Turismo Verde
Trapani

Riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco, Trapani-Paceco: istituita nel 1995, la Riserva si estende per quasi mille ettari ed è gestita dal WWF. All’interno del territorio della Riserva sono comprese le famose Saline di Trapani che, ancora in parte attive, sono tra le più antiche della Sicilia e sono un’importante testimonianza di archeologia industriale del territorio. Grazie alla tutela garantita dall’istituzione della Riserva, negli ultimi anni l’attività delle saline e la produzione del sale sono aumentate nuovamente favorendo al contempo il ritorno e la riproduzione di decine di specie di uccelli migratori, tra cui il fenicottero rosa. Il territorio della Riserva è infatti caratterizzato da una flora e da una fauna notevolissime e offre riparo a numerose specie di uccelli migratori. Ricordiamo infine che il territorio della Riserva fa parte della cosiddetta “Via del Sale”, un percorso che va da Trapani a Marsala attraverso le antiche saline e i tanti mulini della zona permette ai turisti di scoprire le varie fasi del lungo e complesso processo che porta alla formazione del sale: dal raffreddamento dell’acqua nelle vasche esterne, le cosiddette fridde (più grandi rispetto alle altre), alla ruffiana, dove l’acqua si riscalda maggiormente e diviene più salina, fino alle caseddri, le vasche dove si formano i primi strati di sale.

Riserva naturale orientata Bosco di Alcamo, Alcamo: istituita nel 1984, è un’area naturale protetta della Regione Siciliana situata sulla cima del monte Bonifato. La Riserva si estende per circa 200 ettari e a partire dal 1921 è stata soggetta a un’opera di rimboschimento con pino d’Aleppo, cipresso e pino domestico per rimediare ai danni causati dagli incendi e dall’incuria dell’uomo. Oggi la Riserva è importante non solo per il suo grande valore naturalistico ma anche per gli edifici di importanza storico-culturale che si trovano al suo interno o nell’immediato perimetro, tra questi ricordiamo: una necropoli preistorica, il Castello dei Ventimiglia, la Porta Regina, i resti della città fortificata di Bùnifat e il serbatoio idrico della Funtanazza. Ancora da segnalare ad Alcamo il Parco suburbano San Francesco e le Terme segestane di contrada Gorga.

Bosco Scorace, Buseto Palizzolo-Calatafini Segesta: il Bosco si estende per un’area di circa 750 ettari sui versanti del Monte Abbatello e conserva una rada vegetazione arborea naturale dominata da quercia da sughero e leccio. Altri arbusti frequenti sono la ginestra, l’euforbia, l’erica e altre specie tipiche della macchia mediterranea. Tra gli animali segnaliamo la poiana, il gheppio, la cinciallegra, il pettirosso, l’upupa, il coniglio, la lepre e l’istrice. Ricordiamo infine che il Bosco è dotato di un’area attrezzata.

Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo-San Vito Lo Capo: istituita nel 1981, è la prima riserva naturale della Sicilia. Di grande interesse la flora lichenica che annovera 130 specie, per i muschi invece sono note 35 specie; rilevate anche 27 specie di funghi. È possibile inoltre ammirare piccole felci, ciclamini, cespugli di pungitopo, frammenti di sughereta e ancora la gariga a palma nana, la ginestra odorosa, il timo selvatico, l’erica multiflora, l’olivastro, l’euforbia arborea e l’euforbia di Bivona, l’alloro, la malva, il cappero, il finocchio selvatico. Tra le specie introdotte per la coltivazione si ricordano il frassino da manna, il mandorlo, il carrubo, la vite. Nella parte alta della Riserva si ritrovano: la disa, il barboncino mediterraneo, il timo spino setto, il giaggiolo siciliano, lo zafferanetto di Linares, la speronella, la Silene sicula, l’esoterica mandragola autunnale. Sulle rupi di Monte Passo del Lupo è ravvisabile il rarissimo limonio di Todaro. La Riserva ospita oltre 25 specie di orchidee selvatiche tra cui l’orchidea a mezzaluna, endemica della Sicilia. Per gli appassionati del birdwatching si segnala che nella Riserva nidificano ben 39 specie di uccelli tra cui il falco pellegrino, una delle ultime dieci coppie presenti in Sicilia dell’aquila del Bonelli, la poiana e il gheppio. Durante il periodo delle migrazioni sono stati avvistati anche esemplari di aquila reale e di falco pecchiaiolo. Sono altresì presenti il corvo imperiale, lo zigolo nero, il passero solitario, la coturnice, il gabbiano, il piccione selvatico, il rondone comune, il rondone pallido, la cornacchia grigia, la gazza, il cardellino, l’usignolo, la civetta, l’allocco. Le grotte della Riserva ospitano otto specie di pipistrelli tra cui il raro orecchione bruno, il ferro di cavallo, il miniottero, il pipistrello albolimbato. In un’area della Riserva ricca di pozze d’acqua è possibile incontrare il granchio di acqua dolce. Fra gli insetti l’ape legnaiola, la Vanessa atalanta, il panfago, una grossa cavalletta incapace di volare. All’interno della Riserva dello Zingaro si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Manna e il Centro di Educazione Ambientale.

