Identità Racalmuto

Amministrazione

SINDACO

Vincenzo Maniglia

In carica dal: 29/04/2019

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.racalmuto.ag.it

Dott. Giovanni Mattina

Deleghe:

 Vice sindaco – Bilancio, Tributi, Personale e Servizi Sociali

Dott.ssa Maria Cristina Iacono

Deleghe:

 Politiche sociali, Rapporti con il Consiglio Comunale, Rapporti con i quartieri, Sport e Spettacolo

Enzo Sardo

Deleghe:

 Turismo, Cultura, Beni culturali, Pubblica istruzione, Progetti e gemellaggi con i vari enti degli Stati Esteri e Unione Europea

Dott. Lauricella Antonino

Deleghe:

Lavori Pubblici, Urbanistica, Igiene e Annona, Agricoltura, Sviluppo Economico, Manutenzione e Viabilità, Attività produttive

Racalmuto, Arte, letteratura e tradizioni

Il Castelluccio di Racalmuto, conosciuto anche come Castello di Gibellini, risale al tempo dei normanni. Successivamente Federico d’Aragona lo donò a Federico II Chiaramonte. Il Castello sorge a circa 7 km dal centro abitato e si sviluppa su una struttura poligonale dalla massa compatta e con mura dallo spessore di circa due metri chiuse da due alte e colossali torri e corredate di due file di dodici finestre. La torre di sinistra si conserva nella sua forma originale mentre quella di destra è stata rifatta a belvedere. All’inizio del novecento il Castello è stato dichiarato “monumento nazionale”.

Il toponimo deriva dall’arabo Raha al-Mut (Casale della morte), scelto probabilmente per indicare la presenza nel suo territorio di numerosi sepolcreti. Tracce dei primi insediamenti umani risalgono al periodo preistorico, come attestano i ritrovamenti archeologici effettuati nelle grotte di contrada Sacchitello. Il centro storico si sviluppò intorno al castello, dichiarato monumento nazionale all’inizio del XX secolo. Vi risedette Federico Chiaramonte, a cui successe la famiglia Del Carretto che mantenne il dominio del paese sino al XVIII secolo. L’impianto urbanistico si trasformò parzialmente con l’insediamento dei conventi di carmelitani, francescani, agostiniani e minori osservanti tra la seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII.

Il patrimonio monumentale di Racalmuto è legato soprattutto al Palazzo del Municipio (ex monastero di Santa Chiara) ed al Teatro Comunale Regina Margherita, del XIX secolo. Pregevoli esempi di architettura sacra sono invece la chiesa madre (XVII secolo) dedicata all’Annunziata, con dipinti di Pietro d’Asaro, detto Monocolo; la chiesa di San Giuseppe (XVII secolo) e la chiesetta intitolata a Santa Lucia, dove si conserva una preziosa statua in marmo di scuola gaginesca (1503) che raffigura la Vergine.

L’economia locale ha risentito fortemente della chiusura delle miniere di zolfo, un fenomeno che ha contribuito alla forte emigrazione iniziata nel secondo dopoguerra. Attualmente, i settori maggiormente trainanti sono rappresentati dalle produzioni di uva da tavola Italia, di cereali e mandorle e dalle attività estrattive nelle miniere di salgemma.

in aggiornamento

Musei − Da segnalare nel territorio del comune il “Museo muRa” dedicato all’Arte contemporanea e ospitato nei locali del Castelluccio e il Teatro comunale Regina Margherita del XIX secolo.

Biblioteche – Biblioteca comunale in via Messana e Biblioteca della Fondazione Leonardo Sciascia in v.le della Vittoria n. 3.

Sacro e Profano – Gli abitanti di Racalmuto si ritrovano per le vie del centro in occasione della tradizionale Festa della Madonna del Monte, di antica origine, che senza dubbio è la più importante e che richiama, nella seconda settimana di luglio, numerosi fedeli anche dai centri limitrofi. La leggenda narra che nel 1503 il principe Gioieni di Castronuovo, trasportando con un carro una statua di Maria Vergine, fu costretto a fermarsi nel luogo dove sorge il santuario, un evento interpretato con la volontà della Vergine di risiedere a Racalmuto. L’apice dei festeggiamenti viene raggiunto la domenica, quando diversi cavalieri irrompono nel santuario risalendo al galoppo la scalinata che conduce al suo ingresso. A settembre si svolgono invece i festeggiamenti in onore della patrona, Santa Rosalia.

Nel panorama gastronomico di Racalmuto primeggiano le polpette di melanzane, arricchite da una saporita miscela di ingredienti (uova, caciocavallo, pangrattato e basilico).

Leonardo Sciascia (1921-1989) è stato indubbiamente il più famoso cittadino di Racalmuto nonché uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana moderna. Collocandosi nel solco della letteratura civile, Sciascia si è decisamente orientato verso l’impegno e la denuncia. Nella sua vita fu saggista, romanziere, commediografo, insegnante e persino politico. Le sue opere più importanti sono Il giorno della civetta, A ciascuno il suo, Il contesto, Todo modo e Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia.

Come arrivare

in aggiornamento

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