Identità Portopalo di Capo Passero
Amministrazione
SINDACO
Gaetano Maria Montoneri
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.portopalo.sr.it
Mary Lupo
Deleghe:
Vicesindaco – Servizi Sociali – Politiche Giovanili – Pubblica Istruzione – Personale – Cultura
Salvatore Nieli
Deleghe:
Agricoltura – Turismo – Urbanistica – Sport – Spettacolo
Giuseppe Giardina
Deleghe:
Lavori Pubblici – Viabilità – Ecologia – Protezione Civile
Rossella Micieli
Deleghe:
Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Personale e Cultura
Portopalo di Capo Passero, la Battaglia, la tonnara ed il Palio del Mare
La tonnara di Portopalo, è uno stabilimento oramai diruto con un grande passato produttivo. Il complesso si trova proprio di fronte all’isola di Capo Passero, accanto al Castello Tafuri. Degno della miglior archeologia industriale, comprende lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la fornace, i magazzini delle botti ed una chiesa del XVII secolo, oltre ad una grande quantità di ancore, oramai abbandonate, che erano usate per fissare le reti per la pesca al tonno.
Isola di Capo Passero, è considerata una perla naturalistica, inserita tra i luoghi d’interesse botanico della Sicilia, dalla Società Botanica Italiana. Si trova in un punto di confluenza tra i mari Jonio e Canale di Sicilia è dotata di una spiaggia incantevole e di una vegetazione unica, tipica dei litorali sabbiosi. Ospita la fortezza costruita nel 1607, a protezione della zona, dalle scorribande corsare, all’epoca molto frequenti. Nel 1959, sull’isola, fu edificata un’imponente statua di Maria SS Scala del Paradiso, alta 5 metri, opera dell’artista fiorentino Mario Ferretti.
Isola delle Correnti, è una piccola isola vicina a Portopalo, misura circa 10 km², in gran parte rocciosa e disabitata. Vi si trovano alcune casette abbandonate e la struttura dove alloggiava il guardiano del faro; scarsa la vegetazione, per lo più rappresentata da arbusti tipici della macchia mediterranea. Paradiso per chi pratica il surf, grazie alla sua posizione geografica a confluenza di più correnti, è costantemente battuta dalle onde. Dal 1987 è inserita tra i parchi naturali d’interesse nazionale.
Toponomastica – Il villaggio è stato denominato in vari modi: inizialmente Capo Pachino, in seguito Terra Nobile quindi Portopalo. La fondazione di un primo insediamento di rilievo è riconducibile a don Gaetano Deodato Moncada, che se ne interessò fin dal 1778 e che, nel 1792, fece edificare a sue spese un centinaio di case intorno alla tonnara, attribuendogli il nome di Terra Nobile. Solo nel XX secolo il territorio assunse il nome di Portopalo, in occasione dello sbarco alleato del 1943. In seguito all’elevazione a comune autonomo, nel 1975, prese il nome completo di Portopalo di Capopassero, dall’isola poco distante.
Origini – Il primo insediamento documentato archeologicamente risale al 395 a.C., anno in cui nel territorio giunse un gruppo di Fenici scampati alla distruzione della città di Mozia da parte di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa.Il terribile terremoto che colpì la Sicilia nel 1693, provocò il distaccamento dell’isola di Capo Passero dalla terra ferma alla quale era originariamente attaccata mediante un prolungamento costituito da scogliere e rocce frastagliate. Nell’era moderna, si ricorda la Battaglia di Capo Passero, che si svolse nel 1718 tra inglesi e spagnoli; questi ultimi, sconfitti, dovettero rinunciare alla riconquista della Sicilia e del Sud Italia. La storia del paese vero e proprio cominciò invece nel 1778, quando il barone Gaetano Deodato Moncada fece costruire un nucleo abitativo nei pressi della tonnara.
