Cori Amenta vittima di transfobia dal personale in servizio all’aeroporto di Catania
L’Arcigay Catania esprime piena solidarietà
(27 novembre 2020)
“Veni cca, ci su calamari” – vieni qui, ci sono calamari – come a dire “Vieni, c’è un frocio”. Secondo quanto riferito dalla nota influencer Cori Amenta, è l’esclamazione di un addetto ai controlli ai varchi, in servizio all’aeroporto Fontanarossa di Catania, che al passaggio della Cori ha voluto richiamare l’attenzione di un collega. L’accaduto si è verificato nelle scorse settimane, mentre la Cori si trovava in prossimità del metal detector per poi procedere al gate del volo con destinazione Milano.
La Cori rende noto l’accaduto con una diretta dalla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/cori.amenta/videos/10224753628898892/?flite=scwspnss) appena due giorni fa, in considerazione dell’importanza dell’approvazione della legge Zan contro l’omotransfobia, raccontando al pubblico dei social un episodio che l’avrebbe vista, in prima persona, vittima di discriminazione e insulti, ledendo la dignità della sua persona. Nel lungo sfogo, la Cori afferma come «Per lo Stato sono una donna», quindi, «Lo Stato mi accetta, il Papa mi accetta. Chi sei tu per dirmi questo? Nessuno».