Biometano Bellamagna: gli errori da non ripetere
Le opinioni di Giuseppe Spadola, candidato a sindaco di Pozzallo
(26 gennaio 2022 – Biometano Bellamagna)
Non si è ancora concluso il lunghissimo iter giudiziario sull’impianto di biometano che il Comune di Modica intende realizzare in contrada Zimmardo-Bellamagna, alle porte di Pozzallo. Lo scorso 13 gennaio è stato discusso al T.A.R. il ricorso proposto dal Consorzio Stradale Zimmardo – Bellamagna e da alcuni privati residenti nella zona, tutti difesi dall’avv. Francesco Stornello, contro il Comune di Modica per l’annullamento dell’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto. A distanza di circa 2 settimane, non è stata ancora resa nota una sentenza definitiva.
Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Spadola, candidato a sindaco della città di Pozzallo.
L’impanto di biogas proposto a Bellamagna da Avimecc e soci, offre lo spunto per tutta una serie di considerazioni, politiche, legislative, sociali e ambientali, ovvero quali insegnamenti trarre da questa vicenda?
ERRORI POLITICI. Sulle questioni politiche si è dibattuto a lungo: come candidato a sindaco di Pozzallo ho già messo in evidenza come si possa parlare di una grave culpa in vigilando da parte del sindaco uscente Ammatuna, relativa a tutta una serie di deficienze e disattenzioni anche macroscopiche come la zona bianca nella quale dovrebbe sorgere l’impianto evidenziata nel Piano Paesaggistico Provinciale sottoscritto dal Sindaco nel 2018, o il suo mancato ricorso al Tar per decorsi termini. E veramente appare ridicolo leggere su un comunicato stampa di aver creato un fuoco di sbarramento su tutti i fronti per proteggere la salute dei cittadini e impedire uno scempio del territorio, quando nei fatti oltre all’assenza del sindaco, non si è dato nemmeno un punto luce ai partecipanti alla manifestazione popolare del 9 gennaio per collegare i microfoni e fatto trovare il portone del Municipio chiuso, un immagine questa che vale più di mille parole.
EFFETTO SORPRESA. Se parliamo della sorpresa istituzionale, invece che di sgarbo istituzionale, di quando si è saputo dell’impianto, questa avrebbe potuto essere evitata se si fosse ricorso agli sportelli unici per le attività produttive intercomunali previste dall’art 4 comma 5 del DPR 160/2010: ecco un altro esempio di bassa vigilanza che avrebbe potuto evitare l’effetto sorpresa. Penso che, e qui il comune non c’entra nulla, occorrerebbe una riforma della normativa nazionale che disciplina gli sportelli Suap, tesa a prevedere un coordinamento provinciale degli sportelli in cui poter discutere di quelle proposte importanti di attività produttive che non sono bene accette in un determinato territorio per poter verificare se non esistano altre possibilità territoriali che li possano accettare.
PIANTO GRECO. Altro errore da evitare è quello di magnificare le caratteristiche archeologiche e ambientali di una zona potenzialmente offendibile e non fare niente per valorizzarle. Quando scoppiò la problematica, si magnificarono le necropoli della zona: sono trascorsi due anni ma nulla è stato fatto per inserirle in un circuito turistico. Per questo motivo nei miei interventi ho proposto la creazione di pacchetti turistici per la visita della zona che uffici turistici comunali e agenzie turistiche pozzallesi e modicane potrebbero organizzare. Da questo punto di vista si sono persi già due anni.
DISTACCAMENTO ARPA. In tutte le zone industriali andrebbe previsto un distaccamento dell’Arpa, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, al fine di monitorare sul posto le attività industriali per poter rispondere in tempi brevissimi ad emergenze ed allarmi sempre possibili in una zona industriale., soprattutto quelle vicinissime ai centri urbani.
NUOVO MOVIMENTO AMBIENTALISTA. Partecipando con un mio intervento alla manifestazione popolare del 9 gennaio 2022, ho apprezzato molti interventi ma non quelli che affermavano che impianti del genere vanno rifiutati e respinti ovunque. La mia posizione é nota: se gestiti bene e lontano da centri abitati, gli impianti di biogas sono impianti salvifici per l’ambiente. Credo che bisogna andare oltre il nimbysmo, not in my backyard, non nel mio giardino e quello non nuovo del not in my term of office non durante il mio mandato amministrativo: per questo occorre una nuova visione ambientalista che non dica sempre no, ma che dica, sulla base delle conoscenze scientifiche anche qualche si.
ANALISI STATISTICO-SANITARIA. Vedendo il triangolo delle distanze (vedi foto), si evince la distanza perfettamente uguale tra il camino Avimecc e il presunto impianto di biogas dal portone di Palazzo La Pira. Per questo semplice elemento di valutazione l’impianto di biogas va categoricamente escluso dalla zona di Bellamagna: Pozzallo e i pozzallesi hanno già dato e continuano a dare in termini di salute. Va posto uno stop a questa pressione industriale sulla città di Pozzallo. La nuova amministrazione se diretta da me, si attiverà in questa direzione, appaltando ad un ente terzo una indagine statistico-sanitaria sull’incidenza delle morti per tumori nella nostra città rapportandole con gli anni di contatto ravvicinato con la zona industriale Modica-Pozzallo. E basta anche con la solita vecchia storia fatta di ricatti con i posti di lavoro a spese della salute: i pozzallesi vogliono avere voce in capitolo rispetto ai nuovi insediamenti industriali e alle attività al confine con il nostro territorio.