Coronavirus, sono 32 i casi positivi in provincia di Ragusa, 8 i ricoverati all’ospedale Maggiore
Tre degli ultimi quattro casi riguardano familiari o persone molto vicine per frequenza di contatti con soggetti già risultati contagiati
(27 marzo 2020)
E’ salito vertiginosamente nelle ultime ore, fino a raggiungere il numero di 32, il numero dei casi positivi di coronavirus in provincia di Ragusa. Tre degli ultimi quattro casi, emersi nelle ultime 24 ore, riguardano familiari o persone molto vicine per frequenza di contatti con soggetti già risultati contagiati.
Allo stato attuale – informa l’Asp di Ragusa – i ricoveri rimangono 8 in quanto un paziente ricoverato è stato dimesso perché due successivi tamponi ne hanno accertato la negatività.
Nel contempo il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale Angelo Aliquò chiarisce che “l’Ospedale Covid attualmente individuato nella Provincia di Ragusa è l’Ospedale Maggiore di Modica.
L’accesso dei pazienti sospetti COVID può avvenire nelle aree di pre-triage degli ospedali di Ragusa, Modica e Vittoria. Il paziente “sospetto” è trattato nelle tende appositamente istallate e di norma non fa accesso nei reparti ospedalieri. Se l’attesa per l’esame del tampone si protrae, al fine di evitare lunghe permanenze in tenda, il paziente viene accolto in un’area isolata individuata in ogni ospedale (reparto urologia – temporaneamente trasferita – a Ragusa e negli spazi triage isolati a Vittoria e Modica).
Se il paziente viene riscontrato positivo al COVID e necessita di ricovero, lo stesso viene trasportato al presidio di Modica, o in alternativa trasportato per l’isolamento domiciliare presso la propria residenza.
Nei casi in cui il malato positivo dovesse essere stato in contatto non protetto con personale sanitario, vengono effettuati tamponi alle persone interessate.
Nei due casi in cui finora ciò è accaduto, i tamponi effettuati hanno dato fortunatamente esito negativo.
In ogni caso – conclude la nota – le strutture ospedaliere sono oggetto di adeguata sanificazione per evitare la diffusione del contagio”.