1 maggio, Uil: “Ragusa può e deve ripartire”
Una ripartenza che punti su un progetto di sviluppo e investimenti. L’auspicio della Uil territoriale con il segretario Luisella Lionti
(30 aprile 2021 – 1 maggio – Uil – Ragusa)
Un Primo maggio simbolo di ripartenza per Ragusa e tutto il suo territorio. Lo auspica la Uil territoriale con il segretario Luisella Lionti. Una data simbolo per avviare un progetto di ripresa su più fronti vista la pandemia che ha colpito (e sta colpendo ancora oggi) tutto il mondo.
“Il settore energetico, quello turistico, quello dei servizi, dell’agricoltura, del terziario in generale, hanno dovuto subire danni notevoli in termini di occupazione e di presenza sul mercato del lavoro a causa della chiusura di molte aziende – sottolinea Lionti -. Ecco perché questa data simbolo che rappresenta la Festa del lavoro, sia anche e soprattutto l’auspicio per chi un lavoro non ce l’ha o lo ha perso. E alla luce di quanto sta accadendo è fondamentale ricompattare il mondo del lavoro ripristinando un giusto contesto di azione per esigere i diritti necessari all’occupazione, alla salute e alla sicurezza. Azioni necessarie in un mondo del lavoro che, nella fase di ripresa, sarà ancor più diverso a quello pre-Covid”.
“Dall’agricoltura al turismo, dalla sua storia e le bellezze del territorio – ancora il segretario territoriale della Uil -, Ragusa può e deve ripartire. E lo deve fare in tutti i settori partendo da un progetto di sviluppo e investimenti che preveda anche la rigenerazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione per approntare una semplificazione burocratica ed amministrativa degli adempimenti e delle procedure autorizzative. Devono essere potenziate le infrastrutture dei trasporti, della logistica, della mobilità locale e delle reti digitali. Un cambiamento di passo che – come nello spirito del Recovery – sia recupero e, allo stesso tempo, ripartenza. L’industria turistica, che muove un diretto e un indotto assai rilevante, poi, ha bisogno di un sostegno concreto attraverso un piano strategico che può passare, in alcuni casi, attraverso protocolli d’intesa tra albergatori, ristoratori, servizi, tour operator e le stesse Istituzioni e associazioni datoriali presenti. Un piano di rilancio complessivo che guardi ad agevolare i percorsi organizzativi e di gestione dell’offerta. Il settore dell’agricoltura, inoltre, muove ormai un ambito enogastronomico, agro alimentare e culturale tale da risultare strumento di occupazione diversificata sul territorio provinciale. Tenerlo legato allo sviluppo circolare previsto significa operare un’azione di consolidamento del settore nell’ambito della produzione, della esportazione e, soprattutto, in quello della occupazione”.