Identità Montalbano Elicona
Amministrazione
SINDACO
Dott. Filippo Taranto
In carica dal: 14/06/2017
Deleghe:
Promozione e Valorizzazione del Borgo, del Patrimonio Naturalistico e Paesaggistico – Bilancio – Gestione del Personale – Attività Sportive – Rapporti con Enti Regionali, Nazionali ed Organismi Internazionali
Sito istituzionale
www.comune.montalbanoelicona.me.it
Roberto Arlotta
Deleghe:
Vicesindaco – Lavori Pubblici – Infrastrutture – Energie alternative – Rapporti con il Consiglio Comunale
Alessia Prescimone
Deleghe:
Politiche Culturali – Promozione e Valorizzazione Beni Artistici, Culturali Monumentali e Museali – Sviluppo e Promozione Turistica – Politiche Giovanili
Gianluca Materia
Deleghe:
Sviluppo Tecnologico ed Informatico – Politiche del Lavoro, Sociali ed Educative – Patrimonio – Protezione civile
Montalbano Elicona, Borgo medievale di Federico II
La riserva del bosco di Malabotta ha una superficie complessiva di 3.222 ettari di cui circa la metà classificata Riserva Integrale dalla Regione Sicilia nel 1997. È situata nella zona di transizione tra i monti Peloritani ed i monti Nebrodi; interessa i comuni di Malvagna, Francavilla di Sicilia, Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Roccella Valdemone e Tripi.
I primi insediamenti umani risalgono alla preistoria, come testimonia il megalite di Argimusco, anche se il centro abitato si espanse a partire dal IX secolo con la denominazione latina di Mons Albus. La presenza bizantina è certificata da una torre edificata nell’810, attorno alla quale si sviluppò tutta la vita del centro. La struttura, ampliata nel 1070 durante la dominazione normanna dell’isola, fu sede di molti monarchi, fra i quali Federico II di Svevia. Nel 1233, lo stesso imperatore fece deportare la popolazione per domare una rivolta popolare, ma il paese fu ricostruito quasi subito e nel 1262 fu elevato a contea dal figlio Manfredi. Nel periodo aragonese vi soggiornò Federico II d’Aragona. Durante la sua permanenza la torre primaria fu trasformata in castello vero e proprio; in questi luoghi redasse nel 1311 le Leggi per le Civiche Istituzioni di Palermo, le più antiche leggi elettorali europee. Nel 1396 divenne feudo della famiglia Romano Colonna di Cesarò, per poi levarsi a ducato nel 1623 sotto i Bonanno principi di Cattolica; nel 1815 passò ai Gesuiti ed infine al Regno d’Italia.
Il paese, che fa parte del Club dei Borghi più Belli d’Italia, è un gioiello medievale. Elementi decorativi barocchi sono visibili nei portali delle case nobiliari. Tra gli edifici sacri, la chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari, di impianto medievale, fu ricostruita ed ampliata nel 1654; ospita una scultura del Gagini datata 1587. Da ammirare anche la chiesa di Santa Caterina (XIV secolo), la chiesa dello Spirito Santo (XIV secolo) ed il santuario di Maria Santissima della Provvidenza.
L’economia è prevalentemente agricola; le colture principali sono i cereali, le castagne, le nocciole, le noci e l’uva. Particolarmente sviluppata anche la produzione casearia (provola e ricotta); tra le altre attività spiccano il fiorente allevamento di bovini e suini e lo stabilimento d’imbottigliamento di acqua oligominerale.
in aggiornamento
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Sacro e Profano – Tra le manifestazioni si distingue il corteo storico in costume che rievoca ogni anno ad agosto l’entrata in città di Federico II. Il patrono San Nicola si festeggia il 6 dicembre.
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Come arrivare
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