Siti Archeologici
Trapani
Siti archeologici di Alcamo, Alcamo:
- Rovine sul Monte Bonifato: la Funtanazza, il Castello dei Ventimiglia, Porta Regina, i resti dell’antico villaggio di Bonifato;
- Rovine nella zona di Calatubo: il Castello di Calatubo, la necropoli e le rovine del villaggio;
- Resti di antiche fornaci romane ad Alcamo Marina;
- Geosito Travertino della Cava Cappuccini risalente al Pleistocene;
- Sito archeologico in contrada Mulinello con reperti risalenti al periodo Mesolitico;
- Area adiacente al Fiume Freddo con reperti del Neolitico.
Area archeologica di Segesta, Calatafimi Segesta: per il suo grande interesse storico e culturale l’area è diventata Parco archeologico nel 2013 e comprende diversi siti: il tempio dorico; il teatro; il santuario di contrada Mango; la casa del navarca (epoca romana); l’area medievale (mura di cinta, castello annesso al teatro, due chiese di epoca normanna, il quartiere medievale e la moschea). È doveroso qui ricordare che Calatafimi Segesta resta il centro abitato odierno più vicino, sia dal punto di vista geografico che da quello etno-antropologico, all’antica civiltà degli Elimi che popolarono Segesta. L’antica città degli Elimi, in seguito divenuta storica rivale greca di Selinunte, fu devastata dai vandali e scomparve nel Medioevo. Da visitare anche l’ossario di Pianto Romano che, eretto sulla vetta del colle, raccoglie le salme dei caduti nella battaglia combattuta dai garibaldini.
Cave di Cusa, Campobello di Mazara: conosciute anche come “Rocche di Cusa”, si tratta delle famose cave di pietra da cui veniva estratto il materiale per le costruzioni selinuntine. Le Cave furono in uso dal VI secolo a.C. fino alla sconfitta dei greci da parte dei cartaginesi nel 409 a.C. Le Cave furono abbandonate in fretta e furia dai lavoratori e causa dell’improvviso sopraggiungere dell’esercito cartaginese. La repentina fuga dei lavoratori ha fatto sì che oggi noi possiamo non solo riconoscere ma anche seguire tutte le varie fasi di lavorazione: dalle prime profonde incisioni circolari fino ai rocchi finiti che attendevano soltanto di essere portati via. Le Cave sono oggi intitolate all’archeologo Vincenzo Tusa.
Parco archeologico di Selinunte, Castelvetrano: oggi l’insieme delle rovine dell’antica città di Selinunte costituisce uno dei Parchi Archeologici più importanti della Sicilia e copre una vasta area di quasi 300 ettari. Selinunte, la quale deve il suo nome al fiume Selinon (oggi Modione), venne fondata nel 628 a.C. dai coloni di Megara-Hyblaea e fu la colonia greca più ad ovest della Sicilia. Nel 409 a.C. fu vittima di una delle più sanguinose carneficine del mondo antico, ad opera di Segesta e di Cartagine. Per secoli si perse traccia dell’abitato fino al 1823, quando due archeologi inglesi iniziarono gli scavi.
Grotte di Scurati, Custonaci: sono un antico insediamento preistorico che testimonia la presenza dell’uomo nella zona già da tempi antichissimi. Di notevole interesse i graffiti nella Grotta Mangiapane che fu abitata dall’uomo sin dal Paleolitico Superiore. Allo stesso periodo risalgono i fossili, i graffiti e il materiale litico restituiti dalla grotta Buffa e le incisioni lineari che si trovano all’interno della grotta Miceli. Resti di una necropoli dell’età del Rame si trovano in contrada Tono. Ancora la grotta Rumena è stata riconosciuta geo-sito di interesse mondiale.
Necropoli Piano delle Forche, Erice: poco oltre Porta Trapani, scavi archeologici degli anni Settanta hanno portato alla luce una Necropoli con anfore cinerarie di tipo punico e greco-ellenistico risalenti a un periodo compreso tra la fine del IV secolo a.C e la prima metà del III secolo a.C. Segnaliamo infine nel territorio del comune le mura ciclopiche del periodo elimo-fenicio-punico risalenti al VIII/VII secolo a.C.
