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Ragusa

Riserva naturale macchia foresta del fiume Irminio, Ragusa: è situata nel territorio dei comuni di Ragusa e Scicli; istituita nel 1985 dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, si estende intorno alla foce del fiume Irminio che nasce dal Monte Lauro, sugli Iblei. La riserva si affaccia sul Mar Mediterraneo alternando coste sabbiose a falesie digradanti verso il mare. La flora è costituita prevalentemente da macchia mediterranea e presenta un campionario piuttosto vasto di vegetazione nella quale si distinguono le seguenti specie: Lentisco, Calcatreppola marittima, Giglio di mare, Salsola, Ravastrello, Efedra, Ginepro. Lungo le rive del fiume, crescono piante ad alto fusto quali il Pioppo, il Salice e l’Eucaliptus. Le piccole falesie sono popolate da Agave, Palma nana e Timo. La fauna è costituita, per la maggior parte, da uccelli migratori che utilizzano la riserva come area di sosta durante la migrazione dall’Africa al nord Europa e viceversa. Fra le specie più numerose si ricordano: Cavaliere d’Italia, Martin pescatore, Folaga, Garzetta, Poiana, Cormorano, Falco.  Nelle zone acquatiche si trovano Rane e Rospi mentre nelle zone sabbiose sono presenti il Ramarro ed il Biacco. Merita infine una menzione la presenza della Nutria, specie introdotta.

La Riserva naturale Pino d’Aleppo, Comiso: è un’area naturale che si estende per 3.000 ettari, tra riserva e preriserva, ricadente nei territori di Comiso, Vittoria e Ragusa, comprende la parte finale del fiume Ippari al limite sud occidentale dell’altipiano ibleo. Istituita nel 1990 su iniziativa della regione Sicilia con l’obiettivo di salvaguardare e tutelare le formazioni residue autoctone di Pinus halepensis (varietà di Pino proprio dell’area mediterranea) e di ricostituire la pineta nelle aree a gariga (associazione di arbusti risultante dalla degradazione della macchia) danneggiata dall’uomo. Si tratta di una zona densamente popolata da numerose specie come il coniglio, la volpe, la donnola, l’istrice e varie specie di volatili come il verzellino, il merlo, il cardellino. Oltre agli ultimi esemplari di Pinus halepensis, allo stato spontaneo, è possibile trovare l’orchidea selvatica, della quale sono presenti più di trenta specie, fra queste la rara Ophrys exaltata. Presenti anche l’Olivastro, il Carrubo, la Palma nana, la Quercia spinosa e la Ginestra bianca. Il sottobosco è ricco di specie tipiche della macchia mediterranea quali il Lentisco, l’Ilatro, l’Alaterno, nonché sporadici esemplari di Terebinto, Corbezzolo, Calicotome, Timo, Rosmarino, Erica. La fauna è costituita da: Donnola, Riccio, Istrice, Coniglio, Lepre, Volpe, Topo Quercino, Arvicola. Tra gli uccelli annoveriamo: il Cardellino, il Verzellino, il Merlo, l’Upupa, il Colombaccio, la Tortora, la Gazza, la Gallinella d’acqua, la Ballerina gialla, la Ballerina bianca, la Poiana , il Gheppio, il Falco di palude. Tra i rapaci notturni: la Civetta, il Barbagianni, il Cavaliere d’Italia, l’Airone cinerino, la Garzetta, il Germano reale, la Marzaiola, la Volpoca, il Piro piro piccolo, il Martin pescatore e il Gruccione. I rettili che si aggirano in questi posti sono il Colubro leopardino, le Lucertole, i Ramarri, i Gongoli e le Tartarughe. Nelle acque del fiume Ippari vivono anguille, noni e tinche. Un piccolo paradiso incontaminato da non perdere.

Il Parco archeologico naturalistico di Cava Porcaro, Comiso: sito archeologico dal grande valore storico e paesaggistico, è situato sugli Iblei a Sud-Est dell’abitato di Comiso. Presenta testimonianze archeologiche come le catacombe ipogeiche cristiane (IV secolo d.C.), tipiche del Ragusano. L’aspetto paesaggistico è rimasto immutato nei secoli conservando la medesima suggestione, tra profondi avvallamenti e ripidi pendii. Il Parco occupa una superficie di circa 27 ettari compresa tra i due Torrenti Cucca e Porcaro a un’altitudine fra i 300 e i 400 mt sul livello del mare. Sorge in una conca naturale che guarda verso Comiso, dall’alto è possibile osservare tutta la pianura sottostante che si estende fino a Gela e il mare. Sul piano naturalistico è possibile apprezzare una molteplicità di specie botaniche tipiche degli Iblei: carrubi, lentisco, anagiride, biancospino, terebinto, pero selvatico e palma nana. Ogni stagione offre scenari tipici: dalle splendide fioriture degli iris, delle orchidee, degli anemoni alle numerose specie di piante officinali e alimentari. Molto diffusi sono il timo, da cui le api producono il famoso Miele Ibleo, l’elicriso, la valeriana rossa, la ruta.

