Chiude il Cara e Mineo rischia di diventare una città fantasma: l’appello del consigliere Failla
Dove andranno a lavorare i dipendenti della struttura? Che fine faranno le strutture alberghiere della zona? Le scuole e il reparto neonatale del vicino ospedale riusciranno a mantenere i numeri necessari alla propria sopravvivenza?
(13 febbraio 2019)
Si fa sempre più vicina la chiusura del Cara di Mineo; entro questo mese saranno circa 150 gli ospiti che dovranno lasciare la struttura per essere accolti in altre più piccole. Sicuramente, con la chiusura del Cara, si pongono una serie di problematiche, prima fra tutte la questione dell’occupazione per i lavoratori che, per circa 8 anni, hanno avuto un impiego all’interno del centro. Ma la questione è sicuramente molto più complessa e potrebbe portare sul territorio calatino una serie di conseguenze negative anche sull’economia, con il rischio di chiusura per alcune strutture ricettive e un impoverimento dei comuni del circondario, il ridimensionamento dei servizi pubblici, come le scuole di Mineo che hanno avuto un aumento degli iscritti grazie alla presenza dei minori provenienti proprio dal Cara, o l’ospedale “Gravina” di Caltagirone che, nel reparto neonatale, ha visto un incremento delle nascite proprio di bimbi stranieri.
Ai nostri microfoni Marco Failla, consigliere del Comune di Caltagirone, oltre a ricordare le problematiche legate alla chiusura del Cara di Mineo, ha raccontato come si stanno muovendo le varie associazioni e quali potrebbero essere le possibili soluzioni. Il Consigliere Failla si rivolge a tutti i comuni, ma soprattutto al Sindaco di Caltagirone, chiedendo “di non stare solo a guardare, ma di stare accanto ai numerosi cittadini che rischiano il loro posto di lavoro, e di non restar sordo ai continui appelli degli stessi”. L’appello Failla lo rivolge anche al Governo e aggiunge “insieme al comitato, siamo disposti a portare in tribunale il Governo nazionale, se non vorrà intervenire sulle profonde lacune e problematiche che la chiusura del Cara porterà sia al territorio che agli abitanti”.
Clicca e guarda l’intervista di Marco Failla
Jessica Montemagno