Siti archeologici di Marsala, Marsala: Nell’area di Capo Boeo si trovano importanti testimonianze archeologiche quali un ambiente termale e l’Insula romana di tarda età romano-imperiale (IV secolo d.C.) e che comprende resti di abitazioni private con pavimentazioni ricche di decorazioni a mosaico raffiguranti scene di lotta fra animali selvatici e figure mitologiche. Nel 2005, in occasione dei lavori di restauro, è stata rinvenuta una statua in marmo raffigurante Venere Callipige (II secolo d.C.) nel sagrato della Chiesa di San Giovanni al Boeo. Nel luglio del 2008, ancora, è stato scoperto un edificio dedicato al culto di Iside. Segnaliamo infine che tra il 2007 e il 2014 sono stati effettuati lavori di valorizzazione del Parco archeologico di Porta Nuova e delle strutture del Museo Archeologico Lilibeo presso il Baglio Anselmi.
Siti di Mazara del Vallo, Mazzara del Vallo: degni di nota sono l’insediamento eneolitico di Roccazzo, nei pressi della frazione di Borgata Costiera e i resti di due ville romane che si trovano nello spazio antistante la Chiesa di San Nicolò Regale e in Contrada Mirabile. Ricordiamo inoltre che il capitano Francesco Adragna nel 1998 fu protagonista di un ritrovamento archeologico sensazionale: a 480 metri di profondità nelle acque dello Stretto di Sicilia recuperò la cosiddetta statua del Satiro Danzante, una scultura di oltre due metri risalente al periodo ellenistico. La statua è stata esposta a Roma nelle sale di Montecitorio ma anche all’estero, precisamente ad Aichi, in Giappone.
Area di Mursìa e Cimillia, Pantelleria: immenso è il patrimonio archeologico dell’isola, tra cui spicca l’area di Mursìa e Cimillia, ovvero l’abitato dell’età del Bronzo con un monumentale muro di fortificazione, il più grande muro preistorico del Mediterraneo finora scoperto, e la relativa Necropoli dei Sesi. Numerose sono anche le testimonianze dell’antica Cossyra, visibili sulle collinette di San Marco e Santa Teresa. Ancora nel 2003 sono state rinvenute tre teste di statue romane risalenti al I secolo d.C.
Contrada Stretto, Partanna: nel sito è stato rinvenuto un imponente sistema di fossati artificiali, una galleria ipogeica di età neolitica e una necropoli di tombe a grotticella artificiale dell’età del bronzo. Alcuni ritrovamenti sono oggi conservati al Museo Archeologico Regionale di Palermo e nel locale museo di preistoria all’interno del Castello Grifeo.
Siti di Salemi, Salemi: A circa un chilometro dalla città, sull’altura di Mokarta, si trovano i resti di un vasto insediamento della tarda età del Bronzo. Unico in tutta la Regione, l’insediamento è composto di capanne (rettangolari e/o quadrate) con l’ingresso a forcipe. A due chilometri da Salemi, sul Monte Polizzo, sono presenti resti di abitazioni, materiale fittile e diversi oggetti di metallo risalenti dall’VIII al IV secolo a.C. A valle della città, in contrada San Miceli, c’è l’omonima Basilica paleocristiana del III/IV secolo d.C. che esibisce alcuni pavimenti realizzati a mosaico.
Area Archeologica del Monte Finestrelle, Santa Ninfa: nei pressi dell’area della Riserva Grotta di Santa Ninfa ricade l’Area archeologica del Monte Finestrelle, così denominato per la somiglianza delle tombe rupestri a piccole finestre. Le tombe, circa quaranta, della tarda età del Bronzo e dei primi secoli del I millennio a.C., sono scavate nella roccia e disposte l’una accanto all’altra in file orizzontali su più livelli. Altri scavi effettuati nella parte ovest del Monte hanno evidenziato i resti di un piccolo insediamento preistorico.