Identità Montemaggiore Belsito

Amministrazione

SINDACO

Antonino Mesi

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.montemaggiorebelsito.pa.it

Riccardo Siragusa

Deleghe:

Vice sindaco – Attività Culturali, Turismo, Sport, Spettacolo e tempo libero, Beni Storici e Monumentali – Personale; Attività e comunicazione istituzionale

Giuseppe Guccione

Deleghe:

Bilancio, Tributi e Patrimonio; Attività Produttive

Angelina Pace

Deleghe:

Servizi Sociali, Famiglia e politiche giovanili; Pubblica Istruzione, Servizi Scolastici

Montemaggiore Belsito, il paese voluto dall'Abate di Cluny

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Centro di tradizione baronale, sorse a seguito della fondazione di un monastero cluniacense su un rilievo intermedio del Monte Roccellito, dove sono stati individuati anche i resti di un castello del XIII secolo. Il paese con ogni probabilità deve il suo nome all’abbazia benedettina fortificata, oggi sconsacrata, di Saint Pierre di Montmajour in Francia, alla quale fu assegnato il feudo il 14 settembre del 1138 grazie all’intercessione di Pietro il Venerabile, abate di Cluny. In seguito il centro abitato divenne possedimento del marchese Migliaccio ed acquisì la fisionomia feudale di centro agricolo.

Il comune vanta numerose opere d’arte ed architettoniche come la chiesa madre in piazza della Basilica, intitolata a Sant’Agata, che custodisce un crocefisso su tela di Giuseppe Salerno. Sulla stessa piazza insiste anche il Palazzo Saeli, della prima metà del XX secolo, in pregevole stile liberty. Molto suggestivo anche il Palazzo del Principe di Baucina, risalente al 1866, progettato dal noto architetto Ignazio Greco. Patrono del paese è il Santissimo Crocifisso a cui è tributata una chiesa del 1675 dove sono ammirabili gli affreschi del Randazzo e del Ferrigno.

Siti Archeologici

Nel territorio circostante l’abitato sono state ritrovate cinque pietre tombali, che fanno pensare che il paese abbia origini preistoriche; le tombe sono ricavate da grandi massi di arenaria svuotati. Altri siti archeologici sono stati trovati in contrada Favara grazie alle ricerche dell’archeologa Rosa Maria Cucco.

Principale risorsa dell’economia locale è ancora oggi l’agricoltura, favorita dall’abbondanza d’acqua della zona; qui si coltivano vigneti, oliveti e cereali. Rilevante anche l’allevamento di bovini ed ovini, che dà luogo ad importanti fiere e mercati, tra cui la settembrina Fiera del Bestiame. Le industrie sono prevalentemente casearie.

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Sacro e Profano – In onore al Santissimo Crocifisso, il 3 maggio hanno luogo anche alcune celebrazioni molto partecipate, come la tradizionale processione detta Esaltazione della Croce. Ricca di storia è inoltre, il giorno di San Giuseppe (19 marzo), la Festa dei Virginieddi, quando nelle case del paese si imbandiscono tavole e pranzi prima per i bambini e poi per gli adulti. A capotavola è allestito un altare per il Santo. Da qualche anno la tavolata viene apprestata in piazza ed arricchita da specialità gastronomiche locali.

Tra le specialità gastronomiche locali annoveriamo: il risotto con lenticchie e finocchi, la pasta con finocchi e sarde; tra i dolci, spicca la pignolata e le sfince.

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Come arrivare

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