Allerta Meteo a Ragusa: il M5S critica il sindaco Cassì per i “provvedimenti a singhiozzo”
"Alcuni sindaci della nostra provincia, proprio in previsione di quello che si sarebbe potuto verificare, avevano già emanato, il giorno precedente, cioè la domenica, un’ordinanza di chiusura delle scuole per lunedì mattina"
(12 novembre 2019)
“Siamo fin troppo d’accordo che un sindaco abbia moltissime responsabilità. A maggior ragione quando si tratta di gestire le comunicazioni legate al maltempo e all’allerta meteo come in queste ultime ore. Non comprendiamo, però, perché un sindaco debba piacere per forza a tutti e, così facendo, faccia registrare qualche difficoltà di troppo nell’assumersi le proprie responsabilità. Insomma, nel tentativo di metterci una toppa, quest’ultima diventa peggio del buco”. Parola del gruppo consiliare M5S Ragusa a proposito dell’allerta meteo a singhiozzo diramata dal primo cittadino. “Ci riferiamo, in particolare – sottolineano i cinque consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Alessandro Antoci e Antonio Tringali – alla comunicazione che è arrivata ieri intorno alle 12,30 e che ha imposto ai genitori di andare a recuperare i propri figli da scuola entro le 14 considerato che, sulla scorta delle indicazioni provenienti dal dipartimento regionale della Protezione civile, era stato previsto un aggravamento delle condizioni meteorologiche. Tutto ciò a fronte del fatto che alcuni sindaci della nostra provincia, proprio in previsione di quello che si sarebbe potuto verificare, avevano già emanato, il giorno precedente, cioè la domenica, un’ordinanza di chiusura delle scuole per lunedì mattina. Il nostro sindaco, forse memore di quello che era accaduto di recente, volendo monitorare la situazione, ha preferito non assumere alcuna decisione salvo poi essere costretto dall’andamento della giornata a predisporre un’ordinanza in fretta e furia per chiedere ai genitori di andare a prendere i loro figli nel giro in pratica di un’ora e mezza. Lasciamo immaginare quale caos si sia venuto a creare in seno alle scuole. E poi ci sono state realtà scolastiche in cui tutto questo processo non è avvenuto automaticamente e senza colpo ferire, sul piano burocratico, ma è stato chiesto ai genitori di firmare il prelievo anticipato dei propri bambini”.
Proseguono i pentastellati: “Ci chiediamo: ma perché si è arrivati a un tale trambusto? Non sarebbe stato meglio predisporre già domenica sera un’ordinanza di chiusura delle scuole, al pari di quanto avevano fatto altri colleghi del circondario, o, in ogni caso, sempre da domenica sera, predisporre un’ordinanza in cui si stabiliva la chiusura delle scuole il lunedì mattina a partire da un determinato orario? Una situazione che, ribadiamo, ha creato un disordine esagerato nelle varie scuole cittadine anche perché, tra l’altro, non tutti i genitori erano immediatamente pronti, con lo smartphone in mano, per dare vita all’operazione recupero. Meglio una scelta netta prima, che sarebbe potuta risultare magari impopolare, piuttosto che ripensarci dopo e dare vita a una serie di dinamiche niente affatto piacevoli. Il sindaco, secondo noi, avrebbe dovuto assumersi in pieno delle responsabilità che non ha voluto prendere se non quando la situazione, dal punto di vista del meteo, stava precipitando. Certo, tutte queste complicazioni, forse, derivano anche dal fatto che la delega alla Protezione civile è gestita da un assessore mentre, di fatto, le decisioni a riguardo sono assunte dal sindaco che, comunque, lo ricordiamo, in fatto di Protezione civile, resta la principale autorità cittadina”. Concludono: “Non sarebbe dunque più opportuno che il primo cittadino avocasse a sé la delega in questione? Tutto ciò per evitare sovrapposizioni o sconfinamenti di campo che potrebbero risultare poco efficaci, per quanto riguarda le comunicazioni, nei confronti della cittadinanza. Invitiamo, dunque, il primo cittadino, in vista delle prossime occasioni, a scelte precise e determinate e che, soprattutto, non creino problematiche serie per le famiglie che hanno i propri figli a scuola. Stavolta, tutto sommato, è andata bene. Ma la prossima?”.
Comunicato stampa