AstraZeneca: A Ragusa si è arrivati al 70% di rifiuto
Aliquò: "Vaccinatevi, è più facile morire per la reazione ad una puntura di una vespa"
(28 aprile 2021 – Aliquò su vaccino AstraZeneca)
Dalle pagine del quotidiano la Sicilia, il direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò, ha commentato l’andamento lento dell’open weekend e confermato che in tanti continuano a rifiutare AstraZeneca:
«In provincia di Ragusa, la percentuale delle persone che hanno rifiutato e continuano a rifiutare il vaccino AstraZeneca, è molto alta. Addirittura, nella prima fase, dopo le notizie dei primi casi sospetti di trombosi, si è arrivati ad una percentuale di oltre il 70% della popolazione chiamata a vaccinarsi». A confermare questa percentuale è il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, a cui, dopo il mezzo flop dell’ultimo open weekend, abbiamo chiesto una riflessione sugli ultimi giorni della campagna vaccinale. Se la settimana precedente, infatti, si è arrivati a circa 3 mila dosi somministrate al giorno, nel fine settimana appena trascorso si è passati a poco meno di 7 mila in 4 giorni. La differenza tra il primo e il secondo open weekend, in sostanza, è stata che nel primo c’era più disponibilità di vaccini Pfizer e Moderna. «È evidente che dopo la pubblicità fatta ad AstraZeneca a livello nazionale – commenta in maniera ironica il direttore generale dell’Asp di Ragusa – non ci potevamo aspettare numeri migliori. Io parto dal principio che un intero Stato, cioè l’Inghilterra, si è vaccinato con AstraZeneca, compresa la Regina, per cui non vedo il motivo di questa preoccupazione. Chiaramente se l’informazione diffonde certe notizie la gente poi si allarma». Il dato incontrovertibile, quindi, è che i cittadini continuano ad avere paura di AstraZeneca: «È chiaro che da quando ci sono le giornate di vaccinazioni senza prenotazione – spiega Aliquò – non possiamo tirare fuori delle percentuali, ma nella prima fase posso dire che si è arrivati ad un rifiuto di oltre il 70% della popolazione chiamata».
È per questo motivo che se dei vaccini delle altre case di produzione si soffre spesso la carenza, dell’AstraZeneca le dosi di scorta non mancano. Bisogna quindi iniziare a sensibilizzare la popolazione e a vaccinare di più e, per il direttore generale dell’Asp, una soluzione ci sarebbe: «Io credo – afferma – che se aprissero ad una età inferiore, cioè agli over 50, sicuramente molta gente verrebbe a vaccinarsi. Però al momento le indicazioni sono queste e a queste dobbiamo attenerci».
Aliquò poi, non mancando di punzecchiare ed ironizzare, invita tutti a non avere paura dell’AstraZeneca: «Siamo un paese di “tragicatori”, ovviamente ci possono essere delle reazioni, ma non credo che sia così come si descrive, mi hanno fatto degli esempi e uno lo ripropongo: è molto più facile morire per la reazione ad una puntura di una vespa che per quella all’AstraZeneca. Io sinceramente ho molta più paura del Covid che della reazione al vaccino. Ci sono stati sempre, anche prima del Covid, quelli che si sono lamentati dei vaccini, le reazioni ci sono anche per l’antinfluenzale, ma non significa che non si debba vaccinare. La storia è piena di esempi di virus e malattie debellati con il vaccino, ma ancora la gente evidentemente vuole credere ad altro. D’Altronde ognuno pensa di avere una testa che gli funziona meglio di qualsiasi scienziato. Si passa dall’essere tutti allenatori della nazionale a tutti virologi».
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