Identità Maniace

Amministrazione

SINDACO

Antonino Cantali

In carica dal: 03/06/2015

Deleghe:

Famiglia – Lavoro – Sanità – Personale – Bilancio – Polizia Municipale – Affari Generali – Solidarietà Sociale

Sito istituzionale

www.comune.maniace.ct.it

Marino Gammazza Luigi

Deleghe:

Vicesindaco – Commercio – Artigianato – Sviluppo Rurale – Agricoltura – Viabilità – Zootecnia – Sport – Spettacolo

Musarra Amato Costantino

Deleghe:

Ambiente – Urbanistica – Lavori Pubblici – Acquedotto – Fognatura – Territorio e Ambiente – Urbanistica

Arcodia Pignarello Rodolfo

Deleghe:

Turismo – Politiche Giovanili – Sviluppo Economico – Attività Produttive

Coci Giuliana

Deleghe:

Pubblica Istruzione – Cultura – Protezione Civile)

Maniace, dal generale bizantino a Horatio Nelson

Castello di Nelson. Conosciuto anche come Ducea di Maniace, il Castello sorge al confine fra i comuni di Maniace e Bronte. Fondato nel XII secolo dalla regina Margherita di Navarra, sposa di Guglielmo I di Sicilia, nel 1799 il Castello venne donato insieme al feudo dal re Ferdinando I delle Due Sicilie all’ammiraglio inglese Horatio Nelson come segno di gratitudine per aver represso la cosiddetta Repubblica partenopea salvandogli la vita e il regno. L’entrata dell’edificio è solenne, tramite un largo portico coperto, probabile opera del secolo passato, si penetra in un grande cortile che fa da centro di tutto il vasto complesso e dove si trova una grande croce celtica dedicata all’ammiraglio Nelson. Subito a sinistra, tramite un grande portone si entra nel giardino del Castello dove si trovano prati all’inglese, una fontana zampillante con pesci e nel centro un putto abbracciato a un delfino A destra del cortile si trova invece la Chiesa dedicata alla Madonna di Maniace, nobile esempio di architettura tardo-normanna. La Chiesa, dov’è conservata una preziosissima icona bizantina della Madonna dell’XI secolo, subì gravi danni nel terremoto del 1693 che la privò di tutta la parte absidale a cominciare dall’arco trionfale di cui, nella piatta parete di fondo, si vedono ancora le tracce. Dell’antico Castello rimane poco in quanto gli ambienti furono riadattati dagli eredi di Nelson a scopi abitativi o come magazzini al servizio dell’agricoltura ma sono visitabili ed espongono alcuni cimeli d’epoca appartenuti all’ammiraglio.

Toponomastica – Conosciuto durante la dominazione araba con il nome di Ghiran ad Daquiq (Grotta della Farina), il comune prese e conservò l’attuale nome a seguito della vittoria riportata nei suoi pressi, contro gli arabi, dal generale bizantino Giorgio Maniace, nel 1040.

Secondo la leggenda, per ringraziare la Madonna della vittoria ottenuta, il generale Maniace fece costruire un piccolo cenobio e vi donò un’icona che sarebbe stata dipinta da San Luca.

Origini – Il comune è di recente formazione. Ha infatti ottenuto l’autonomia amministrativa soltanto nel 1981, distaccandosi da Bronte, ma fu un fiorente centro urbano anche in epoche antiche. La vittoria del grande generale bizantino Giorgio Maniace nel 1040 segnò la storia del paese tanto che i Normanni, circa un secolo dopo, fecero edificare un’abbazia benedettina in onore del generale, che fu chiamata appunto Santa Maria di Maniace. Col tempo il comune ebbe tutti i requisiti che gli consentirono di titolarsi Magna universitas e dalla sua giurisdizione dipese pure il Casale di Bronte. In seguito Maniace subì le vessazioni del dominio svevo, conobbe poi le scorribande dei soldati angioini e, quindi, la dominazione aragonese. A partire dal 1412, di questo fiorente centro non si ebbero più notizie. Superstite alla città fu solo l’Abbazia ma presto decadde anch’essa dal suo antico splendore per l’avvento, soprattutto, di un duro e lungo regime feudale. Il territorio dello scomparso Maniace, che nel 1492 era stato donato al Papa dal cardinale Borgia, unitamente ai beni dell’Abbazia, passò in beneficio dell’Ospedale di Palermo che gestì il patrimonio con sistemi vessatori, tali da scoraggiare il formarsi di un insediamento stabile. Maniace assunse l’aspetto di una landa deserta e per secoli fu calpestata prevalentemente da pastori in transumanza, fino a quando, nel 1799, il paese fu dato in feudo, insieme alla città di Bronte, da Ferdinando IV, re delle Due Sicilie, all’ammiraglio inglese Horatio Nelson come ricompensa per l’aiuto offerto contro i rivoluzionari di Napoli. Alla famiglia Nelson appartiene tutt’oggi il piccolo cimitero inglese situato alla destra del fiume Saracena: qui sono sepolti i duchi di Bronte e il poeta scozzese William Sharp.

