Arte e Cultura
Trapani

  • Museo regionale Conte Agostino Pepoli: è uno tra i più rilevanti musei siciliani e custodisce anche una collezione di arti decorative e una Pinacoteca che vanta dipinti di Tiziano e di Giacomo Balla. Nel Museo è inoltre possibile ammirare una raccolta di oggetti ricavati dal corallo;
  • Museo della Preistoria: sito presso la seicentesca Torre di Ligny, custodisce importanti testimonianze preistoriche della presenza umana nel territorio;
  • Museo di Arte contemporanea San Rocco: è sito all’interno del Palazzo San Rocco, nel cuore del centro storico;
  • Museo Diocesano, presso la Chiesa di Sant’Agostino;
  • Teatro/Auditorium Tito Marrone;
  • Teatro del Conservatorio Antonio Scontrino.
  • Museo Etnografico degli Strumenti Musicali Gaspare Cannone: ospita una collezione di 400 strumenti tra cui rebab, sarinda, gansira, swarpeti, bansuri, takita, marambao, vojnica e iakir provenienti da Europa, Sudamerica, Sudafrica, Thailandia, Tibet, Nuova Guinea, Polinesia, Cina e Australia;
  • Museo d’Arte contemporanea, nell’ex Collegio dei Gesuiti in Piazza Ciullo;
  • Museo d’Arte sacra presso la Chiesa madre (Basilica di Santa Maria Assunta);
  • Museo etnico, agricolo, pastorale e artigianale, presso Castello dei Conti di Modica.
  • Teatro Cielo D’Alcamo o Teatro Ferrigno: fu costruito nel 1667 su iniziativa di Mariano Ballo;

Museo etno-antropologico dedicato alla civiltà locale.

Nella cittadina sono dislocati tre piccoli musei: il Museo civico-archeologico di Segesta, la Casa-Museo Garibaldina e il Museo etno-antropologico. Segnaliamo infine il Teatro comunale Felice Cavallotti che si trova di fronte all’ex convento di San Francesco e fu fondato nel 1881 su iniziativa dell’illustre cav. Nicolò Rindello, patriota e pittore.

Il Museo della Civiltà Contadina si trova all’interno del Baglio Florio, un antico casale abitato alla fine del 1800 da contadini che lavoravano nel feudo circostante. Dal mestiere del pescatore a quello del falegname, dal fabbro al cordaio, la collezione raccoglie tutti gli oggetti tradizionali di lavori e mestieri anche scomparsi.

All’interno del Castello arabo-normanno è oggi ospitato un polo museale che si snoda in un percorso denominato “La Memoria del Mediterraneo” e che comprende quattro sezioni: il Museo dell’Acqua e dei Mulini, il Museo delle Attività Produttive, il Museo Archeologico e il Museo delle Attività Marinare. Inoltre il Castello ospita il Museo etno-antropologico Annalisa Buccellato che ripercorre i diversi aspetti della civiltà contadina attraverso oggetti di uso quotidiano legati alle coltivazioni agricole e ai mestieri artigiani. Ancora da segnalare il Museo del Mare e il Museo Naturistico all’interno del territorio della Riserva dello Zingaro.

Nel Museo civico si trova il cosiddetto Efebo di Selinunte, una statuetta di bronzo alta 85 cm e datata ai primi decenni del V secolo a.C. L’opera è uno degli esempi più importanti dell’arte statuaria bronzea della Sicilia greca e per questo è divenuta simbolo della città. Ancora da segnalare l’ottocentesco Teatro Selinus (1870) che, fatto costruire dalla famiglia Saporito, tutt’oggi conserva l’originale sipario.

Museo del Marmo sito in piazza Europa e il Museo Arte e Fede che custodisce suppellettile liturgica, argenterie e opere legate al culto della Madonna di Custonaci.

I resti del passato sono conservati nel Museo Cordici con collezioni di monete, diversi reperti preistorici, punici e greci, nonché una testa di Afrodite (V secolo a.C.).

Una visita all’ex Stabilimento Florio oggi trasformato in un vero e proprio Museo permette agli utenti di vivere un viaggio nel florido passato della tonnara e di quello che essa rappresentò per lo sviluppo dell’isola di Favignana. Lo stabilimento infatti non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature della mattanza ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani e per questo può essere considerato un’importante testimonianza di archeologia industriale.

Gibellina ospita il Museo civico d’Arte contemporanea, il Museo etno-antropologico e il Museo delle Trame Mediterranee.

A Marsala sono stati di recente restaurati il complesso di San Pietro, sede del Museo civico e il convento del Carmine che ospita la Pinacoteca comunale. Presenti anche il Museo Archeologico Regionale di Baglio Anselmi; il Museo degli Arazzi Fiamminghi; il Museo dell’agricoltura Baglio Biesina, all’interno del Baglio Biesina. Concludiamo la nostra rassegna con il Teatro intitolato al compositore Eliodoro Sollima e che, agibile dal 1994, è in grado di ospitare trecento posti tra platea, palchi e loggione e il Museo risorgimentale garibaldino Giacomo Giustolisi, ospitato nel complesso monumentale di San Pietro.

  • Mirabilia Urbis, un allestimento ospitato nella Chiesa di San Bartolomeo, ospita reperti provenienti in particolare dal sito archeologico di Roccazzo;
  • Il Museo diocesano, inaugurato nel 1993, raccoglie il ricco patrimonio di argenti della cattedrale,
  • Il Museo ornitologico, inaugurato nel 1984 ospita 366 uccelli naturalizzati;
  • Il Museo del Satiro danzante è ospitato nella Chiesa di Sant’Egidio, costruita nel 1424.

Tra le ricchezze culturali della città tre musei: il Museo della Civiltà Contadina, il Museo preistorico e quello più rinomato e visitato, il Museo della Civiltà del Sale, inaugurato nel 1986 e che ha sede a Nubia.

Inaugurato nel 2010 il Museo Vulcanologico di Pantelleria, conosciuto anche come Museo Vulcanologico di Kagiar in riferimento alla zona in cui sorge, a Punta Spadillo, nella zona nord orientale dell’Isola. Il Museo è costituito da tre sale nelle quali sono esposti circa 50 campioni di rocce rappresentative della varietà eruttiva e petrografica dell’isola.

Nel dicembre del 2007 nelle sale del Castello Grifeo, oggi di proprietà della Soprintendenza ai Beni culturali della Regione Siciliana, è stato inaugurato il Museo Regionale di Preistoria del Belice che espone una parte dell’immenso patrimonio archeologico ritrovato nel territorio comunale oltre a un ricco patrimonio di opere e documenti del periodo Grifeo.

Da segnalare il Teatro comunale e il Museo etno-antropologico che rappresenta la memoria storica della popolazione e ne documenta la vocazione prettamente agricola.

Presso il Collegio dei gesuiti, risalente al XVII secolo, è sito il Museo Civico d’Arte Sacra, mentre il Museo di Cimeli del Risorgimento è allestito in alcune sale del Castello. Da segnalare anche il Museo del pane rituale, unico in Sicilia, che ospita più di 1.000 pani rituali della tradizione salemitana e altri provenienti da altri paesi dell’isola.

Il paese ospita il Museo del Santuario che espone diversi resti dei relitti arabi e normanni. Tutti i fondali vicini al borgo, infatti, abbondano di anfore ed ancore in piombo risalenti a diverse epoche (dal IV secolo a.C. al V secolo d.C.).

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