Identità Tremestieri Etneo

Amministrazione

SINDACO

Dott. Santi Rando

In carica dal: 17/06/2015

Deleghe:

Polizia Locale – Servizi Cimiteriali – Decentramento – Canalicchio, Personale e Affari Generali – Urbanistica – Politiche Scolastiche – Edilizia Scolastica – Cultura – Politiche Universitarie – Comunicazione Istituzionale nonchè ogni altra attività e funzione non espressamente delegata

Sito istituzionale

www.comune.tremestieri.ct.it

Sebastiano Caruso

Deleghe:

Ecologia e Ambiente – Gestione Rifiuti – Arredo e Decoro Urbano – Protezione Civile – Territorio – Attività Produttive, Commercio, Suap (Sportello) – Politiche per lo Sviluppo Economico e per la Tutela del Consumatore – Artigianato Locale – Politiche per il Centro Storico

Michelangelo Costantino

Deleghe:

Politiche Sociali e della Famiglia – Servizi Demografici ed Elettorali – Statistica – Attività Cerimoniali e Festività Religiose – Centri di Aggregazione Sociale, Politiche Giovanili,  Servizio Civile e Associazionismo Locale – Sport, Turismo e Spettacolo – Sistemi Informatici e Tecnologici – Rapporti con il Consiglio Comunale

Fabrizio Furnari

Deleghe:

Bilancio e Finanza Locale – Programmazione Finanziaria – Tributi – Servizio Pubblicità e Pubbliche Affissioni – Contratti – Contenzioso – Legalità e Trasparenza – Randagismo – Sanità – Programmazione Comunitaria – Espropriazioni

Marcello Testa

Deleghe:

Lavori Pubblici – Patrimonio – Manutenzione Strade – Manutenzione Immobili Comunali – Verde Pubblico e Parchi Comunali – Rapporti con le Società Partecipate – Politiche del Lavoro e Rapporti Sindacali – Autoparco – Edilizia Convenzionata/Residenziale e Popolare

Tremestieri Etneo, attraverso l’antica via Etnea

in aggiornamento

Il toponimo ha un’origine molto antica che deriva dal latino Tria Monasteria (Tre Monasteri). In realtà molti studiosi ritengono credibile invece un’altra tesi secondo la quale il toponimo potrebbe derivare anche dalla forma dialettale trimmusteri (tre palmenti), per la notevole quantità di vigneti presenti nella zona. Solo successivamente sarebbe stato aggiunto l’aggettivo Etneo, al fine di distinguere la città dall’omonimo centro della provincia di Messina. Come per altri comuni nati alle pendici dell’Etna, anche Tremestieri Etneo ha goduto di un clima e di una fertilità dei suoli che ne hanno garantito risorse in abbondanza che hanno favorito l’insediamento umano. I reperti archeologici e le vicende storiche, tramandate da generazioni, disegnano il profilo di un centro abitato dove varie popolazioni si sono alternate, determinando un complesso stratificarsi di culture e civiltà. Purtroppo varie catastrofi hanno impedito che giungessero intatti fino a noi i segni di questi insediamenti, ma sappiamo che il territorio è stato invaso e ricoperto più volte da colate laviche di cui la più antica risale al 122 a.C.; ve ne furono altre, però, nel 1381 e nel 1408, di cui i cronisti dell’epoca ci hanno lasciato testimonianza. Terribili furono anche i terremoti che devastarono il centro abitato, nel 1169 e nel 1693; tuttavia il vasellame, le lucerne, le monete ed i vari monili in pietra e metallo che negli anni sono stati strappati all’oblio del tempo, hanno consentito agli archeologi di accertare che già in età ellenistica la zona fosse popolata. In seguito, con la dominazione romana e poi bizantina il centro continuò a vivere e svilupparsi. Bisogna però attendere almeno la fine del XII secolo, ed esattamente il 1198, per trovare nei documenti ufficiali la menzione dell’esistenza di Tria Monasteria: si tratta di alcune scritture pubbliche risalenti al periodo della dominazione normanna, oggi custodite nella biblioteca dei benedettini di Catania. È con la bolla papale emanata nel 1446 da papa Eugenio IV che il centro conferma il livello di sviluppo raggiunto, tanto da essere elevato alla dignità parrocchiale. In questo periodo Tremestieri non è altro che un casale dedito prevalentemente all’attività agricola e legato alla città di Catania. Nel 1641 il casale viene venduto dalla stessa Catania al ricco commerciante Andrea Massa, che ottiene anche il titolo di duca di Tremestieri. Dopo diverse vicissitudini il borgo passò sotto l’egida della famiglia Rizzari, che sarà feudataria del centro fino al 1817; è in quest’anno che per effetto della riforma amministrativa borbonica sarà abolito il sistema feudale e dichiarata, così, l’autonomia del centro. Si apre allora una fase delicata per il comune, soprattutto sotto l’aspetto finanziario, con l’avvio di una politica di lavori pubblici volti a migliorare i collegamenti con i paesi confinanti. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1874 la cittadina assume il toponimo di Tremestieri Etneo con cui è nota ancora oggi. Per assistere al decollo economico ed urbanistico della città si dovrà però attendere il secondo dopoguerra ed in particolare gli anni Sessanta, quando sotto l’influenza della vicina Catania conobbe un eccezionale sviluppo edilizio. Espansione molto spesso abusiva ed incontrollata cui si è accompagnata anche la crisi del settore agricolo, da sempre fulcro del sistema economico locale. In difficoltà entreranno soprattutto le produzioni dei vigneti, delle immense distese di uliveti e dei ricchi agrumeti.

