Identità Licata
Amministrazione
SINDACO
Giuseppe Galanti
In carica dal: 11/06/2018
Deleghe:
Sito istituzionale
www.comune.licata.ag.it
Angelo Vincenti
Deleghe:
Servizi Sociali – Solidarietà – Avvocatura Comunale – Politiche Giovanili – Randagismo
Giuseppe Ripellino
Deleghe:
Municipale – Verde Pubblico – Agricoltura – Servizi Cimiteriali – Trasporti e Viabilità – Servizi Demografici – Protezione Civile – Commercio, Industria e Artigianato
Antonio Pira
Deleghe:
Territorio ed Ambiente – Lavori Pubblici – Manutenzione – Ambiente – Gestione Rifiuti – Centro Storico
Antonio Bilotta
Deleghe:
Bilancio e Programmazione Economica – Partecipate e Servizi in Convenzione – Patrimonio
Laura Termini
Deleghe:
Servizi Sociali – Solidarietà – Avvocatura Comunale – Politiche Giovanili- Randagismo
Licata, un esempio di Stile Liberty
Castel Sant’Angelo, sorge ad est della montagna di Licata, domina il porto e la città. Circondato da resti archeologici quali necropoli, santuari, tombe monumentali, venne costruito a partire dal 1615 a fianco di una preesistente torre di avvistamento realizzata tra il 1583 ed il 1585 su progetto dell’ingegnere Camillo Camillani. La cura per l’armamento fu affidata a Serpione Cottone, Marchese d’Altamura. Fu completato nel 1640 e costituisce un raro esempio di fortezze barocche sorte in Sicilia nel XVII Secolo. Con decreto dell’8 luglio 1969, è stato dichiarato di particolare interesse artistico e storico, ai sensi della legge 1 giugno 1939 n° 1089. Negli anni ’80 è stato oggetto di un intervento di restauro dalla Sopraintendenza BB.CC.AA. di Agrigento.
Le Spiagge licatesi sono: Due Rocche, Canticaglione, Poggio di Guardia, Montegrande, Playa, Marianello, Trippodi, Lavanghe Monserrato, Cavalluccio, Balatazze, Colonne, Nicolizia, Cadutella, Caduta, Mollarella, Poliscia, San Nicola, Cala Mollaka o Cala Paradiso, La Rocca, Pisciotto, Foce della Gallina, Torre di Gaffe
L’antico insediamento era conosciuto con il toponimo di Leocata, che appare nei documenti ufficiali fin dall’età normanna (XI secolo d.C.). Le origini del borgo risalgono all’età preistorica, ma è in seguito alla colonizzazione greca che il centro si espande e si organizza in un nucleo abitativo vero e proprio. Molti gli episodi storici che si susseguirono nel territorio, come la battaglia sull’Imera (311 a.C.) durante la quale Agatocle, tiranno di Siracusa, fu sconfitto dai Cartaginesi di Amilcare, o la battaglia navale del 256 a.C. nella quale la flotta romana di Marco Attilio Regolo sconfisse quella cartaginese. In età romana divenne uno dei primi centri commerciali siciliani, dotato di un vasto caricatore di grano e di un porto ben attrezzato, mentre durante il periodo medievale furono edificati Castel San Giacomo e Castel Nuovo, che oggi non esistono più. Nel 1234 Licata fu nominata città demaniale da Federico II; le sue ricchezze furono saccheggiate dai Turchi nel 1553. In tempi più recenti, durante la Seconda Guerra Mondiale, sulle coste di Licata ha avuto luogo lo sbarco degli Alleati.
L’edilizia civile caratterizza il centro storico, dove sorge la piazza che nei primi decenni del Novecento fu dedicata al progresso e che favoriva il benessere con l’estrazione e la commercializzazione dello zolfo. Ad Ernesto Basile (1837 1932), il più illustre maestro del liberty siciliano dei primi del Novecento, si deve il progetto del nuovo municipio, derivato dalla trasformazione della chiesa della Santissima Trinità, mentre su progetto di Filippo Re Grillo furono edificati Palazzo Verderame Navarra ed il piccolo Teatro Re, restaurato e finalmente attivo dopo decenni di abbandono. Le ville liberty che si adagiano sulla collina che domina la città concorrono a testimoniare la gloria di quest’affascinante stile e della sua florida epoca; il Parco nasce agli inizi del Novecento, ispirato dal genio creativo del grande progettista Filippo Re Grillo (1869-1930), che si occupò di Villa Sapio-Rumbolo, oggi adibita a ristorante. L’architettura più imponente è Villa Urso, impropriamente attribuita ad Ernesto Basile, ma degne di nota sono anche Villa La Lumia, immersa in una pineta, e Villa Verderame. regevoli esempi di architettura sacra sono la chiesa di Santa Maria La Nova, costruita nel XV secolo ma di impianto quattrocentesco e con rifacimenti di epoca barocca, che ospita la celebre cappella del Cristo Nero; il secentesco complesso della chiesa e del convento dedicati a San Domenico, che custodiscono la tela raffigurante Sant’Antonio Abate e la Santissima Trinità e Santi di Filippo Paladino. Santa Maria La Vetere, invece, è la chiesa più antica mentre la chiesa ed il convento del Carmine, originalmente duecenteschi ma riedificati nel Settecento, rappresentano i monumenti più significativi di Licata. Di indiscusso valore storico sono infine Palazzo Serrovira e Palazzo Caro-Dominici, del XVII secolo; Palazzo Frangipane e Palazzo Bosio, del XVIII secolo.
