Cultura a Ragusa: “Ripensare il sistema dei musei e del Centro Servizi Culturali”
È la proposta di Filippo Spadola, già consigliere comunale nella precedente sindacatura e candidato ora al Consiglio comunale nella lista di Fratelli d’Italia
“Il sistema museale civico di Ragusa va ripensato in modo da essere più appetibile per i turisti, rivalutando l’esistente aggiungendo anche nuovi contenuti, magari sotto una gestione unica, ma servono risorse e personale. Su questo, se i cittadini lo vorranno, intendo spendere il mio impegno”. È la proposta di Filippo Spadola, già consigliere comunale nella precedente sindacatura e candidato ora al Consiglio comunale nella lista di Fratelli d’Italia. “Il museo del Tempo Contadino, la raccolta civica Cappello, il Castello di Donnafugata, il Museo del Costume e il museo Italia in Africa – spiega Spadola – devono diventare una rete museale da affidare alla guida di un unico ente comunale. A questi bisognerebbe aggiungere la possibilità di recuperare e rendere fruibili con appositi percorsi all’aperto i siti storici della Seconda Guerra Mondiale come le casematte, le trincee lungo i luoghi dello sbarco degli alleati in Sicilia e i rifugi antiaerei in città. Questi ultimi riemersi in occasione di alcuni lavori nelle strade e nelle piazze della città e subito ricoperti quando, invece, potrebbero essere siti da valorizzare. Ciò arricchirebbe l’offerta dei luoghi visitabili dai turisti, così come si fa in numerose città d’Italia e non solo. Sotto il controllo dello stesso ente comunale, poi, si dovrebbe dare la gestione di tutti gli spazi di fruizione culturale come il Centro Culturale Mimì Arezzo (per il quale ritengo imperativo eliminare dal nome l’odioso aggettivo “commerciale”) rivedendo gli accordi con l’Opera Pia Schininà le sale polifunzionali Falcone e Borsellino, San Vincenzo Ferreri, Teatro Perracchio, l’ex Cinema Marino, l’ex Ideal che la Regione ha concesso in uso al Comune con un protocollo d’intesa, il Teatro Tenda e, ovviamente, il Centro Servizi Culturali di via Diaz”.
“L’ente esiste già – aggiunge Spadola – ed è proprio il Centro Servizi Culturali Emanuele Schembari che, però, dovrebbe vedere aggiornato lo statuto perché tutte queste strutture, dai musei alle raccolte, le sale polivalenti ecc., hanno bisogno di personale qualificato, manutenzione e fondi: un organo manageriale, direttori, conservatori, curatori e monitori museali. Infine somme cospicue e aderenti alla realtà per far funzionare il tutto. Per fare un esempio, nell’ultima manifestazione d’interesse per i servizi culturali del MuDeCo, febbraio 2023, la quantità e varietà delle attività oggetto del bando vedevano una remunerazione non congrua, una stima risicata che rispetto alla mole di richieste da parte del Comune stride fortemente con l’idea di equo compenso. Dobbiamo far passare il messaggio che i soldi investiti nella Cultura e nel suo indotto sono risorse che rientrano sotto molteplici profili”.
“Sul piano della Cultura nella nostra città si può fare molto – conclude Spadola – e insieme al nostro candidato sindaco Giovanni Cultrera si potrà veramente invertire la rotta e far sì che la Cultura a Ragusa sia un’opportunità di lavoro, un servizio per la cittadinanza e offerta turistica per i visitatori”.