Terme segestane, Castellammare del Golfo-Alcamo: note e sfruttate sin dall’antichità, le Terme segestane fanno parte del gruppo di sorgenti che sgorgano lungo una faglia alle falde del Monte Inici. Lo stabilimento termale di Castellammare del Golfo sorge in contrada Ponte Bagni dove le acque minerali sgorgano alla temperatura di circa 47° C e con una portata di quasi 110 litri al secondo. Qui i trattamenti prevedono fanghi, grotte, massaggi, idromassaggi, aerosol, inalazioni e irrigazioni. Altro stabilimento delle Terme segestane è quello creato in un ex mulino in contrada Gorgia a 1 kilometro dalla stazione ferroviaria di Alcamo. Ancora da segnalare nel territorio del comune di Castellammare del Golfo il Bosco di Scopello e la Tonnara di Scopello.

Riserva naturale della Foce del Fiume Belice e dune Limitrofe, Castelvetrano-Menfi (AG): istituita nel 1984, è il luogo ideale per la vita di molte specie di uccelli che vi sostano durante le migrazioni come gli aironi e altri trampolieri, oppure che vi nidificano come il fratino, la gallinella d’acqua, il beccamoschino e la cannaiola. All’interno della Riserva è possibile inoltre trovare una delle spiagge più belle e incontaminate del territorio

Riserva naturale di Monte Cofano, Custonaci-San Vito Lo Capo: Monte Cofano è un promontorio montuoso di natura calcarea e dalla caratteristica forma triangolare a picco sul mare. L’area della Riserva è interessata, sia in superficie che in profondità, da numerosi fenomeni carsici legati al rimodellamento della roccia calcarea da parte dell’acqua. Nel territorio della Riserva sono presenti la gariga costiera a palma nana e gli antichi boschi di leccio e roverella oltre a diverse specie di orchidee selvatiche tra cui l’orchidea di Robert, l’ofride a specchio, l’ofride gialla, l’ofride fior di vespa, l’orchide italica e l’orchide farfalla. Ricordiamo poi la presenza di diverse specie di uccelli stanziali come il falco pellegrino, il gheppio, la poiana, il corvo imperiale, il colombo selvatico e il gabbiano comune. Ancora da segnalare a Custonaci il parco suburbano di Cerriolo e la Tonnara di Monte Cofano.

Riserva naturale delle Isole Egadi, Favignana: istituita nel 1991, la Riserva ospita, oltre alle meravigliose spiagge sempre affollate di turisti, la tipica macchia mediterranea e la gariga. La vegetazione è costituita da oleastro, lentisco, carrubo, euphorbia dendroides e sommacco. Vi sono anche il cavolo marino, il fiorrancio marittimo, la finocchiella di Boccone. Nell’area orientale dell’isola vi sono diversi giardini, i cosiddetti ipogei, posti all’interno delle cave di tufo ormai dismesse.

Riserva naturale Grotta di Santa Ninfa, Gibellina-Santa Ninfa: è un’area naturale protetta istituita dalla Regione Siciliana e affidata in gestione a Legambiente Sicilia. La Grotta di Santa Ninfa, da cui prende il nome la Riserva, è una cavità carsica orizzontale di 1.400 metri. Una rarità europea d’immenso valore speleologico sia per il suo sistema di meandri e gallerie (in passato completamente riempiti dall’acqua) che per le originali forme delle concrezioni e delle cristallizzazioni di gesso. Nel ramo inferiore della grotta scorrono ancora oggi le acque del torrente del Biviere.

Riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone, Marsala: la Riserva prende il nome dall’omonima laguna e include tutto l’arcipelago comprendente diverse isole tra cui Mozia. Nella Riserva è possibile avvistare i fenicotteri rosa che sempre più spesso scelgono l’Isola Grande come luogo di riposo e la posidonia, una rara qualità di pianta marina simile all’erbetta da giardino. Il litorale nord di Marsala, che comprende lo Stagnone, è diventato luogo d’incontro per gli amanti del kite surf. Nel 2015, in occasione dell’Esposizione Mondiale di Milano (Expo 2015), le saline e la laguna dello Stagnone sono state scelte, tramite un concorso indetto da Expo e Fai, come luogo del cuore degli italiani.

Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, Mazara del Vallo: sottoposta a tutela già nel 1981 dalla Regione siciliana, l’area diviene Riserva naturale nel 1998 e viene riconosciuta anche come zona umida tutelata ai sensi della Convenzione di Ramsar, insieme alle limitrofi paludi costiere di Capo Feto. La Riserva, che è anche un Sic (Sito di interesse comunitario), è oggi gestita dal WWF. Sono presenti diverse specie di orchidee selvatiche, anemoni, asfodeli, margherite, tarassaco, la vedovina e la quercia spinosa oltre a molte specie di avifauna acquatica.

Riserva naturale orientata Isola di Pantelleria, Pantelleria: L’isola di Pantelleria ospita la Riserva naturale orientata Isola di Pantelleria e un ampio lago, lo specchio di Venere, il cui bacino occupa i resti di una caldera vulcanica. Nel 2016 la Riserva e un’ampia porzione dell’isola sono stati inseriti nel Parco nazionale dell’Isola di Pantelleria.

Bosco di Monte Baronia, Vita: attrezzato con aree di pic-nic, sorge a circa 500 m dal paese. Il Bosco offre meravigliose vedute panoramiche e tracce delle antiche niviere, costruzioni concave a forma di cono rovesciato dove veniva ammassata la neve che, opportunamente coibentata con strati di paglia e terra, resisteva diversi mesi allo stato solido.

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