Acate, attacco a Zingaro: la difesa di Ciriacono

Gianfranco Ciriacono non ritiene che le sue affermazioni contro Riccardo Zingaro siano state inopportune e fuori luogo. “Non vanno decontestualizzate – dice – ma va spiegato come sono andati i fatti”. Può, però, un presidente del Consiglio scatenare l’ira degli acatesi contro un cittadino impegnato in battaglie ambientali e sociali? Ce ne fossero di attivisti come Zingaro!! Il post assume una gravità ancora maggiore se si tiene in considerazione che lo stesso Zingaro, lo scorso anno, fu vittima di un atto di intimidazione quando, nel novembre del 2019, qualcuno incendiò la sua auto. Interpellato, Ciriacono ha provato a spiegare il senso del suo commento sostenendo che lo stesso non va decontestualizzato, ma per comprenderlo bene occorre ripercorrere i fatti. «Intanto – spiega il presidente del Consiglio comunale – questo commento è arrivato dopo un botta e risposta avvenuto sui social. Zingaro aveva commentato un post in cui si parlava della partecipazione del sindaco al Comitato per l’Ordine Pubblico per discutere delle risse tra stranieri, dicendo che si stava perpetrando un danno di immagine alla città, così io ho risposto che la stessa cura ed attenzione verso i turisti non l’ha avuta quando ha svenduto l’immagine di Macconi come zona altamente inquinata». Il presidente del Consiglio Comunale ricorda che dopo un servizio andato in onda su una rete nazionale, il Comune ha proceduto alla bonifica della foce del fiume Dirillo per un costo di 100 mila euro, cosa che altri Comuni limitrofi non hanno fatto e, per la cui negligenza, molto probabilmente a breve ad Acate si ripresenterà lo stesso problema. Sulle pressanti richieste di dimissioni avanzate da parte di tanti, e su nostra specifica domanda, perché un’istituzione non può gettare un cittadino in pasto alla folla parlando addirittura di tassa Zingaro (attribuendo cioè ad una persona la colpa dell’aumento dei tributi), Ciriacono risponde che si affiderà al volere del Consiglio