Identità Piedimonte Etneo
Amministrazione
SINDACO
Avv. Ignazio Puglisi
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Contenzioso – Turismo e Spettacolo – Cultura – Polizia Municipale – Lavori Pubblici e Urbanistica – Randagismo
Sito istituzionale
www.comune.piedimonte-etneo.ct.it
Giuseppe Pagano
Deleghe:
Vice Sindaco -Bilancio – Personale – Affari – Generali – Energia – Igiene e Sanità – Ecologia
Isabella Pollicina
Deleghe:
Servizi Sociali – Pari Opportunità – Politiche Giovanili – Sport – Innovazione Tecnologica
Mario Sciacca
Deleghe:
Acquedotto – Patrimonio – Manutenzione – Arredo Urbano – Verde pubblico – Autoparco – Cimitero – Commercio e Artigianato – Pubblica Istruzione
Piedimonte Etneo, il “belvedere”
La superficie del territorio di Piedimonte Etneo ricade all’interno del Parco dell’Etna per 794 ettari, raggiunge quasi 2800 metri di altitudine con Pizzi Deneri nella parte sommatale dell’Etna, dove è stato realizzato l’osservatorio vulcanologico. Il paesaggio è caratterizzato da terreni vulcanici e sedimentari, ricco di sorgenti che alimentano i numerosi pozzi di acqua e il fiume Fiumefreddo. In collina dominano le colate laviche, nell’area che va dai 300 ai 1000 metri di altitudine viene coltivata e sono rare le formazioni vegetali spontanee. La zona più a valle di Piano Boria è caratterizzata dalla presenza del Terribinto (denominato scornabeccu), una pianta sempreverde. Inoltre sono presenti la ferula, il rovo, la felce aquilina, il ricino e alberi di castagno e roverella. In contrada Rocca Campana, a circa 900 metri di altitudine, si trovano boschi di castagno e roverella e vaste estensioni di terreno lasciati al pascolo. Punto base per l’escursionismo, a quota 1.013 metri, è la località di Case Bevacqua, nella zona “C” del Parco. L’area è caratterizzata dalla presenza di noccioleti e da qualche betulla. Da qui si raggiunge monte Stornello (1150 metri s.l.m.) per lo più castagneto con presenza di quercia e pino laricio.
Il paesaggio sottostante ai monti è dominato dalla betulla dell’Etna, il territorio è anche pieno di funghi, tra i quali porcino e il porcinello grigio. Ad alte quote la vegetazione è formata da piante di camomilla, cosolina e romice.
In origine il toponimo era Belvedere; compare infatti in questa forma nel Dizionario Topografico della Sicilia di Vito Amico del 1756. La fondazione ufficiale del borgo risale al 1687, quando Ignazio Sebastiano Gravina Amato, terzo principe di Palagonia, ottenne il permesso di costruire un nuovo centro all’interno del feudo; in questo periodo furono edificati anche il palazzo baronale e la chiesa di Sant’Ignazio. Il paese assunse l’attuale toponimo soltanto nel 1862 quando il consiglio civico, per problemi di omonimia con un comune della Campania, scelse di aggiungere la denominazione Etneo.
Arte e storia si rincorrono per le vie del centro dove tra le architetture sacre spicca la chiesa madre della Madonna del Rosario, iniziata nel 1712 ed ampliata più volte nel corso del XIX secolo. Al suo interno è conservata una doppia serie di altari marmorei, ornati da tele raffiguranti la vita dei Santi. La chiesa di San Michele, invece, fu concepita a somiglianza della chiesa di Sant’Ignazio, ma con il prospetto rivolto a nord, mentre il convento dei padri cappuccini e l’annessa chiesa dell’Immacolata furono costruiti tra il 1731 ed il 1749. Di grande interesse è infine Palazzo Morabito, dal vigoroso cornicione in pietra bianca che gira ad angolo su due fronti.
L’economia si basa prevalentemente sul terziario legato alla pubblica amministrazione e al turismo, seguono le tradizionali attività legate ad artigianato e agricoltura, in storico arretramento. La produzione agricola si basa essenzialmente sull’agrumicoltura, l’olivicoltura da parte di piccoli proprietari e la viticoltura: i vini di Piedimonte possono fregiarsi del marchio DOC dell’Etna, come la varietà Nerello Mascalese che offre un ottimo Vino Etna Rosso. Negli ultimi decenni si è sviluppata la coltura in serre soprattutto di piante ornamentali e di ortaggi.
Evoluzione demografica – A Piedimonte nel 1861 si registravano 4.982 residenti, in seguito la popolazione conobbe una significativa crescita che la portò a 6.297 unità nel 1901, il picco storico per il comune. Da quella data invece si sviluppò una tendenza negativa costante ed uno spopolamento che, un secolo più tardi, portò a censire quasi la metà della popolazione con 3.664 unità. Negli ultimi decenni la popolazione tende a rimanere pressoché costante.
Biblioteca – La biblioteca comunale ubicata in via Luigi Capuana “Silvestri Antonio Epifanio”, è intitolata in memoria dell’insegnante Silvestri nato a Piedimonte Etneo il 17/01/1948, venuto a mancare tragicamente in un incidente stradale nel 1978. La piccola biblioteca con 9.887 testi di importanza non indifferente molti dei quali non sono facilmente rintracciabili nelle altre biblioteche del comprensorio provinciale, messi a disposizione della comunità e molto utili per gli universitari.
Sacro e Profano – Gli abitanti si ritrovano per le vie del centro in occasione dei festeggiamenti di Sant’Ignazio, il patrono, che viene celebrato il 31 luglio. Tra le altre manifestazioni da ricordare l’Estate Piedimontese, durante la quale si svolgono mostre, concerti, rappresentazioni teatrali e tornei sportivi; e la Festa della Vendemmia che ogni anno dal 1998, alla fine di settembre, rievoca le antiche tradizioni e gli antichi usi relativi, appunto, a quella che un tempo era la ricchezza delle contrade del paese.
L’enogastronomia del luogo si avvale di pregiati vini locali che accompagnato altri prodotti quali formaggi e funghi.
- Giovanni Previtera (Linguaglossa, 1844 – Piedimonte Etneo, 1903), vescovo cattolico della diocesi di Patti.
- Giambattista Scidà (Catania, 1930 – Catania, 2011), magistrato legato a Piedimonte.
- Peppino Spadaro (Piedimonte Etneo, 1898 – Roma, 1950), attore.
- Guglielmo Giombanco (Piedimonte Etneo, 1966), vescovo cattolico della diocesi di Patti.
Come arrivare
L’aeroporto più vicino è quello di Catania – Fontanarossa. Le principali direttrici stradali che consentono di raggiungere il comune sono: SS 120 dell’Etna e delle Madonie, SP 2, SP 221, SP 190, SP 68.