Maniace contemporanea – A partire dal 1945 ebbe inizio nel feudo Nelson, come altrove, il movimento contadino per l’applicazione delle leggi riguardanti una più equa ripartizione dei prodotti agricoli e l’assegnazione delle terre incolte. Il continuo sommovimento contadino, iniziato e tenuto desto dalle sinistre anche sul feudo Nelson, aveva indotto il duca di Maniace, già prima della promulgazione della legge di riforma, a predisporre un piano di vendite volontarie. Queste vennero effettuate per lo più all’inizio degli anni Cinquanta: i contadini si indebitarono e quelli che non poterono acquistare furono cacciati via. Contro tale fenomeno reagirono i partiti di sinistra. Le proteste vennero recepite dall’Ispettorato Regionale per l’Agricoltura che, con proprio decreto, dichiarò nulla l’intera operazione di vendita attuata dai latifondisti e sottopose a scorporo anche il feudo Nelson. La conquista della terra segnò indubbiamente per i contadini un notevole miglioramento economico e sociale, tuttavia essi non vennero messi nelle condizioni di affrontare i problemi della trasformazione dei terreni incolti. L’intera classe dirigente, e soprattutto l’amministrazione comunale di Bronte, non s’impegnò mai seriamente per il superamento dello stato di arretratezza. Negli anni Sessanta Maniace era una terra povera e desolata dove mancavano i ponti, le strade e perfino l’illuminazione elettrica. Fu un Comitato cittadino, sorto nel novembre del ’67, voluto e animato dal parroco del luogo, a raccogliere l’ultima speranza di un popolo abbandonato ma rivolto al proprio riscatto. La popolazione pervenne al varo di una Lista civica unitaria che riuscì a insediarsi nel Comune di Bronte e a suscitare anche l’attenzione di una vasta fascia dell’opinione pubblica siciliana. Presto vennero costruiti i ponti, gli acquedotti, le strade, le reti elettrica e telefonica. Il 1° aprile del 1981 l’Assemblea Regionale Siciliana approvò la legge che istituì Maniace comune autonomo.

Centro storico – Nel 1993 è stata inaugurata la Chiesa di San Sebastiano, patrono del paese. La Chiesa, a pianta quadrata, ha l’aspetto della prua di una nave, con una torre campanaria che ricorda la testa di un timone. L’edificio è stato progettato dall’architetto Carlo Romano di Palermo e ha una capienza di quattrocento posti. Le pareti esterne sono rivestite in pietra arenaria locale e ospitano tre ingressi. Le porte hanno dei pannelli figurativi sbalzati a mano su metallo in ferro, opera dell’artista Antonio Pagli. La Chiesa è il risultato tangibile di tanti sforzi e sacrifici della comunità di Maniace che ha lottato duramente per affermarsi nella sua autonomia e comprende nel piano sottostante luminosi spazi per la catechesi, l’oratorio e per le altre numerose attività che vengono organizzate per la comunità e che la rendono un importante centro di aggregazione sociale.

Architettura Religiosa

Chiesa di Santa Maria di Maniace, sita all’interno del Castello Nelson, fu fatta costruire nel 1174 dal re Guglielmo il Buono su espresso desiderio della regina madre, Margherita di Navarra. L’interno ha pianta longitudinale ed è diviso in tre navate interrotte dalla parete di fondo all’altezza dell’arco trionfale, del quale restano ancora tracce. Originariamente oltre questa parete sorgevano il transetto e le absidi distrutte dal terremoto del 1693. La facciata principale, spoglia e semplice, segue, architettonicamente, la diversa andatura, in larghezza e in altezza, delle navate e dei tetti con rialzo e insieme alla torretta campanaria crea un effetto piramidale. All’interno della Chiesa è custodita l’importante icona bizantina della Madonna issata dal generale bizantino Giorgio Maniace nella celebre battaglia contro gli Arabi del 1040.

Cimitero inglese, sito sulla sponda destra del fiume Saracena. Il piccolo cimitero inglese fu costruito nel 1898 e fu inizialmente riservato solo alla famiglia Nelson e ai suoi amministratori. Ancora oggi è di proprietà della famiglia Nelson ma è stato dato in concessione al Comune di Maniace e conserva le spoglie dei duchi di Bronte e del poeta scozzese William Sharp.

Architettura Civile

Castello Nelson, fondato nel XII secolo dalla regina Margherita di Navarra, sposa di Guglielmo I di Sicilia. Nel 1799 il Castello venne donato all’ammiraglio inglese Horatio Nelson. Dell’antico Castello rimane poco in quanto gli ambienti furono riadattati dagli eredi di Nelson a scopi abitativi o come magazzini. All’interno del Castello si trova la Chiesa di Santa Maria di Maniace.

