Covid ed economia iblea: bene a dicembre, ma preoccupano i prossimi mesi
Secondo l'Istat, tuttavia, nonostante l'incertezza generale "l'avvio delle campagne di vaccinazione e la persistenza di diversi segnali di recupero definiscono uno scenario moderatamente favorevole"
(25 gennaio 2021)
“Le aspettative per i prossimi mesi riguardanti l’economia iblea mantengono un elevato grado di incertezza, ma a dicembre la fiducia di famiglie e imprese ha registrato un miglioramento”. E’ quanto afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, facendo riferimento a quanto scrive l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia precisando che, nelle ultime settimane del 2020, il riacutizzarsi dei contagi e le misure di contenimento “hanno frenato la ripresa economica internazionale”.
Secondo l’Istat, tuttavia, nonostante l’incertezza generale “l’avvio delle campagne di vaccinazione e la persistenza di diversi segnali di recupero definiscono uno scenario moderatamente favorevole”. Il dettaglio in provincia di Ragusa? Segnali positivi hanno caratterizzato l’andamento del mercato del lavoro, con una ripresa della tendenza all’aumento dell’occupazione a cui si è accompagnata una parziale riduzione della disoccupazione. A fine anno, si è attenuata la fase deflativa dei prezzi al consumo, come effetto di una minore deflazione per i beni energetici. A novembre, le vendite al dettaglio hanno evidenziato una decisa flessione (-7,4% la variazione congiunturale in volume rispetto al mese precedente) a sintesi di un incremento delle spese in beni alimentari (+1,0%) e di una caduta di quelle in beni non alimentari (-13,5%). Considerando il periodo gennaio-novembre, la diminuzione dei volumi delle vendite (-6,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) è condizionata dal calo di quelle in beni non alimentari (-12,5%) solo parzialmente compensata dall’aumento delle spese in beni alimentari (+1,7%). A novembre si conferma la crescita tendenziale del commercio elettronico (+50,2%) con una intensità decisamente superiore alla media del periodo gennaio-novembre (+34,8%). La parziale attenuazione del processo di ripresa delle vendite dell’ultimo mese segue la decisa ripresa dei consumi delle famiglie del terzo trimestre (+12,1% la variazione congiunturale). Nel terzo trimestre, si è registrata una consistente ripresa del reddito disponibile lordo in termini sia nominali (+6,3%) sia reali (+6,6% la variazione del potere d’acquisto) che hanno raggiunto livelli di poco inferiori a quelli del terzo trimestre del 2019. La propensione al risparmio si è mantenuta su livelli elevati (14,6%) seppure in riduzione rispetto al trimestre precedente (19,0%), ma decisamente superiori al valore medio del 2019 (8,1%). A novembre, il mercato del lavoro ha mostrato segnali decisamente positivi con una ripresa della tendenza all’aumento dell’occupazione (+0,3% la variazione congiunturale), determinata da un incremento degli occupati permanenti (+0,5%) e di quelli indipendenti (+0,6%).
“Sono dati che potrebbero essere letti con un pizzico di ottimismo – continua Manenti – se non tenessimo conto di quello che è accaduto nelle ultime settimane, con l’ulteriore giro di vite sul fronte delle restrizioni che ha compromesso il rendimento di queste performance. Vedremo che cosa accadrà con le prossime rilevazioni ma quello che più ci intimorisce, in questa fase, è l’assenza di prospettive per il futuro e, soprattutto, il non sapere quanto ancora durerà questo momento di blocco”.