Portopalo di Capo Passero contemporanea – Nel XX secolo, al borgo fu assegnato il nome di Portopalo; frazione di Pachino, divenne comune autonomo solo nel 1975. Il 25 e il 26 dicembre 1996 ebbe luogo un tragico evento che scosse le coscienze e diede la misura di quanto sarebbe purtroppo diventato cronaca in futuro. Il naufragio di una nave carica di cittadini africani, che tentavano di sbarcare clandestinamente in Italia, si concluse con la morte di 283 persone. Di recente un film di Beppe Fiorello, I fantasmi di Portopalo, racconta proprio questa storia.
Centro storico – Si sviluppa essenzialmente lungo la via Vittorio Emanuele, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Gaetano.
Architettura Religiosa
- Chiesa di San Gaetano, la costruzione fu iniziata nel 1927 in pieno centro cittadino, su via Vittorio Emanuele. Il prospetto principale, costituito da un corpo a sviluppo simmetrico, presenta un grande portale sormontato da un finestrone centrale di forma circolare con due colonne laterali che sorreggono un arco; all’interno è a unica navata con un soffitto in legno.
Architettura Civile
- Forte di Capo Passero, costruito nel 1607, su un progetto dell’architetto Giovanni Antonio Del Nobile risalente al 1583, si erge maestoso sul punto più alto dell’Isola di Capo Passero. Fu dotato di pezzi d’artiglieria e presidiato da una guarnigione militare. Servì come argine difensivo alle scorrerie dei pirati berberi che infestavano la zona. Si presenta come una struttura massiccia, priva di aperture, a perimetro quadrato, con lati di 35 metri e un’altezza di 4. All’interno del cortile centrale è presente una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, una piccola cappella laterale per le funzioni religiose, sedici stanze al primo piano e sedici al piano superiore, dove erano alloggiati il comandante e gli ufficiali. L’ampia terrazza era destinata ai pezzi d’artiglieria. Sull’isola, a breve distanza dal forte, è presente anche un faro costruito nel 1871 e un’imponente statua della Madonna, Maria SS Scala del Paradiso.
- Castello Tafuri, costruzione in stile Liberty del 1935, si erge maestoso sulla scogliera, nei pressi della tonnara. Fu il marchese Bruno di Belmonte a volerlo fortemente e l’architetto Saverio Crotti a progettarlo. Alla fine degli anni ’50 fu acquistato dalla famiglia Tafuri. Ad oggi versa in stato di abbandono.
- Stazione Meteorologica di Cozzo Spadaro, attiva dal 1919 come stazione pluviometrica e dal 1929 come stazione termometrica, si trova nei pressi di Portopalo di Capo Passero, a 51 metri sul livello del mare, presso il faro della Marina Militare.
Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
Chiesa della Madonna Greca, Eleusa, Madre della misericordia.
Siti Archeologici
- Sito archeologico di Scalo Mandrie: vi è stata rinvenuta una necropoli e un piccolo insediamento abitativo tardo antico.
- La Tonnara di Capopassero è da considerarsi uno splendido esempio di archeologia industriale.
Perno dell’economia locale è la pesca che può contare su una flotta di oltre cento pescherecci di diverso tonnellaggio. Altra risorsa di fondamentale importanza è rappresentata dall’agricoltura, con le coltivazioni di pomodori, meloni ed ortaggi. Negli ultimi decenni si è registrata una notevole crescita dei flussi turistici e del relativo indotto commerciale, attratti dal patrimonio naturalistico offerto dall’Isola delle Correnti e dall’Isola di Capo Passero.
Evoluzione demografica – Nei censimenti effettuati nei primi anni dall’annessione al Regno d’Italia, Portopalo di Capo Passero era solo un minuscolo borgo di pescatori che contava appena poche centinaia di abitanti, 412 nel 1861 e poco più nei decenni successivi. Nel corso dei primi decenni del XX secolo si assiste ad una crescita più sostenuta, così nel 1911 si contano già 1.093 abitanti. Nel 1951 i residenti sono già 2.149. Si va formando la comunità che presto (nel 1975) diverrà un comune autonomo e che nel 1981 conterà 3.083 abitanti. Ad oggi questo numero è cresciuto ancora e, nell’ultima rilevazione, a Portopalo di Capo Passero risultano 3.900 residenti.
