Addio Dottor Pasquano! Per te, in scena, anche il regista Alberto Sironi
Marcello Perracchio, nato a Modica il 16 gennaio del 1938, si è spento a 79 anni, il 28 luglio del 2017. Questo "funerale cinematografico", come lo ha definito Luca Zingaretti, "è stato uno dei momenti più commoventi che abbia mai girato"
(19 febbraio 2019)
C’è voluta una riflessione profonda, lunga un anno e mezzo, ma, alla fine, il regista Alberto Sironi ha deciso come omaggiare la figura del grande Marcello Perracchio, chiudendo una bellissima storia durata due decenni. Che nessuno avrebbe preso il suo posto, calandosi nei panni del dottor Pasquano, lo aveva detto praticamente subito, ma come congedare e fare uscire di scena un “gigante” tanto stimato e amato dal pubblico? La risposta è arrivata ieri sera, con l’episodio “Un diario del ‘43”. Dal 2017 ad oggi, il medico legale era stato mandato “in ferie”, ma ieri sera l’ispettore Fazio lo ha detto che era strano, perché “in 20 anni il dottore non ha mai chiesto un giorno di ferie, mai”.
L’omaggio inizia con la scena di Montalbano che rientra in commissariato e non trova nessuno: non Mimì Augello, non Fazio e nemmeno Caruso. Solo un Catarella in lacrime ed estremamente scosso gli viene incontro, dicendo che “morsi il dottore”. Il dolore vero di Luca Zingaretti per la morte dell’amico Marcello è tutto nello sguardo che segue, quindi la camera ardente con le parole della vedova che tanto da vicino ricordano il vero e triste epilogo del grande attore: “Ha lottato fino a che ha potuto, ma il male era troppo forte e lui ormai era troppo debole”. Poi i funerali, la tumulazione del “fratello Marco” e l’omaggio finale, con, per la prima volta davanti alla telecamera, lo stesso regista. Sironi, infatti, ha interpretato l’uomo che porta il vassoio di cannoli che Montalbano e i suoi fidati collaboratori mangiano per omaggiare e salutare Pasquano, in una scena che non ha bisogno di parole e che è tutta negli occhi lucidi per davvero di chi il grande Marcello lo ha conosciuto e stimato.
Marcello Perracchio era nato a Modica il 16 gennaio del 1938 e si è spento a 79 anni, il 28 luglio del 2017. Questo “funerale cinematografico”, come lo ha definito Luca Zingaretti, “è stato uno dei momenti più commoventi che abbia mai girato”. Per il cinema ha lavorato con Luigi Zampa nel film Gente di rispetto del 1975 e in Pizza connection di Damiano Damiani, 10 anni più tardi. E poi La donna della luna, Il giudice ragazzino, Nati stanchi e La Matassa di e con Ficarra e Picone, fino a Italo, per la regia di Alessia Scarso. Per il piccolo schermo ha recitato in La Piovra, L’onore e il rispetto, Il bell’Antonio e Eroi per caso. Immenso l’amore per il teatro, cui ha dedicato tutta la vita, anche se il grande successo è arrivato 20 anni fa proprio con il personaggio del dottor Pasquano. Oggi, a Ragusa, un piccolo teatro comunale porta il suo nome. Un riconoscimento giusto e doveroso, per un attore che tanto si è battuto affinché la sua amata città avesse “uno spazio sconsacrato per il teatro” tanto che, nel 2012, prese carta e penna e scrisse al Vescovo della diocesi di Ragusa, Mons. Paolo Urso, per chiedere che almeno la Chiesa, visto che altre istituzioni come il Comune non l’avevano ancora fatto, si facesse carico di dare al capoluogo ibleo un teatro.
Il tributo al dottor Pasquano è andato in onda, ieri sera, davanti all’affezionato pubblico da almeno 10 milioni di telespettatori a puntata (quella di ieri ha fatto registrare il 43,26% di share). Tra questi, anche molti personaggi noti al grande pubblico siciliano, come il giornalista e presentatore Salvo La Rosa che, su Facebook, ha così commentato: “Un ricordo bellissimo ed emozionante di un Uomo e di un Artista Meraviglioso. Luca Zingaretti e i suoi colleghi ricordano il mitico dott. Marco Pasquano, mangiando in Commissariato i cannoli che lui tanto amava. Grandissimo Marcello Perracchio; amico mio ti ricorderemo sempre, riposa in pace”.
Valentina Frasca