Cava Ispica, Modica – Ispica: è una vallata fluviale che per 13 km incide l’altopiano ibleo, tra le città di Modica e Ispica. La vallata, che in alcuni punti è profonda circa cento metri e larga più di mezzo chilometro, è solcata da un torrente che ha nome Pernamazzone nel corso superiore e Busaitone nel corso inferiore. La presenza dei corsi d’acqua ha fatto sì che nel luogo si sviluppasse una vegetazione rigogliosa, motivo d’attrazione per varie specie di uccelli ed altre specie animali, tali da rendere questo luogo un sito di singolare bellezza paesaggistica. La flora esistente nella Cava è costituita dalle specie proprie della macchia mediterranea come il leccio, l’euforbia arborea, il carrubo, la palma nana, l’olivo selvatico, l’olivastro, il platano; anche il sottobosco presenta diverse varietà: felce maschio, ciclamino di terra, acetosella, borragine, nepitella, ampelodesma, asparago, edera, salvia. Nella parte Nord della Cava, con pareti rocciose più adatte all’insediamento umano, ritroviamo necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia. Nella parte Sud prevalgono le postazioni difensive come il Fortilitium, roccaforte naturale costituita da una massa rocciosa di calcare duro in forte rilievo in mezzo all’alveo della Cava, che esercitava funzioni di sbarramento e di difesa. Lungo la vallata sono presenti una miriade di grotte naturali o scavate nelle roccia dalla mano dell’uomo, alcune difficili da raggiungere, se non con corde, stretti camminamenti tra i massi o scale. Molte grotte sono contigue, magari su piani sovrapposti comunicanti tra di loro tramite botole artificiali praticate nelle pareti rocciose.

Cava dei Servi, Modica: alterna pareti rocciose a strapiombo, zone dall’andamento pianeggiante, a gole profonde invase dall’acqua del torrente Tellesimo. La complessa e variegata morfologia, conferisce alla zona particolare bellezza, grazie anche alla ricca vegetazione presente sui versanti e nel fondo valle. Si possono ammirare boschi con lecci e querce, e tratti di Gariga, tipica formazione discontinua di cespugli e piccoli arbusti, fra i quali predominante è il timo arbustivo. Presenti larghi tratti di macchia mediterranea. Nel suo percorso lungo la cava, il Tellesimo forma il Gorgo della campana, un laghetto a forma circolare di cui non si è ancora riusciti a misurare la profondità. Per quanto riguarda la fauna, oltre ad uccelli come falchi, poiane, beccacce e tortore, si possono incontrare volpi, martore, istrici e gatti selvatici.

Il pantano Longarini, Ispica: è un’area situata in territorio di Ispica a poche centinaia di metri dalla costa. La depressione contiene acqua salata, separata dal mare soltanto da dune di sabbia, ed è fra le poche superfici lacustri naturali della provincia di Ragusa. Sin dai tempi dei Greci e Romani questa zona, nota col nome di Porto Ulisse, era utilizzata come porto interno. La dimostrazione di ciò è confermata dal fatto che negli anni sessanta del XX secolo, nel corso di campagne di scavi, furono trovati i resti di una nave bizantina del VI secolo a circa 500 metri dalla costa. Il Pantano viene utilizzato come sosta, nel periodo delle migrazioni, da diverse specie di uccelli nel corso dei loro spostamenti stagionali dall’Africa al nord Europa e viceversa. Vi si possono avvistare il Germano reale, Gallinelle d’acqua, il Fiscione turco, i Forapaglie, i Migliarini di palude, i Cannareccioni e talvolta esemplari di Aironi, Cicogne e Fenicotteri.

La Riserva naturale integrale Cava Randello, Santa Croce Camerina: è un’area protetta situata fra punta Braccetto e Scoglitti, in provincia di Ragusa. È costituita da una pineta che si estende fino al mare ed un arenile che costeggia una piccola insenatura. Situata vicino alla Riserva naturale Pino d’Aleppo, presenta caratteristiche similari. Fra le specie vegetali, si ricordano la Quercia spinosa, il Leccio, il Lentisco, l’Eucaliptus, il Mirto, il Cipresso. Nell’area, sono state rinvenute le rovine di alcune necropoli facenti parte del complesso archeologico di Kamarina.

Pineta di Chiaramonte, Chiaramonte Gulfi: si tratta di una zona protetta che circonda la cittadina e ne rappresenta il maestoso e lussureggiante ingresso. Gestita dalla forestale di Ragusa, presenta un’area attrezzata ed un piccolo zoo che ospita specie ornitologiche molto interessanti. Insieme al Parco Canalazzo di Monterosso Almo ed al lago/diga Dirillo di Licodia Eubea, la Pineta di Chiaramonte Gulfi offre agli amanti della Mountain bike un percorso estremamente suggestivo che si snoda lungo 60 km di paesaggi verdeggianti, salite e discese di notevole interesse per i tanti appassionati.

Il Parco Naturale di Calaforno, Monterosso Almo: area boschiva di rara bellezza, si estende nella zona dei Monti Iblei. L’itinerario si sviluppa attraverso un paesaggio ricco di vegetazione tipicamente mediterranea rappresentata dal Pino d’Aleppo e dal Platano. Il parco si estende tra gli splendidi borghi di Monterosso Gulfi e Giarratana. All’interno del Parco è altresì possibile visitare il Lago artificiale di Santa Rosalia, dove nidificano numerose specie di uccelli tra le quali il corvo imperiale (Corvus corax), il gheppio (Falco tinnunculus) e il nibbio reale (Milvus milvus).

Ialmo Consiglia

Caffè Umberto, Chiaramonte Gulfi

C’era una volta, Chiaramonte Gulfi

Cucina e Vino, Ragusa Ibla

Intorno al Giardino, Comiso

Parco degli Ulivi – Agriturismo, Chiaramonte Gulfi

Antica Stazione, Chiaramonte Gulfi

Pizzeria A Funtana, Chiaramonte Gulfi

Nettari e Portate, Chiaramonte Gulfi

Antica Stazione, Chiaramonte Gulfi

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