Torri e Castelli
Enna

Castello di Lombardia, Enna: di epoca sveva, il Castello sorge ove, nel V secolo a.C., esisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in Castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia. La principale attrazione del Castello è la cosiddetta Torre Pisana, una delle meglio conservate del vecchio Castello. Altro edificio di rilievo a Enna è la Torre di Federico II, una torre di difesa dalla cui sommità è possibile spaziare con lo sguardo su tutta la città alta e sulle valli sottostanti fino all’Etna. La Torre risale al XIII secolo e fu costruita per volontà dell’imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti.

Castello di Agira, Agira: Secondo gli storici locali le origini del Castello di Agira (conosciuto anche come Castello saraceno o Castello di San Filippo D’Argirò) risalirebbero all’epoca islamica anche se recenti studi dimostrerebbero l’esistenza di opere di fortificazioni sul sito già a partire dall’età antica. Riguardo al Castello vero e proprio sono stati inoltre individuati nell’architettura dell’edificio elementi propri delle fortezze sveve anche se non è stata ancora azzardata alcuna datazione precisa. Ad ogni modo i resti più cospicui che rimangono oggi del Castello di Agira sono la cinta muraria inferiore che cingeva con un perimetro irregolare la sommità del monte e le due torri che si trovano sul lato ovest. La prima torre ha pianta di trapezio rettangolo e si è conservata per una sola elevazione oltre al piano terra mentre la seconda torre presenta pianta quasi quadrata e presenta un solo vano coperto da volta a botte.

  • Di grande interesse è il “Castellaccio” di epoca medievale intorno a cui si sviluppò l’abitato e che deve il suo appellativo allo stato di abbandono in cui versa sin dal terremoto di fine Seicento. La costruzione risalirebbe all’XI secolo (epoca normanna) ma fu forse preceduta da una fortificazione saracena.
  • Il Castello di Pietratagliata, di origine medievale, sorgeva strategicamente lungo la via di comunicazione che collegava Morgantina e le antiche città dell’interno con quelle della costa orientale. La struttura comprende un ampio piano terra, adibito a magazzini e stalle, e un primo piano accessibile da una scaletta in muratura. È presente un’alta torre piena, visibile anche a grandi distanze.
  • La Torre Adelasia era in passato una delle torri di difesa più importanti del borgo. Dell’impianto originario, di epoca normanna, conserva il piano inferiore dall’alto portale ogivale e, all’interno, la volta a crociera, il portale laterale in pietra calcarea e la maestosa abside. Nei secoli ha subito molti rimaneggiamenti e sovrapposizioni in diversi stili e oggi costituisce la torre campanaria dell’annessa Chiesa di Santa Maria La Cava.

Castello di Assoro, Assoro: dall’analisi di quel che resta del Castello di Assoro, gli studiosi ci dicono che esso era probabilmente una fortificazione bizantina espugnata nel 939 dalla gualdana araba di Chalil. Il Castello venne conquistato dai Normanni e con un atto di vendita firmato da Ruggero II passò al vescovo di Catania che ne acquisì il diritto feudale. Dalla planimetria ad andamento poligonale irregolare, il Castello presenta le mura terminanti presso una torre a pianta circolare e una seconda muraglia munita di finestre che guarda verso valle. È probabile che il Castello si sviluppasse oltre l’attuale parco urbano e fino al centro abitato.

Torre Normanna, Calascibetta: era una delle torri dell’antico Castello fatto costruire dal Conte Ruggero D’Altavilla in occasione del lungo assedio della città di Enna e i cui resti sono ormai stati completamente inglobati da costruzioni postume e non sono più riconoscibili. Risalente al 1079, la Torre, che ospita 7 campane, funge oggi da campanile della Chiesa di San Pietro, ha una pianta rettangolare e vi si accede mediante un portale a sesto acuto che conduce fino alla cella campanaria.

Castello di Gagliano Castelferrato, Gagliano Castelferrato: ricchi di fascino sono i resti del Castello di Gagliano Castelferrato citato anche da Cicerone in occasione del suo viaggio in Sicilia. Il Castello resistette a lungo agli assalti degli Arabi essendo ben difeso, come scrive lo studioso Nicolò Brancatelli, da solide mura, da torri incavate nel vivo sasso, da dodici fossi e cisterne, diciassette spelonche e trenta aule. Di notevole interesse gli ambienti ricavati nel sottosuolo roccioso dotati di una eccezionale architettura con canali di aerazione e di illuminazione.

Castello aragonese, Piazza Armerina: costruito nel XIV secolo, fu a lungo la residenza del re Martino I d’Aragona, da cui prese il nome. Come tutti i castelli federiciani, il Castello aragonese di piazza Armerina ha una planimetria regolare quadrilatera chiusa agli angoli da massicci torrioni quadrangolari asimmetrici e poggia su un alto basamento con obliqui speroni angolari. L’antica costruzione, di cui restano solo due vani, è stato sede di un carcere e dopo essere stato acquistato negli anni Settanta da un privato, oggi è chiuso al pubblico. Da segnalare ancora a Piazza Armerina il Castello Spinelli risalente al XII secolo.

Castello Barresi-Branciforte, Pietraperzia: di epoca medievale, il Castello Barresi-Branciforte sorge sulla parte più alta e panoramica di Pietraperzia. Imponenti le dimensioni della struttura: da alcuni documenti si è potuto rivelare infatti che il perimetro del Castello originariamente racchiudeva un’area di circa 20 mila metri quadrati mentre le mura avevano uno sviluppo di più di mille metri e in alcuni punti erano alte oltre 4 metri. Lungo di essi si elevavano diverse torri e bastioni di cui non è rimasta traccia a eccezione dei resti della Corona del Re e di parte della Torre Quadrangolare dell’ingresso. Una leggenda vuole che le stanze del Castello fossero 365 quanti i giorni dell’anno, i piani quattro quante le stagiono dell’anno e le torri dodici come i mesi dell’anno. Gli studi hanno inoltre confermato che il Castello fu largamente usato per scopi bellici, soprattutto nelle lunghe e sanguinose lotte tra Angioini e Aragonesi.

Castello di Sperlinga, Sperlinga: è un chiaro esempio di castello rupestre e risale in parte al periodo anteriore ai Siculi pre-greci (XII-VIII secolo a.C.) e in parte al periodo intorno all’anno 1080. È stato sede dei conti di Ventimiglia fino al 1597, dei principi di Sperlinga Natoli (1598 – 1658), e quindi dei duchi di Sperlinga Oneto (1658-1861), l’ultimo dei quali lo concesse in enfiteusi al barone Nunzio Nicosia, i cui discendenti lo donarono al comune di Sperlinga nel 1973. Il Castello ospita al suo interno il Museo etnoantropologico della civiltà contadina mentre le grotte poste ai piedi del Castello sono il suggestivo scenario delle cosiddette “Grotte-Museo” di Sperlinga.

Torre dell’Orologio, Villarosa: di stile barocco, la Torre è situata a nord-est dell’ottagonale piazza Vittorio Emanuele. Edificata nel 1849, la Torre è chiusa in alto da una piramide sulla quale è presente una bandiera che mostra la direzione dei venti. All’interno del quadrante il IV in numero romano è scritto nella forma “IIII” secondo un antico uso.

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