Antonio Tringali parla a Ragusa: “Progetti fermi al palo, e come realta’ urbana perdiamo terreno”
"Dopo una lunga pausa di delusione per il risultato elettorale, ho riflettuto molto, osservando da spettatore le vicende del Comune di Ragusa e della nuova amministrazione” - dichiara il consigliere del M5S nella sua lettera aperta ai ragusani
(24 ottobre 2019)
“Ma si può continuare così? E’ l’interrogativo che mi pongo sul governo della città di Ragusa, dove si fa i conti con un teatrino deludente di immobilismo misto a ridondanti messaggi su vari aspetti dell’amministrazione cittadina, uno spettacolo, per certi versi, suicida sul piano politico, perché non comprende le aspettative della gente. Di questo passo, si andrà incontro all’ennesima tornata elettorale dove gli elettori saranno convinti a cambiare tutto per lasciare tutto come prima”. E’ questo il contenuto di una lettera aperta alla città di Ragusa e ai ragusani che Antonio Tringali, consigliere comunale del M5S, ha voluto scrivere per descrivere le criticità dell’attuale momento. Parte da lontano Tringali. “Nessun sindaco a Ragusa, eccezion fatta per Nello Dipasquale – aggiunge – è mai stato eletto per la seconda volta. Non parlo da candidato sconfitto al ballottaggio, né voglio porre in evidenza specifiche istanze del Movimento 5 Stelle, di cui faccio parte convintamente. Voglio, però, esprimere una riflessione perché mi accorgo, da cittadino, che, dopo quasi un anno e mezzo di nuova sindacatura, molte cose non vanno e, addirittura, peggiorano rispetto al passato. Ed ecco perché mi chiedo, quindi: “Ma si può continuare così?”. Dopo una lunga pausa di delusione per il risultato elettorale, ho riflettuto molto, osservando da spettatore le vicende del Comune di Ragusa e della nuova amministrazione. Ero stato sul punto di esternare alcune mie riflessioni – continua Tringali – in occasione dell’intervento per la pensilina di via Psaumida, che ho considerato come il segnale, ancorché sulla carta si trattasse di una questione irrisoria, di possibile nuova convivenza fra amministrazione e opposizioni. Una convivenza che potrebbe risultare utile per affrontare le diverse criticità che esistono in città. In quella occasione, però, vennero fuori delle ‘scoperte’ non da poco: come quella di un patrimonio edilizio non accatastato per il 70%, comprese alcune scuole, di un patrimonio comunale non censito e non controllato, della mancata rendicontazione delle spese della legge su Ibla, segnale di una situazione grave che, di certo, poteva essere affrontata diversamente nel quinquennio grillino, come poteva esserlo dall’attuale amministrazione in questi primi 15 mesi di attività”.
“Considerando che ci sono responsabilità ancora antecedenti e che ogni sforzo per individuare responsabilità e strategie errate del passato non potrà contribuire a migliorare il presente – spiega l’esponente pentastellato – avrei potuto ritenere estremamente proficua un’azione comune per mettere ordine su tutta una serie di aspetti, sospendendo, al momento rivendicazioni, meriti e accuse reciproche che non portano a nulla di proficuo per l’azione amministrativa nell’interesse della città. Un cambio di strategia, insomma, che avrebbe potuto essere determinato dalle disarmanti dichiarazioni del sindaco e degli amministratori. Soprattutto quando si portano a conoscenza della città situazioni gravi, appunto con disarmante disinvoltura, per discrasie che, naturalmente non possono essere addebitate solo alla precedente amministrazione, sarebbe sciocco lottare contro i mulini a vento: mancati accatastamenti, carenza di personale, patrimonio comunale non censito e non controllato, carenza cronica di fondi non possono essere risolti facilmente e in tempi celeri, occorre collaborazione e un attento controllo per lavorare verso una determinata direzione, che è quella di fare ‘pulizia’ di tutte queste enormi discrasie che attanagliano la città. E però – prosegue la lettera aperta – dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, mi sono visto costretto, mio malgrado, a formulare una ulteriore riflessione, scaturita dall’ultima protesta tentata dai commercianti di via Roma per sollecitare interventi dell’amministrazione in favore della stessa via Roma e del centro storico. Non ritengo opportuno entrare nel merito di possibili soluzioni, in ogni caso tutte a medio e lungo termine, anche perché ritengo che amministrazione e maggioranza non siano là ad aspettare la soluzione dalle opposizioni, almeno lo spero, ma vorrei condividere la mia sensazione: ancora una volta, il sindaco Cassì ha ammaliato gli interlocutori, ha ammaliato la città e ha spostato le possibili soluzioni per via Roma a un futuro indefinito. I commercianti avevano pensato di prolungare la protesta fino all’arrivo di risposte concrete, invece, pare si siano ritirati in buon ordine, non ci sono comunicati o notizie che depongano contro questa mia impressione, aspettando tempi migliori. Per l’ennesima volta questo sindaco ha girato la frittata e invece di portare soluzioni e iniziative ha invocato pazienza. Legittimo da parte sua chiedere tempo per le sue strategie, lo farebbe chiunque, solo che dopo 15 mesi, molte cose restano progetti, idee, proponimenti, desideri e realizzazioni auspicate”.
“Non si sa da dove iniziare una disamina delle cose non fatte – continua ancora Tringali – tralasciando, peraltro, il programma elettorale del sindaco e della coalizione che lo ha sostenuto. Del Prg e del Piano particolareggiato per il centro storico non si ha nessuna notizia. Per il centro storico, al di là della disponibilità dei fondi necessari, non c’è un progetto pronto da avviare, scuole del Carmine, locali dell’opera pia, teatro della Concordia, ex biblioteca, piazza Stazione, area dello scalo merci: su questi progetti non esiste un punto fermo. Si parla tanto di Vallata Santa Domenica e di Latomie di Cava Gonfalone, ma non si vede la luce in fondo al tunnel. Il progetto culturale che parte dall’ecomuseo è particolarmente lento, da oltre tre mesi riunioni solo interlocutorie e ora la pulizia della vallata, ad opera di volontari, è spacciata come primo passo dell’avvio dell’ecomuseo. Inattuato, senza spiegazioni, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale, il contributo alle famiglie disagiate per la pratica sportiva dei figli. Silenzio totale sulla Scuola dello Sport che potrebbe diventare importante struttura della città. Per lo sviluppo economico, solo idee rimaste nel programma elettorale: promozione di nuove imprese giovanili, riqualificazione del foro Boario, rilancio del Corfilac, piano di rinascita agricola. Per il turismo solo eventi e manifestazioni, non si parla della riqualificazione del lungomare di Marina, di nuove piste ciclabili, di turismo congressuale, di turismo esperienziale e sensoriale, di rete museale, della funivia fra la Rotonda e via del Mercato. Nessun intervento, nemmeno programmato, per le periferie e le contrade”.
“Riflettendoci, dopo 15 mesi, la situazione comincia a diventare preoccupante e lo sarà definitivamente se non parte, almeno, qualche progetto importante. Ribadisco: ma si può continuare così?”.
Comunicato stampa