Siti Archeologici

Tutta la fascia litoranea del fiume Saracena, nonché l’entroterra delle due sponde di Maniace e di Bronte, hanno restituito in passato e continuano a restituire resti di insediamenti abitativi, di lastre di pietra per sepoltura e altro materiale vario di grandissimo interesse archeologico. Nella zona notevoli anche le Grotte della Saracena, site lungo l’omonimo torrente a poca distanza dall’Abbazia di Santa Maria di Maniace. È probabile che esse siano escavazioni del tardo periodo del Bronzo (1400-1100 a.C.) per la sepoltura dei morti, riutilizzate in vario modo nelle epoche successive da Greci, Romani e Bizantini.

Le principali attività economiche del paese sono legate all’agricoltura: oltre alle pere e alle pesche (prodotti d’eccellenza del territorio e ai quali è dedicata anche un’importante sagra), si coltivano agrumi, pistacchi, mandorle, uva da vino, cereali e legumi. Importante anche l’allevamento di ovini, bovini, caprini, equini e avicoli, legato alla presenza di piccole aziende per la produzione di latticini. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano soprattutto nei comparti alimentare, dei materiali da costruzione e dell’edilizia.

Evoluzione demografica – A partire dalla meta dell’Ottocento e fino agli inizi del Novecento, il comune di Maniace ha conosciuto un’importante crescita demografica che l’ha portato dagli iniziali 1.333 abitanti ai 2.205. In seguito l’andamento della popolazione è stato abbastanza discontinuo con fasi di crescita alternate a momenti di depressione. Dopo gli anni Settanta invece la popolazione ha cominciato a crescere con un ritmo considerevole e secondo i dati Istat relativi al 1° gennaio 2016 la popolazione attualmente residente nel comune ammonta a quota 3.765 abitanti.

Etnie e minoranze – Nel territorio del comune non sono presenti minoranze etniche di rilievo: la percentuale dei cittadini stranieri residenti infatti sfiora appena lo 0,3%.

Musei – Nel comune sono presenti il Museo storico di Castello Nelson dove è possibile visitare la dimora nobiliare dei duchi Nelson e il Museo “Maniace il Futuro nelle Nostre Radici”, inaugurato nel 2004 nella sede della Pro Loco di Maniace e che racconta la storia del comune dal periodo arabo fino all’ottenimento della recente autonomia amministrativa.

Biblioteche – Biblioteca comunale, corso Margherito sn.

Sacro e Profano – San Sebastiano, patrono del comune, viene festeggiato il 20 gennaio e la domenica successiva al 17 maggio. Come un tempo, la festa del Santo patrono ancora oggi è un importante momento religioso che unisce in preghiera gli abitanti di Maniace. Durante il periodo di Natale viene realizzato il cosiddetto Presepe dei Nebrodi, con la rievocazione scenica della nascita di Gesù Bambino immersa in uno spaccato di vita contadina tipica dei Monti Nebrodi. Il primo fine settimana di agosto si tiene la Sagra delle Pesche e delle Pere, un’importante vetrina dei prodotti ortofrutticoli maniacesi mentre il primo fine settimana di maggio viene organizzata la Sagra della Ricotta con degustazione ed esposizione dei prodotti tipici locali.

Tra i prodotti di eccellenza del territorio segnaliamo le pesche e le pere, alle quali è dedicata la Sagra di agosto, la ricotta e il pane realizzato utilizzando ancora il lievito naturale, la provola e il suino nero dei Nebrodi. Le carni del suino nero dei Nebrodi, nei suoi vari tagli, si utilizzano sia per il consumo fresco sia per la produzione di salumi come il capocollo, la salsiccia essiccata, il salame detto fellata, la pancetta e i prosciutti.

  • Horatio Nelson (Burnham Thorpe, 1758 – Capo Trafalgar, 1805), primo visconte Nelson, primo duca di Bronte, ammiraglio britannico e uno dei più amati e celebrati eroi nazionali d’Inghilterra. Ferdinando I, in segno di riconoscenza per aver soffocato nel sangue la Repubblica partenopea, gli concesse in perpetuo l’Abbazia di Maniace e le terre e la città di Bronte tra cui il famoso Castello Nelson dove l’ammiraglio visse con la sua famiglia.
  • William Sharp (Paisley, 1855 – Bronte, 1905), scrittore e poeta scozzese. Fu, inoltre, editore di poesie di Ossian, Walter Scott e Matthew Arnold. Venne sepolto nel cimitero inglese di Maniace, dove soggiornò negli ultimi anni di vita.

Come arrivare

Il comune è servito da due importanti assi viari: la SS 120 dell’Etna e delle Madonie e la SS 284 Occidentale Etnea. Per i viaggi in aereo, l’aeroporto più vicino è il Fontanarossa di Catania, a circa 70 km di distanza. Le stazioni ferroviarie di riferimento sono quelle di Bronte a circa 15 km di distanza e quella di Randazzo a circa 20 km. Entrambe le suddette stazioni fanno parte della Ferrovia Circumetnea che offre numerosi collegamenti giornalieri con molti dei comuni del circondario etneo e con Catania. Gli spostamenti in autobus sono gestiti dalle autolinee dell’Interbus Spa.

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