Fuga migranti nel Ragusano, “necessarie ulteriori risorse umane per la ricerca”
Presentata un'interrogazione parlamentare in cui si chiede maggiore attenzione da parte delle Istituzioni riguardo le condizioni di lavoro del personale di Polizia
(18 marzo 2021)
Le ultime fughe di migranti dall’hotspot di Pozzallo e dal Centro di contrada Cifali, a Ragusa, sono state oggetto di una interrogazione parlamentare presentata la settimana scorsa dal deputato nazionale Gianni Tonelli. I contenuti dell’interrogazione del parlamentare della Lega sono stati adesso ripresi e rilanciati dal segretario nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Giuseppe Coco, che chiede maggiore attenzione da parte delle Istituzioni riguardo le condizioni di lavoro del personale della Polizia di Stato che opera in provincia di Ragusa.
«Già il 10 aprile 2020 il Sap – si legge nell’interrogazione parlamentare – con apposita nota al Questore di Ragusa, lamentava l’improvviso e non preavvisato trasferimento presso la struttura di altri 50 immigrati circa, tra i quali un giovane positivo al Covid-19 che poi sarebbe risultato essere il “paziente zero” di una serie di successivi contagi; nel corso dell’anno, nonostante in Sicilia si sia registrato un aumento esponenziale del numero di sbarchi illegali, l’Hotspot è stato ancora teatro di continui trasferimenti e di numerosi tentativi di fuga, alcuni dei quali andati a buon fine data l’inadeguatezza della struttura e nonostante il quotidiano impegno delle forze dell’ordine a presidio della stessa. Più recentemente – prosegue l’interrogazione – è di questi giorni la notizia che, a più riprese, una ventina di immigrati, sempre positivi al Covid 19 e provenienti da altre province, sarebbero stati ancora trasferiti presso l’Hotspot di Pozzallo. Dalla stampa si apprende poi di due recenti tentativi di fuga dal Centro ex Azienda Don Pietro di contrada Cifali ed ancora dall’ Hotspot di Pozzallo. Oltre alla vigilanza ai predetti Centri – prosegue la nota- occorre mettere in campo ulteriori risorse umane per la ricerca dei fuggitivi, con tutti i rischi che questo comporta in caso di positività al Covid-19 per gli agenti delle forze dell’ordine, a tutela della popolazione residente».
Il Sap chiede poi «perché i migranti non vengano portati nelle navi-quarantena, ma nella struttura di Pozzallo e se quest’ultima sia stata convertita in Centro di sorveglianza sanitaria e, in caso positivo, quale autorità sanitaria lo abbia stabilito; per quale motivo gli immigrati trasferiti non vengano fotosegnalati prima del loro arrivo a Pozzallo; quanti sono i soggetti positivi e quanti in stato di isolamento fiduciario presso l’Hotspot di Pozzallo e presso il Centro ex Azienda Don Pietro di Ragusa e di questi quanti siano i minori; infine quali misure specifiche siano state e si intendano adottare per tutelare gli agenti delle forze dell’ordine da eventuale contagio durante i trasferimenti e nelle operazioni di fotosegnalamento, per prevenire ulteriori fughe dal centro, in particolare di soggetti risultati positivi al Covid-19, e per il loro immediato rintraccio anche a tutela della salute della popolazione locale».
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