L’economia è basata prevalentemente sull’agricoltura e sulla pesca. Grande rilevanza ha avuto nei secoli il porto: nell’antichità è stato un importante punto di riferimento nel Mediterraneo per lo smistamento di merci, soprattutto del grano; in tempi più recenti, nella prima metà del Novecento, è stato largamente impiegato per la commercializzazione dello zolfo proveniente dalle miniere di tutta la Sicilia. Progressivamente la valenza commerciale ha subito un ridimensionamento cosicché, ad oggi, risultano essere prevalenti le attività legate alla pesca.
in aggiornamento
Musei – Nelle sale del museo civico è custodita la memoria storica del centro. I suoi reperti archeologici rivestono una grande importanza, testimoniando le origini preistoriche del sito.
Biblioteche − Biblioteca comunale L. Vitali, piazza Progresso n. 10.
Sacro e Profano – Il 5 maggio si festeggia Sant’Angelo Martire, frate carmelitano vissuto nel XIII secolo, ucciso a Licata nel 1220; le giornate sono precedute dalla fiera che si apre un paio di giorni prima della festa e si conclude i primi di maggio. Teatro della festa patronale è la secentesca chiesa di Sant’Angelo, nel cuore barocco del centro storico. La fase più coinvolgente è la processione: una folla immensa e festante segue l’urna del Santo, accompagnata da quattro ‘ntorcie (macchine lignee ottocentesche) portate in corsa dai lavoratori. Le processioni del Venerdì Santo si sviluppano invece in diverse fasi per tutto l’arco della giornata; il momento più solenne si svolge nel corso della processione serale del Cristo Deposto che, portato dai confratelli della Misericordia, percorre le vie del centro e dopo aver sostato nella chiesa del Carmine e nella chiesa madre rientra a San Girolamo.
in aggiornamento
- Pietro Grasso, magistrato e procuratore antimafia, presidente del Senato durante la XVII legislatura della Repubblica Italiana
- Rosa Balistreri (1927-1990), cantante
- Angelo Italia (1628-1700), architetto – a lui si deve il progetto urbanistico barocco della nuova Noto nel 1693
- Filippo Re Capriata (1867-1908), fisico – è stato uno dei precursori della TV, con un saggio scientifico apparso in Francia nel 1903
- Vincenzo Linares (1804-1847), letterato, poeta, patriota
- San Giuseppe Maria Tomasi (1649-1713), cardinale, compatrono della città
- Gaetano De Pasquali (1818-1902), magistrato, scrittore
- Raimondo Saverino (1923-1944), partigiano
- Corrado Carnevale, magistrato
- Giuseppe Bellisario, (1902-1973), direttore d’orchestra e compositore
- Antonio Licata (1810-1892), pittore
- Luigi Sorrento – linguista e filologo
Come arrivare
La stazione ferroviaria di Licata si trova nel centro di Licata (Piazza Stazione) ed è servita dalla linea Caltanissetta Xirbi – Modica. Da Agrigento, percorrere la S.S. 115 con direzione di marcia verso Siracusa; da Palermo percorrere l’autostrada A 19, direzione Catania, uscire allo svincolo di Caltanissetta e imboccare la strada a scorrimento veloce Caltanissetta-Gela (S.S. 626) e poi la S.S. 115; da Catania, percorrere l’autostrada A 19, direzione Palermo, uscire allo svincolo di Caltanissetta e imboccare la strada a scorrimento veloce Caltanissetta-Gela (S.S. 626) e poi la S.S. 115. L’aeroporto Fontanarossa di Catania dista 170 km. da Licata. L’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo dista 200 Km e l’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso dista circa 74 Km.