Autonomia differenziata, Leontini (Fdi): “Rende insuperabili gli squilibri tra regioni e cittadini”
Per il parlamentare europeo “se dovesse essere concessa questa particolare forma di autonomia regionale, si romperebbe il patto di cittadinanza tra gli italiani"
(2 marzo 2019)
“Se dovesse essere concessa questa particolare forma di autonomia regionale, si romperebbe nei fatti il patto di cittadinanza tra gli italiani, che comporta l’esistenza di uguali diritti per abitanti di territori con storie diverse. Inoltre, si spezzerebbe il patto di lealtà che è alla base della nostra appartenenza alla stessa nazione: cioè, sentirsi uguali pur vivendo in zone diversamente sviluppate”. L’onorevole Innocenzo Leontini, deputato del gruppo Conservatori e Riformisti del Parlamento Europeo, torna sul regionalismo differenziato, che in questi giorni tiene impegnati i due partiti di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, in trattative serrate per la concessione di un’autonomia differenziata a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Una prospettiva che inquieta la Sicilia e, in generale, dovrebbe preoccupare tutte le regioni del Mezzogiorno: “L’autonomia differenziata, fondata sulla rivendicazione di un uso delle tasse laddove vengono pagate, provoca uno strappo radicale dello stare insieme di cittadini diversamente italiani. Si esauriscono le buone e reciproche ragioni di convivenza tra aree diverse che, pur avendo condizioni di partenza ineguali, hanno condiviso per tanti anni una comunanza di fini. Così come è stata immaginata – argomenta Leontini – l’autonomia differenziata è una sanzione delle differenze, sancisce definitivamente gli squilibri che già esistono e li rende insuperabili. Il divario e lo squilibrio esistenti nei servizi, nella scuola, nella sanità, negli asili, nella dotazione di verde, di parchi e di attrezzature sportive e nella quantità di risorse a sostegno dell’apparato produttivo, diventeranno legittimi. Non una difficoltà da superare nel tempo, bensì un dato codificato per sempre. La nazione diventa matrigna per alcuni cittadini e per alcune aree che hanno la colpa di essere cresciute meno di altre”.
L’esponente di Fratelli d’Italia aggiunge uno spunto alla riflessione e non risparmia un attacco alla Lega: “L’autonomia differenziata si qualifica come un razzismo territoriale nell’accesso a servizi di cui tutti, allo stesso modo, nel tempo, debbono poter godere. Si tratta di un regionalismo secessionista di ispirazione leghista, ma copiato anche dalla progressista Emilia Romagna, nato sulla base di un antimeridionalismo di fondo che si è sostanzialmente mantenuto. Esso si realizza oggi, quando gli ispiratori di un tempo, quelli che volevano separarsi dalla nazione Italia e non si riconoscevano nella sua bandiera, sono diventati oggi i più accesi nazionalisti, anzi sovranisti, all’insegna dello slogan “Prima gli Italiani”. Mai contraddizione è stata così stridente nella cultura istituzionale di un paese. Non si possono giocare due ruoli in commedia. E ai leghisti ciò viene concesso”.
Comunicato Stampa