Etnie e minoranze – La popolazione straniera di Portopalo è alquanto esigua, appena 103 unità perlopiù di nazionalità romena e tunisina.
Cinema- Portopalo è stato location di numerosi film ideati da importanti registi, si ricordano “L’Uomo delle stelle”, “Sud”, la rivisitazione della famosa opera “I Malavoglia” e anche alcuni episodi del famoso “Commissario Montalbano”, tratto dall’opera dello scrittore siciliano Camilleri.
Sacro e Profano – Festa di San Gaetano, si tratta della festa patronale, pertanto, la più importante per la cittadina tra le feste religiose. Le celebrazioni si svolgono ogni anno il 7 agosto con la rituale processione della statua per le vie del paese. La giornata si svolge in un clima festoso, tra bancarelle e spettacoli e si conclude con la processione e il rientro della statua in chiesa. Durante la festa si organizza la sagra del pesce fresco. L’evento peculiare si svolge però nei giorni seguenti, quando ha luogo la grande regata conosciuta tradizionalmente come Cursa re varchi, oggi come Palio del Mare, tra barche a remi composte da equipaggi di quattro elementi. Festa di Sant’Antonio Abate, si celebra annualmente il 17 gennaio, con la tradizionale processione del Santo per le strade del paese. Due pietanze tipiche della festa, preparate il giorno prima, sono: le cuccie, piatto tradizionale a metà tra un dolce ed una minestra; i panuzzi di Sant’Antonio, rotondi e fragranti, con un segno della croce sul dorso. Festa di San Giuseppe, è tradizionalmente molto sentita e si celebra, ogni anno, il 19 marzo. In quest’occasione ha luogo la cosiddettavampanigghia, conosciuta altrove come fuochi di San Giuseppe, si tratta di un grande falò nel centro cittadino, in onore del Santo, alimentato con legname secco. Alle celebrazioni della Santa Pasqua sono legate numerose tradizioni locali come U Lamientu, che si svolge il giovedì Santo, si tratta di un canto, in dialetto siciliano, che racconta la passione di Gesù Cristo; A Paci, è l’incontro tra le statue del Cristo Risorto e della Madonna, ha luogo la mattina di Pasqua. Sin dal 1980, è un momento molto toccante per i fedeli, una rappresentazione dell’amore universale che si esplica nell’immagine dell’abbraccio tra la madre e il figlio. Nel giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre, ha luogo la tradizionale Vinnita de Cudduri, un’asta popolare dove sono messi in vendita i doni che i fedeli hanno fatto alla Madonna, il ricavato è devoluto in beneficenza.
Diverse le specialità locali: A Cuddura, dolce alle mandorle e sesamo, molto duro, con zucchero, e confetti; Le Crispelle, frittelle zuccherate di farina impastata con acqua e uva passa; A Cuccìa, pietanza dolce che diventa una vera e propria minestra; Cous cous di pesce, primo piatto realizzato con cozze, vongole, polpo, seppia, gamberetti, pomodori e piselli, servito preferibilmente freddo; Dentice in acqua pazza, il dentice viene lavato, pulito e squamato, successivamente, ad esso andranno uniti, in una pesciera, vino, olio, aglio, pomodori, peperoncino e prezzemolo. Il composto andrà salato e cotto in acqua per circa mezz’ora, trascorsa la quale, il dentice andrà scolato, impanato con le verdure e servito insieme al brodo di cottura.
Come arrivare
Portopalo dista 116,8 km da Catania. È raggiungibile tramite la E45, uscita per l’autostrada Siracusa – Gela. Vi sono collegamenti quotidiani in autobus a partire dalla Stazione Ferroviaria Centrale di Catania e dall’aeroporto di Fontanarossa. Non è attiva una linea ferroviaria diretta per Portopalo. L’aeroporto più vicino alla cittadina è quello di Fontanarossa (Catania).
Mobilità urbana – E’ possibile visitare Portopalo a piedi, date le modeste dimensioni dell’abitato. Si può anche optare per una passeggiata in bicicletta per godere dello splendido paesaggio marittimo. In loco, è possibile usufruire anche di un servizio di escursioni in barca.