quale sia la struttura non è stato reso noto (gli ultimi fuggitivi scappati dall’hotspot, ad esempio, sono stati trovati a Messina)- con un altro minorenne straniero, anche lui positivo. Il giovane è ancora ricoverato in isolamento nel reparto di malattie infettive, secondo i sanitari il ragazzo sta bene e non ha grandi problemi di salute. Nel frattempo è caccia ai contatti stretti del giovane.
Sulla vicenda è intervenuto Gaetano D’Amico, segretario provinciale SAP Ragusa:
«La cosa che più dispiace – dichiara – è che ritengo vi sia, in molti casi, una sottovalutazione del fenomeno. Il problema non è solo delle FF.OO. e non è circoscritto alle sole comunità ove avvengono gli sbarchi oppure dove insistono gli Hotspot, i Centri di Accoglienza, etc. Riguarda tutti. A cosa valgono le restrizioni, le zone rosse e tutti gli accorgimenti messi in atto per arginare la diffusione del Covid-19 e delle sue varianti, quando le quarantene non vengono rispettate… vuoi per la inadeguatezza dei posti ove vengono prescritte, vuoi per la mancanza di senso civico dei soggetti chiamati ad osservarle che, con le loro soventi “fughe” costituiscono il “veicolo” per contribuire a trasmettere il virus anche altrove. Ribadisco chiedendo ancora una volta, così come recentemente peraltro sottolineato dai vertici Nazionali del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia): perché non vengono utilizzate le famose navi quarantena per tutti coloro i quali “entrano” nel nostro territorio, compresi i minori? Credo che, ad oggi, si siano dimostrate la soluzione più idonea atta allo scopo. Leggo sulla stampa che nella città di Messina è stata individuata, per la prima volta in Sicilia, la cosiddetta “variante nigeriana” (che pare sia la più temibile) e che il paziente sia uno dei minori stranieri allontanatisi dall’Hotspot di Pozzallo. Da Pozzallo o da qualunque altro Centro provenisse non muta la situazione. Ricordo anche che, – conclude – proprio a riguardo dei Centri di Pozzallo e Ragusa (c.da Cifali) e delle annesse problematiche è stata depositata una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno ad opera dell’On. Gianni Tonelli, già Segretario Generale del SAP».