Identità Trecastagni
Amministrazione
SINDACO
Pippo Messina
in carica dal 05/10/2020
Sito istituzionale
www.comune.trecastagni.ct.it
Trecastagni, un panorama invidiabile
Dalla Chiesa madre, dedicata a San Nicola di Bari e costruita intorno al 1400, si gode di un panorama che spazia dall’Etna ad Augusta, da Taormina alla Calabria. Ampiamente rimaneggiata dopo il 1693, gran parte della sua struttura è realizzata in pietra lavica; al suo interno si trovano altari in marmo intarsiato, un monumentale organo di metà Ottocento ed i resti di un affresco attribuito a Paolo Vasta.
Nel territorio a nord di Trecastagni si trovano il monte Ilice ed il monte Gorna. Dalle loro cime è possibile godere del panorama e scendere all’interno degli antichi crateri. All’esterno del monte Ilice si colloca un’antica masseria che fece da ambientazione per il romanzo di Giovanni Verga, Storia di una capinera. All’altezza di monte Gorna, si trova l’Eremo Sant’Emilia, un piccolo torrione con merlatura in pietra lavica. Poco più avanti si incontra la Cappella dedicata ai tre fratelli martiri, di proprietà del Santuario. I boschi circostanti sono ricchi di castagni, querce e lecci. Nel quartiere del Frastucheto, tra il Corso Europa e la circonvallazione, si trova il boschetto Di Bella: la più grande, area verde all’interno del centro abitato.
Le prime fonti storiche che si riferiscono all’abitato risalgono al XIV secolo: tra queste spicca, anche per il valore simbolico, la data incisa sulla campana della chiesa della Misericordia, l’anno 1302. Fino alla metà del XVII secolo Trecastagni prosperò grazie alla sua favorevole posizione: esso si trovava infatti lungo la Via Magna, che collegava la costa con l’entroterra. Nel 1640 divenne possedimento del messinese Domenico di Giovanni. A causa del disastroso terremoto del 1693 il numero degli abitanti diminuì drasticamente: la cittadina perse in quell’occasione più di mille abitanti; successivamente divenne proprietà degli Alliata, a cui rimase fino all’abolizione del feudalesimo.
Come molti comuni della Sicilia orientale, anche Trecastagni conserva poche rimanenze architettoniche precedenti al terremoto del 1693; tra queste si distingue il Palazzo dei Principi di Giovanni, costruito intorno alla metà del XVII secolo, che nel corso del tempo è stato carcere, caserma e persino stalla. Notevole anche il Mulino a Vento, un’antica torre di avvistamento saracena riadattata dai Normanni a mulino, dove è ancora possibile ammirare le macine in pietra. Successive al terremoto od ampiamente rimaneggiate, invece, sono gran parte delle chiese. Tra queste si distingue quella di Santa Maria della Misericordia, originariamente edificata tra il XIV ed il XV secolo ma restaurata nel Settecento, che vanta una pregevole facciata dove all’intonaco a malta si alterna la pietra lavica intagliata e scolpita. Di particolare rilievo anche il convento dei padri minori riformati, dove si possono ammirare un chiostro a struttura quadrangolare con pilastri in pietra ed una grande cisterna al centro della corte. Da citare anche la chiesa dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino (oggi santuario) risalente al 1662, soprattutto perché custodisce un’abbondante collezione di ex voto, fonte ricchissima per lo studio del costume e della religiosità popolare.
La struttura economica del paese si basa ancora su attività di tipo tradizionale, in primis l’artigianato: celebre, infatti, è la lavorazione del legno di castagno e della pietra lavica, eseguita tanto nelle botteghe quanto nelle piccole aziende. Fiorente, inoltre, la produzione vinicola.
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Teatro – A Trecastagni è presente la compagnia Principi di Giovanni, che da 20 anni offre spettacoli sia in paese che in altri comuni siciliani.
Sacro e Profano – La manifestazione religiosa più importante è la festa in onore dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino, che si protrae per tutto il mese di maggio. L’inizio dei festeggiamenti è dato dai ventuno colpi di cannone sparati dal Mulino a Vento, ma altrettanto caratteristica è l’esibizione lungo le vie del paese di complessi bandistici e canori provenienti da diversi comuni etnei. La festa, poi, è animata dalla tradizionale sfilata dei carri siciliani, addobbati con teli e pon pon colorati. Il periodo estivo, poi, è ravvivato dal Festival Internazionale della Musica, che si è imposto come appuntamento di grande prestigio. Tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre è il turno della Sagra della Castagna, ingrediente di tanti piatti tipici del posto. Il 6 dicembre, i trecastagnesi festeggiano il loro patrono, San Nicola.
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Sebastiano Pappalardo, imprenditore italiano, fondatore e patron della SP Energia Siciliana, tra le maggiori aziende a livello nazionale nel settore della distribuzione di carburante.
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