Acquacoltura, l’UE vara un piano strategico per il rilancio
Giovanni La Via, europarlamentare di FI/PPE: “Ampi margini per creare nuovi posti di lavoro”
L’Europa punta sulla Crescita Blu, per rivitalizzare un comparto che incide per il 20% sulla produzione totale di pesce e dà lavoro a 85.000 persone. “L’acquacoltura è aperta a importanti margini di crescita e sviluppo, bisogna sfruttare le opportunità che l’Europa mette in campo per promuovere un comparto che offre ancora enormi potenzialità anche e soprattutto dal punto di vista occupazionale, rendendolo competitivo e sostenibile”. A riferirlo è l’europarlamentare Giovanni La Via di Forza Italia e Partito Popolare Europeo commentando il voto della plenaria di oggi a Strasburgo.
Attualmente un quarto dei prodotti ittici consumati nell’Unione Europea, incluse le importazioni, sono prodotti da allevamenti, 1,24 milioni di tonnellate di prodotti dell’acquacoltura sono di provenienza europea, per un valore di euro .3,51 miliardi. “Gli stock attuali non sono in grado di soddisfare la crescente domanda di proteine proveniente da pesce nei consumi alimentari dei nostri cittadini. Per soddisfare tale aumento della domanda, – ha spiegato La Via – l’unico strumento possibile è realizzare un’offerta integrativa di prodotto sostenibile”.
L’obiettivo è quello di puntare su una convergenza volta alla gestione razionale basata sulla ricerca scientifica e il progresso tecnologico. “L’acquacoltura – continua l’europarlamentare – non va considerata né alternativa né sostitutiva della pesca tradizionale, bensì complementare ad essa. Oggi si rende necessaria, quindi, una strategia che incentivi e rafforzi un’acquacoltura sostenibile, se vogliamo riuscire a sfamare la popolazione mondiale, che entro la fine del secolo conterà 2,5 miliardi di persone in più, in particolare se il consumo di pesce è il doppio rispetto al passato. La produttività naturale degli oceani e dell’acqua dolce è limitata, mentre questo settore dispone del potenziale per conseguire tale obiettivo”.
Il voto di oggi ha di fatto lanciato una nuova scommessa, per il rilancio dell’acquacoltura. “La strategia europea fin qui si è rivelata efficace. Ogni anno l’Ue investe 20 milioni di euro per il settore, grazie ai fondi di Horizon 2020 e il dialogo con i produttori è sempre più costruttivo, ma – sottolinea – occorre fare di più a livello amministrativo e burocratico, procedendo allo snellimento delle autorizzazioni, nonché agevolando l’accesso al credito, e lavorando a una piattaforma di sostegno alle imprese”. L’acquacoltura ricopre un ruolo importante oggi, perché è in grado di offrire ai cittadini alimenti ricchi in nutrienti e rappresenta un complemento ai prodotti ittici derivanti dal settore della pesca estrattiva. Una strategia che, se correttamente seguita, porterebbe ad importanti ricadute in tema di nuova occupazione e crescita economica.
C.L.