Comune Comiso, troppo cartelle pazze a cittadini morosi
Liuzzo (Italia Viva): "Troppo disagi, bisogna intervenire"
(24 febbraio 2023 – Comune Comiso, troppo cartelle pazze a cittadini morosi)
“La nostra città, in questi giorni, sta facendo i conti con l’invio di cartelle pazze. Occorre rivedere qualcosa”. E’ quanto afferma Salvo Liuzzo di Italia Viva, candidato a sindaco di Comiso e coordinatore provinciale Italia Viva Ragusa. “L’amministrazione comunale, in sostanza – chiarisce Liuzzo – per quanto riguarda la riscossione delle tasse, quelle arretrate e quelle insolute, che, insomma, i cittadini non hanno ancora pagato, ha deciso, tempo fa, di affidarsi a una società che si occupa di recupero crediti e che si chiama Area Riscossione. Proprio in questi giorni, la ditta incaricata sta spedendo raccomandate su raccomandate per formalizzare le richieste di pagamento in alcuni casi anche a cittadini che hanno regolarmente corrisposto i tributi locali in questione. Si tratta di una circostanza che sta creando grande turbamento in città. Tra l’altro, accade che, ad esempio, riguardo al fermo amministrativo delle proprie autovetture, i cittadini prendano contezza della fattispecie in seguito a controlli ordinari di polizia, durante i posti di blocco. E tutto questo crea scompensi non da poco anche, ad esempio, rispetto semplicemente al fatto di dimostrare, recuperando i relativi avvisi magari con riferimento a procedure eseguite qualche mese fa, di avere già pagato il tutto. Una vicenda, insomma, poco piacevole e per nulla semplice da sbrogliare.
“Invito l’amministrazione comunale a intervenire immediatamente con Area Riscossione affinché la stessa si metta in contatto con gli uffici preposti del palazzo di Città così da evitare il ripetere della creazione di disturbi e inquietudini vari ai nostri concittadini che, in una fase storica come questa, come del resto accade un po’ in tutta Italia, stanno vivendo momenti complicati. Naturalmente, se avrò l’onore di essere il sindaco di Comiso troveremo la soluzione giusta per impedire che il recupero dei crediti sia affidato a società private”.
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