Identità San Cono
Amministrazione
SINDACO
Salvatore Barbera
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Personale
Sito istituzionale
www.comune.sancono.ct.it
Maria Sottile
Deleghe:
Vice Sindaco – Servizi Sociali
Patrizia Locanda
Deleghe:
Pubblica Istruzione – Bilancio
Giuseppe Militello
Deleghe:
Sport, Spettacolo e Turismo
Vincenzo Alessandro
Deleghe:
Lavori pubblici- Ambiente e Territorio
San Cono, il paese dei Fichi d’India
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L’etimologia del nome è quanto mai incerta ed esistono varie interpretazioni: una leggenda locale infatti riferisce di un miracolo di cui fu protagonista San Cono, mentre un’altra tesi vuole che il paese fosse chiamato così perché all’inizio della sua storia era stato un possedimento della famiglia Santapau, consanguinea del Santo. Tracce dei primi insediamenti umani risalgono al periodo neolitico, come attestano i molti ritrovamenti archeologici, ma della storia antica e prefeudale di San Cono si conosce molto poco; quel che è certo è che il feudo di Dainamare e Santo Cono, dopo esser stato proprietà di molte nobili famiglie siciliane, alla fine del 1700 giunse nelle mani di Don Ottavio Trigona di Piazza Armerina. Il nuovo signore ottenne dal viceré Domenico Caracciolo, il 12 febbraio del 1785, la licentia populandi, ovvero il permesso di ripopolare il luogo, a quel tempo scarsamente abitato. Dal 1842 al 1860, anno dell’abolizione dei diritti feudali, il borgo fu accorpato a San Michele di Ganzaria per la tutela amministrativa.
Il patrono del paese è San Cono; episodi della Sua vita sono raffigurati all’interno della chiesa del Crocifisso, mentre la chiesa dello Spirito Santo conserva una statua che lo raffigura. Altri edifici di valore sono la chiesa madre, costruita nel XIX secolo, ed il Palazzo Trigona, residenza dei signori locali.
L’economia sanconese si basa su una fiorente agricoltura: si producono cereali, uva da vino, agrumi, mandorle e, soprattutto, fichi d’India, ai quali è dedicata anche una sagra. Presenti anche allevamenti di ovini e bovini.
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Tipiche di San Cono le carrivalate, una forma di teatro itinerante interpretato da attori a cavallo che recitano allegorie sui mestieri, i costumi, le usanze del mondo contadino, attraversando i rioni del paese. I poeti locali scrivono i testi in rima baciata in dialetto sanconese. Famose le carrivalate: “La Scala della Vita”, “I mesi dell’anno”, “U Carrivali sicilianu”, “La rosa dei venti” del poeta Angelo La Loggia.
Sacro e Profano – San Cono si festeggia alla metà di maggio. Dal 1984 in ottobre si tiene la Sagra del Fico d’India, dove è possibile degustare alcune specialità fatte con questo frutto: mustazzola di ficurignia, mustata di ficurignia e gelo di ficurignia.
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Come arrivare
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