Caso Brusca, “rivedere la legge”
Il pentito di mafia ha lasciato il carcere dopo aver scontato 25 anni di pena
(1 giugno 2021 – Brusca legge)
“Il caso della scarcerazione del pentito di mafia Brusca ha suscitato come era normale polemiche e perplessità. Naturalmente la libertà di Brusca ripugna alla morale e al giudizio per quanto di male egli ha operato con omicidi efferati. Tuttavia occorre distinguere tra quello che è moralmente riprovevole e quello che è legalmente ammesso. Se non si opera questa distinzione cadiamo nello Stato etico. Brusca assistito dal suo legale che ovviamente fa i suoi interessi, ha usufruito di una legge dello Stato, quella che premia i pentiti di mafia collaborativi. Pertanto, esistendo una normativa, discutibile sin quanto si vuole essa è operativa come del resto la sorella di Falcone ha lealmente detto. Allora. Non dobbiamo guardare al dito, scarcerazione di Brusca ( evento che sconvolge per la natura e passato del personaggio), ma alla luna, la legge. E allora: non è il caso visto che i tempi sono cambiati, di rivedere la legge per evitare in futuro altre situazioni Brusca?” Lo dice in una nota il senatore di Forza Italia e presidente di Unione Cristiana Domenico, Scilipoti Isgrò.