La città offre anche splendidi monumenti, pregevoli esempi di architettura sacra ispirati allo stile barocco. A Santa Maria della Pace, patrona della città, è dedicata la chiesa madre riedificata dopo il terremoto del 1693. Si trova su una piccola collina dove prima sorgeva un tempio di epoca normanna; il portale è in pietra lavica, sormontato da una finestra tonda e da una colomba che simboleggia appunto la pace. Su un lato dell’edificio si trova il campanile, al cui interno è conservata una campana del 1196; l’interno della chiesa si presenta a tre navate, dove sono conservate le statue lignee della Madonna della Pace e di Santa Barbara, risalenti al primo Seicento. Altra chiesa di indiscusso fascino è Santa Maria delle Grazie, nota soprattutto per la varietà di colori, dall’azzurro del campanile al rosa della parete. In passato era stata dedicata a San Rocco; come molti altri edifici di Tremestieri Etneo, è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693. All’interno è possibile ammirare un’acquasantiera ed un fonte battesimale in porfido di fine Seicento, oltre ad un crocefisso che grazie ad i suoi arti snodabili permette, durante la Processione del Venerdì Santo, di simulare i vari momenti della Passione e della Morte di Gesù Cristo.

Il settore agricolo rimane ancora il comparto tra i più produttivi e significativi, a cui nel tempo si è però affiancata anche un’attiva imprenditoria edile e di estrazione. La produzione tipica locale consiste principalmente nei prodotti dell’agricoltura quali agrumi, olive e uva da mosto. Buone sono anche le risorse provenienti dall’artigianato, tra cui spicca soprattutto la lavorazione dei ricami a tombolo, un’antica arte di lavorazione dei merletti che rappresenta una notevole attrazione per i turisti.

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Sacro e Profano – Al culto della Madonna della Pace è legata la festa più importante e più solenne, che si svolge ogni anno la prima domenica dopo Pasqua. Il Premio Nazionale di Poesia Natale, promosso ed organizzato dalla chiesa di Santa Maria della Pace, nasce nel Natale del 1989. È una rassegna letteraria che consiste in una gara di poesie ispirate allo spirito del Natale. Il premio, nato all’inizio come iniziativa della locale parrocchia, ormai ha acquisito prestigio tanto sulle riviste che all’interno dei circuiti letterari nazionali, a tal punto che i partecipanti giungono da ogni parte d’Italia.

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Come arrivare

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